Ago 22, 2008 - Informatica    Commenti disabilitati su Il registratore dei programmi? Vcast!

Il registratore dei programmi? Vcast!

Vcast
Vi piacerebbe avere un servizio di REGISTRAZIONE PROGRAMMI AGGRATIS?
Vcast lo offre, in cambio di una breve registrazione.
Mi limito a segnalare un servizio che ho trovato giusto adesso.

vCast – Il registratore via internet !

Sabato sera la morosa vi costringe ad andare al compleanno della zia dell’amica e voi invece vorreste stare a casa a guardare [geocensura] ?

Il lunedì sera ci sono Elio e Le Storie Tese su Radio Deejay e voi invece avete calcetto e non sapete come fare ?

Ci pensa vCast !

Screenshot

La procedura è semplice: vi registrate gratuitamente (è tutto in italiano per cui non è difficile) e una volta loggati sul sito andate nella sezione faucetpvr

Qui dovete impostare la tv o la radio in cui trasmettono il programma che vi interessa, l’orario di programmazione e poi clicckare su Registra. Adesso potete andare tranquilli al compleanno della sorella della zia della cognata…

Qualche ora dopo la fine del programma  ritornerete sul sito e troverete un link con il nome del programma che avete registrato. Click destro > Salva con nome e buon download !!

Due ore di TV in formato ipod (ottimo compromesso qualità/dimensione) occupano 700/800 Mb. Se invece lo spazio per voi non è un problema potete impostare anche AppleTV che è il formato che garantisce la maggiore qualità

Unico neo: avete un massimo di 3 giorni di tempo per scaricare la registrazione, trascorsi i quali il link verrà (giustamente) rimosso

OGNI COMMENTO E’ DECISAMENTE GRADITO e concorrerà all’affinamento del post.

Fonte: Lorenzo Zarinato
Ago 22, 2008 - Informatica    18 Comments

Drivers USB per Windows 98

Win98
Windows98 non era in grado di gestire automaticamente le porte USB del PC.
Viziati da XP adesso ci sorprende,
ma è sufficiente installargli i driver corretti e RISOLVETE IL PROBLEMA!.

Mi piacerebbe raccogliere screenshot da pubblicare, magari divisi per ISP (in futuro mappate per area geografica) onde consentire una valutazione SERIA che serva da aiuto a chi, indeciso se cambiare ISP, o in procinto di sottoscrivere un nuovo contratto, possa fianlmente trovare una guida all’acquisto.

Avete sempre cercato un driver universale per la Vs. USB pen DRIVE ?

Ebbene grazie a Neddi di WinTricks, che ha deciso di crearne uno che funzioni con qualsiasi Drive pen sia USB 1 che USB2, oltretutto leggerissimo, del peso di soli 9 Kb, il problema è risolto.
Pen drive: driver universale per Windows 98
Oggigiorno è molto comodo avere con se una cosiddetta “chiavetta USB” (detta anche “pen drive”), in pratica una sorta di unità disco a stato solido, utilissima per portarsi appresso dei dati.
Mentre, però, le versioni di Windows superiori al 98, come ME, 2000 ed XP, hanno un proprio driver universale che consente la gestione in automatico di queste chiavette, per Windows 98 è richiesto un driver che dev’essere fornito dal costruttore della chiavetta stessa.
Il problema è che alcuni costruttori non forniscono alcun driver per le loro chiavette, che pertanto sono di fatto impossibili da utilizzare su Windows 98
Windows 98 è ormai considerato obsoleto e sta sparendo, ciononostante è tuttora abbastanza diffuso.
Chi, come me, deve fare assistenza ad un grande numero di clienti si trova molto spesso faccia a faccia con questo sistema operativo.
Possiedo 2 di questi pen drive, uno è un Lexar da 128MB USB1 (con driver per Windows 98) e l’altro un Samsung Mighty Drive da 512MB USB2 (senza driver).
Nonostante il secondo sia migliore del primo l’ho sempre sottoutilizzato in quanto se mi trovavo da clienti con Windows 98 era inutilizzabile.
Il primo, invece, spesso era insufficiente ed in molti PC non lo potevo comunque utilizzare in quanto di dimensione troppo larga e non trovava abbastanza spazio fisico per essere inserito in quanto il PC sul quale lo volevo utilizzare aveva le prese USB troppo a ridosso di altre. Il Samsung, invece, sarebbe entrato, ma… niente driver!
Che fare? Io, come anche molta altra gente, ho cercato a lungo invano per Internet, ma ho solo trovato altre persone alla caccia del driver, come me.
Ho trovato anche alcuni driver, a detta di chi li forniva, universali, ma in realtà erano universali per modo di dire: solo per alcune periferiche, non per la mia!
Alla fine ho preso in considerazione l’idea di realizzare il driver per conto mio.
Quello che presento, a beneficio degli utenti di WinTricks, è il risultato del mio lavoro.
E’ bastato modificare (in pratica rifare) il file .INF, senza necessità di modificare i file binari del driver vero e proprio.
Nelle nostre prove il driver universale non ha mai sbagliato un colpo, è stato testato con parecchi pen drive di marche differenti.
Nonostante sia stato creato per utilizzo come driver per pen drive, in realtà è stato provato con successo anche con macchinette fotografiche e perfino con un Hard Disk USB da 40Gb!
In quest’ultimo caso, però, la periferica non appariva come rimovibile.
Tenete comunque presente che non è detto che tutti i pen drive vengano gestiti correttamente, alcuni hanno funzionalità che possono non operare correttamente con il nostro driver.
Se il vostro pen drive possiede un driver per Windows 98 probabilmente è conveniente utilizzare quello.
Il nostro driver, infatti, dev’essere considerato come un prodotto in versione beta, da sperimentare ed utilizzare solo se non c’è disponibilità del driver della casa. Non sappiamo, infatti, come potrebbe comportarsi in presenza di hardware troppo differenti da quelli per i quali è stato progettato.
Installazione del driver
Scompattare il file del driver in una cartella del PC sul quale andrà installato (oppure metterlo già scompattato su di un floppy). A questo punto inserire la chiavetta USB. Dopo qualche secondo apparirà l’indicazione che il nuovo hardware è stato rilevato.
Poi si aprirà la seguente finestra, cliccare “Avanti”:

Immagine 1

Nella seconda schermata lasciare il default, che è “Cerca il miglior driver per la periferica (scelta consigliata)” e cliccare “Avanti”.

Immagine 2

Quindi chiederà dov’è posto il driver da installare, se è stato copiato in A: spuntare la voce “Unità floppy”, altrimenti spuntare la voce “Specificare un percorso” e nel relativo campo digitare il percorso opportuno (oppure scegliere con “Sfoglia…”).
Nell’esempio che segue il driver è posto in C:WTGenUSB.
A questo punto cliccare ancora su “Avanti” per andare alla schermata successiva.

Immagine 3

 Appare la seguente schermata, con l’indicazione che il sistema ha trovato il driver per la periferica “WinTricks Generic USB Drive”.
Ancora una volta cliccare su “Avanti”.

Immagine 4
Questa è l’ultima schermata, che conferma che tutto è andato per il meglio. Cliccare su “Fine”.
Immagine 5

Dopo qualche secondo appare l’indicazione di un ulteriore hardware rilevato, ma l’installazione procederà senza ulteriori richieste.
Al termine vedremo in “Risorse del computer” una nuova unità: quella appena installata.

Immagine 9

Ora il lavoro è finito e si potrà leggere e scrivere sulla chiavetta USB senza problemi.
Talvolta l’icona visualizzata potrà essere errata, in tal caso basterà un riavvio per aggiustare le cose.
Nelle proprietà di sistema (tasto destro su “Risorse del computer” e poi “Proprietà” dal menù contestuale) si potranno vedere le periferiche aggiunte (qui evidenziate in giallo):

Immagine 6

Si tratta delle 2 voci “WinTricks Generic Storage USB Device” e “WinTricks Generic USB Drive”, che appariranno solo con la chiavetta inserita mentre scompariranno togliendo la chiave.
A proposito di togliere la chiave, visto che Windows 98 non ha, come Windows ME, 2000 e XP, l’iconcina sulla barra per sconnettere l’unità, per effettuare questa operazione è necessario aprire “Risorse del computer”, cliccare di destro sull’unità da rimuovere e scegliere “Espelli”.
L’unità verrà sconnessa e sarà quindi possibile togliere la chiavetta senza causare problemi.
Se dovete installare un secondo pen drive la procedura è simile, ma non occorrerà specificare il percorso del driver (nessuna spunta) in quanto il driver a questo punto è già presente nel sistema.

Immagine 10

Disinstallazione del driver
Per disinstallare il driver bisogna prima sconnettere ma NON togliere la chiave USB, poi da “Gestione periferiche” si dovranno eliminare le periferiche relative al nostro driver.
Per fare questo dovremo cliccare di destro sulla prima periferica, “WinTricks Generic Storage USB Device” e dal menù contestuale scegliere “Rimuovi”.

Immagine 7

A questo punto il sistema ci chiede una conferma per la rimozione della periferica.

Immagine 8

Cliccare “OK” e procedere con l’eliminazione dell’altra periferica, “WinTricks Generic USB Drive”, nella medesima maniera.
Questa procedura però non elimina fisicamente i file del driver dal disco fisso, per fare ciò ed ottenere una disinstallazione completa cliccare il file Uninstall.bat presente nella cartella del driver.
 

Dettagli sul nuovo driver

Come ho fatto a realizzare questo driver?
Beh, sono partito dalla considerazione che le versioni di Windows più recenti non richiedono driver particolari, ma ne utilizzano uno generico incluso nel sistema.
Ho quindi pensato che bastasse qualche modifica ai file della chiavetta Lexar che già possedevo, in particolare il riconoscimento della periferica da parte del sistema.
Ma come fa Windows a riconoscere le periferiche USB?
Senza tediarvi in dettagliate spiegazioni ho notato che le identifica tramite alcune informazioni lette dalla porta USB, precisamente VendorID (un codice identificativo del produttore) e ProductID (codice identificativo del prodotto).
Ogni driver per Windows 98, infatti, contiene nel file .INF questo codice, affinché il sistema possa riconoscere il dispositivo. Spesso in realtà c’è un elenco di codici, in modo da permettere il riconoscimento di una serie di prodotti della casa.
Per prima cosa ho provato a mettere ProductID e VendorID delativi alla mia chiavetta Samsung nel file .INF della Lexar.
Ha funzionato!
La chiavetta Samsung veniva riconosciuta e gestita regolarmente!
Dopo l’entusiasmo iniziale ho voluto cercare di rendere il mio driver universale.
Ho quindi cercato di vedere come questi dispositivi vengono gestiti dai Windows superiori.
La risposta l’ho trovata nel file USBSTOR.INF di Windows ME e di XP: il riconoscimento non veniva fatto tramite VendorID e ProductID, ma tramite classe e sottoclasse della periferica: insomma, se la periferica risulta fatta così allora il driver sarà questo.
Ciò rende il riconoscimento e la gestione della periferica indipendente dal produttore e modello!
Ho provato ad implementare questa modalità nel file .INF del mio driver.
Ero scettico sulle possibilità di funzionamento in quanto ritenevo che la possibilità che hanno le versioni superiori di Windows di utilizzare un driver universale sia legata alla differente gestione delle periferiche USB in generale.
Invece mi sbagliavo, la modifica ha funzionato al primo colpo!
In seguito ho provato a modificare anche altri driver di altre case, ma per buona parte non funzionavano o funzionavano male, il migliore, tra quelli provati, è proprio il Lexar.
Una curiosità: modificando leggermente il file .INF di un driver per non mi ricordo che prodotto Samsung ho fatto funzionare la mia chiavetta Samsung: strano, quindi, che la Samsung non abbia fatto un driver specifico per questa chiavetta, visto che bastava una modifca da poco.
Evidentemente Windows 98 non è proprio più considerato.

Scarica il file zip e decomprimilo in una chiavetta o un floppy.

OGNI COMMENTO E’ DECISAMENTE GRADITO e concorrerà all’affinamento del post.

Fonte: Wintricks.it
Ago 19, 2008 - Informatica    Commenti disabilitati su PC immediatamente acceso/spento con Splashtop!

PC immediatamente acceso/spento con Splashtop!

Splashtop Logo
Per chi si è rotto di attendere OGNI volta l’avvio del PC, completo. ASUS ha ideato Splashtop!!
Caratteristica utilissima per l’avvio IMMEDIATO e lo spegnimento altrettanto immediato di un sistema minimale che consente di avere disponibile immmediatamente alcune applicazioni di uso frequente senza la necessità di attendere quei minuti che risultano spesso fastidiosi.
NON  l’ho sperimentato personalmente, ma conto di farlo a breve.

Ed ecco due screenshot:

screen 4             screen 4

Attualmente disponibile su Notebook e schede madri ASUS. Mi limito ad una breve traduzione.

Con Splashtop, potrete accedere ad Internet e alle vostre applicazioni preferite in pochi secondi dall’accensione del PC.
Screen 1 Vedi schermata Splashtop screen 2 Le applicazioni di Splashtop
screen 3 Come lavora Splashtop screen 4 Scarica la scheda di Splashtop
Veloce
Sarete online in pochi secondi dall’avvio del PC. Perchè aspettare il caricamanto completo di Windows quando puoi subito navigare in rete?
Sicuro
Navigate in rete in sicurezza, immuni dal malware che cerca di infettare Windows.
Eco-Friendly
Concedete al vostro PC un pò di riposo quando non lo usate appieno. Splashtop carica rapidamente, non c’è motivo di lasciare acceso il vostro PC perennemente.

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NOTA: Prego segnalare eventuali aggiornamenti.

OGNI COMMENTO E’ DECISAMENTE GRADITO e concorrerà all’affinamento del post.

Fonte: Splashtop
Ago 5, 2008 - Informatica    3 Comments

Antivirus FREE (Aggratis) ;-)

Virus
Nel mio errare per la rete ho trovato un blog che raccoglie un elenco completo dei migliori antivirus per Windows. Caratteristica che li rende preferibili a molti altri, è che sono AGGRATIS.
Chi mi conosce sà quanto mi piace. L’elenco NON  Contempla Antivirus per Linux in quanto NON NE HA BISOGNO!!

Computersight ha elencato i 7 migliori antivirus completamente gratuiti scaricabili in rete. L’offerta è completa e comprende antivirus in tempo reale, scanners euristici, anti rootkit, anti spyware ecc.

Avast

Avast Anti Virus Home Edition   Oltre alla protezione contro i virus integra un anti-spyware ed un anti rootkit. Si aggiorna automaticamente ma non ha un sistema di scan euristico per le email. Protegge il sistema in tempo reale.

avgAVG Anti Virus    La versione free 7.5 pareva non sarebbe stata più aggiornata a partire dal 20 Giugno, ma fino ad ora pare invece completamente funzionale ed aggiornabile. Il mio parere è che per macchine poco performanti è preferibile utilizzare ancora questa versione. Purtroppo NON è più facilmente reperibile anche perchè in molti blog si sono limitati ad inserire il link ufficiale per scaricarlo da quì. Io però ho provveduto a renderlo disponibile quì (dovrete solo modificare l’estensione .geo in .exe).Ad ogni modo, è disponibile la versione 8 sempre del tutto gratuita che, a differenza delle versioni precedenti, integra finalmente un anti spyware ed un nuovo link scanner che protegge da virus che si propagano tramite le pagine web visitate. Anche AVG protegge il computer in tempo reale.

avira

Avira Antivir Personal    Ha uno scanner euristico in grado di rilevare in base al comportamento virus e malware ancora sconosciuti. Purtroppo gli aggiornamenti online per la versione free sembrano al momento un pò problematici per i tempi di connessione eccessivamente alti.

bit defender

BitDefender Anti Virus 10    A favore di questo software un potente motore euristico che riesce ad individuare virus e scanner che riescono ad ingannare altri anti-virus. Agisce come scanner on-demand: non fornisce protezione in tempo reale come gli altri ma cerca e neutralizza eventuali malware già presenti nel sistema, quindi è ideale per analizzare il sistema più che per proteggerlo.

clamAV

ClamWin Anti Virus    E’ opensource ed è stato sviluppato dalla comunità di programmatori. Si basa su ClamAV e si aggiorna automaticamente. Anche ClamWin è un antivirus on-demand, ovvero analizza i flies dietro precisa richista e non offre protezione in tempo reale.

DrWebDr. Web Anti Virus    Uno scanner on-demand molto piccolo ma estremamente potente.

PCToolsPCTools Anti Virus 4    Protezione contro i virus in tempo reale con uno scanner euristico molto accurato. Si distingue per una interfaccia estremamente semplice che lo rende ideale per gli utenti meno esperti.

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NOTA: Prego segnalare eventuali aggiornamenti.

OGNI COMMENTO E’ DECISAMENTE GRADITO e concorrà all’affinamento dell’How To.

Fonti: Computersight Ikaro.net
Ago 5, 2008 - Informatica    1 Comment

Realizzazione di un File Server SAMBA

Samba Server
Ho trovato nel sito dell’Osservatorio Tecnologico, un How To per la realizzazione di  un file server compatibile con gli ambienti Windows  e utilizzabile anche negli ambienti Linux e Mac OS X che ritengo molto ben fatto e completo. Facile da seguire e realizzare anche per i neofiti. Lo riporto integralmente per la comodità di chi dovesse averne bisogno. Mi sono limitato ad evidenziare le righe indicanti linee di comando dalle illustrazioni.

Specifiche desiderate

1- La gestione delle credenziali di autenticazione, nome utente e password, deve essere centralizzata in modo da consentire agli utenti di cambiare postazione di lavoro.  L’autenticazione deve essere compatibile con i sistemi operativi Windows 9X e Me.
2- Gli utenti devono poter cambiare la password in autonomia ed in ottemperanza alle norme del codice sulla privacy.
3- Gli utenti devono poter avere accesso ad un’area riservata sul server.
4- Gli utenti devono poter avere accesso ad un’area condivisa sul server.
5- Gli utenti devono poter accedere ad una stampante condivisa sul server.

Software

– Qualunque distribuzione Linux (abbiamo utilizzato Debian 3.1).
– Samba.

Hardware

Considerata la funzione vitale svolta dal file server consigliamo l’impiego di hardware affidabile, con memoria RAM e hard disk di capacità adeguate al numero di utenti da servire; Pentium IV, 512 MB di RAM, 120 GB di hard disk sono indicazioni minime per un ufficio di segreteria.

Prerequisiti

Le operazioni che seguono richiedono una certa conoscenza del sistema operativo Linux e dei principi di networking.

Installazione/Configurazione Samba

Nella maggior parte delle distribuzioni Linux Samba è un’opzione dell’installazione, ci concentriamo di conseguenza sul file di configurazione smb.conf.
Scegliamo di attivare un domino ad es.“
SEGRETERIA”.
I passi per configurare Samba possono essere tratti da:

http://us3.samba.org/samba/docs/man/Samba-Guide/

1 – Nel file /etc/hosts inserire il nome del server samba che dovrà fornire l’autenticazione, ad. Esempio:

192.168.2.2 nome_server_samba

2 – Aggiungere l’utente root agli utenti samba:

root# smbpasswd -a root
New SMB password: XXXXXXX
Retype new SMB password: XXXXXXX
root#

nel file /etc/samba/smbusers inserire la linea

root = Administrator

l’utente root è ora l’amministratore del domini  windows, non dimenticare la password.
3 – Creare la corrispondenza tra i gruppi dei domini windows e i gruppi unix utilizzando lo script reperibile all’url:
http://us3.samba.org/samba/docs/man/Samba-Guide/small.html#initGrps
4 – Creare gli utenti Unix e i corrispodenti utenti samba utilizzando i comandi

adduser e smbpasswd

5 – Configurare il Name Service Switch per utilizzare la risoluzione dei nomi windows modificando la seguente linea nel file /etc/nsswitch.conf

hosts: files wins dns
6 – Per la risoluzione dei nomi netbios è necessario installare il daemon winbindd, con Debian:

apt-get install winbind

7 – Creare le directory necessarie e  assegnare i permessi

root# mkdir -p /var/spool/samba
root# mkdir -p /var/lib/samba/{netlogon/scripts,profiles}
root# chown -R root:root /var/spool/samba
root# chown -R root:root /var/lib/samba
root# chmod a+rwxt /var/spool/samba

Per ogni utente devono essere eseguiti i seguenti comandi:

root# mkdir /var/lib/samba/profiles/’nome_utente’
root# chown ’nome_utente’:'gruppo_utente' /var/lib/samba/profiles/’nome_utente’
root# chmod ug+wrx,o+rx,-w /var/lib/samba/profiles/’nome_utente’

8 – Creare lo script per il logon (logon.bat)

NET TIME nome_server_samba /SET /YES
NET USE W: nome_server_sambaFile_comuni

Poiché i file di testo negli ambienti Linux e Windows differiscono nell’interpretazione del fine linea, lo script deve essere creato in
ambiente windows e poi trasferito (ftp) sul server samba nella directory /var/lib/samba/netlogon

Segue il file smb.conf (normalmente localizzato in /etc/samba)

# Global parameters
[global]
    
  workgroup = SEGRETERIA
  passwd chat = *New*Password* %nn *Re-enter*new*password* %nn *Password*changed*
  username map = /etc/samba/smbusers
  syslog = 0
  name resolve order = wins bcast hosts
  printcap name = CUPS
  show add printer wizard = No
  add user script = /usr/sbin/useradd -m %u
  delete user script = /usr/sbin/userdel -r %u
  add group script = /usr/sbin/groupadd %g
  delete group script = /usr/sbin/groupdel %g
  add user to group script = /usr/sbin/usermod -G %g %u
  add machine script = /usr/sbin/useradd -s /bin/false -d /dev/null %u
  logon script = scriptslogon.bat
  logon path = %Lprofiles%U
  logon drive = X:
  logon home = %L%U
  domain logons = Yes
  preferred master = Yes
  wins support = Yes
  printing = cups
  time server = Yes
        
[homes]
  comment = Directory private degli utenti
  valid users = %S
  read only = No
  browseable = No
[printers]
  comment = Samba Print Spool
  path = /var/spool/samba
  guest ok = Yes
  printable = Yes
  use client driver = Yes
  default devmode = Yes
  browseable = No
[netlogon]
  comment = Network Logon Service
  path = /var/lib/samba/netlogon
  guest ok = Yes
[profiles]
   
  comment = Profile share
  path = /var/lib/samba/profiles
  read only = No
  profile acls = Yes
   
[File_comuni]
  comment = documenti comuni
  path = /home/pippo
  read only = No
  force user = pippo
  force group = pippo
  guest ok = Yes

Test

Test della configurazione di samba (smb.conf):

testparm -s

Test della connettività client/server
Da un client qualsiasi eseguite:

ping 192.168.2.2

(192.168.2.2 è l’indirizzo ip del server samba)

Verifica delle condivisioni disponibili (share), dalla finestra di comando di windows eseguite:

NET VIEW nome_del_server_samba

Configurazione client Win XP Professional

Occorre prima di tutto configurare il protocollo TCP/IP e la risoluzione dei nomi Windows: Impostazioni > Pannello di controllo > Connessioni di rete > Connessione alla rete locale > clic destro > Proprietà > Protocollo internet (TCP/IP)
Ciccare in seguito su Avanzate e WINS

Impostazioni avanzate TCP/IP

Dove 192.168.2.2 è l’indirizzo IP del server samba.

Occorre poi aggiungere il client al domino: Start > Impostazioni > Pannello di controllo > Sistema  > Nome del computer > Cambia

Proprietà di sistema cambiamento nome computer

Occorre ricordare che è necessario agire come amministratore del dominio (utente root).

Configurare la stampante
Supponiamo che la stampante sia collegata sulla porta parallela del server occorre innanzitutto creare la coda di stampa per mezzo del seguente comando:

lpadmin –p PRINTQ –v parallel:/dev/lp0 –E

Nel caso in cui la stampante é direttamente collegata alla rete il precedente comando diventa:

lpadmin –p PRINTQ –v socket://192.168.2.3:9100 –E

La coda di stampa è impostata come “raw device”, ovvero cups non processa in modo intelligente i dati; i driver della stampante sono installati sui client (i PC degli utenti). In seguito è necessario modificare il file /etc/cups/mime.convs e decommentare le seguenti due linee:

application/octet-stream
application/vnd.cups-raw

Infine è necessario modificare il file /etc/cups/mime.types e
decommentare la linea:

application/octet-stream

Amministrare gli utenti
Chi ha familiarità con lo shell testuale può utilizzare i comandi adduser e smbpasswd.
Per operare  attraverso l’interfaccia browser è necessario installare e configurare il servizio Webmin:

apt-get install webmin webmin-core webmin-samba

Collegarsi per mezzo del browser al seguente URL:https://indirizzo_ip_o_nome_del_server:10000 (nel nostro caso https://192.168.2.2:10000)

Finestra Login to webnmin

Selezionare in sequenza Servers -> Samba -> Configure automatic Unix and Samba Users syncronisation

pulsante configure user sync

impostare le opzioni della figura seguente e confermare col clic sul bottone Apply.

Impostazioni Sync

Creare gli utenti utilizzando le stesse credenziali di autenticazione dei client WindowsSystem > Users selezionando in sequenza

Finestra Webmin create user

Amministrare le password
L’utente può gestire in autonomia la password direttamente dal suo PC utilizzando i tastiCTRL+ALT+CANC e cliccando sul bottone
Cambia Password (Windows XP e 2000).

Per consentire all’utente di cambiare agevolmente la propria password per mezzo di un qualsiasi browser consigliamo di scaricare
ed installare il software changepassword presso il sito:
http://changepassword.sourceforge.net/
Il file README contiene le istruzioni per l’installazione, riportiamo di seguito quelle da noi utilizzate: 

tar xvzf changepassword-0.9.tar.gz
cd changepassword-0.9
./configure --enable-cgidir=/usr/lib/cgi-bin
--enable-language=Italian
--disable-squidpasswd --enable-sambapasswd=/etc/samba/smbpasswd
make
make install

Per cambiare la password è necessario collegarsi per mezzo del browser all’indirizzo: http://indirizzo_ip_del_server/cgi-bin/changepassword.cgi_ per esempio: http://192.168.2.2/cgi-bin/changepassword.cgi

Finestra cambio password

in cui 192.168.2.2 è l’indirizzo IP del server.

Windows XP Home

Windows XP Home non ha il modulo d’autenticazione su un server di dominio, gestisce gli account utente solo in locale. Ciò significa che può accedere alle risorse di un dominio (stampanti e spazio disco), ma non autenticare gli utenti dal dominio.
E’ necessario duplicare gli utenti (e le password), in locale e sul server e ricordarsi di cambiare la password sul server tutte le volte che l’utente la cambia in locale. Una notevole complicazione per l’amministratore, in caso di nuovi acquisti vale la pena prendere in considerazione la versione professional di Windows XP.

Windows 95/98/ME

Tali sistemi operativi non permettono di gestire l’autenticazione individuale costituita da codice identificativo utente e password; possono tuttavia far parte di un dominio.
Per unire ad un dominio un PC con sistema operativo Windows 95/98/ME:
1- verificare che sia installato il “Client per Reti Microsoft” fra le proprietà di rete;
2- selezionare il Client per Reti Microsoft come protocollo di rete primario
(Pannello di Controllo > Rete > Logon di rete primario);
3- andare su Pannello di Controllo > Rete > Client per reti Microsoft > Proprietà > Logon su Dominio NT e inserire il nome del dominio.

Mac OS X

Dal Finder selezionare Vai > Connessione al server

MAC OS X connessioe al server

Linux

Per accedere a una directory sul file server utilizzando Konqueror è sufficiente digitare nella barra dell’indirizzo:

smb://nome_del_server_samba/pippo

Per automatizzare il processo è possibile procedere come segue (Debian 3.1):

apt-get install smbfs
echo 'smbfs' >> /etc/modules

inserire nel file /etc/fstab la riga seguente:

//192.168.2.2/pippo /mnt/smb smbfs defaults,credentials=/etc/samba/cred 0 0

(dove 192.168.2.2. è l’indirizzo ip del file server) preparare il file con le credenziali di accesso:

#
# file /etc/samba/cred
#
username = pippo
password = password_di_pippo

rendere sicuro il file  delle credenziali:

chmod 600 /etc/samba/cred
chown root.root /etc/samba/cred

Riferimenti

duric74 Un amico del PLC Forum ha segnalato anche un sito dove si indica il metodo per impostare il server Samba se non si è avvezzi all’utilizzo della shell.

Riporto la fonte: OPENSKILL e il contenuto:

Logo OpenSkillsQuando ci si appresta a configurare approfonditamente un samba server ci si scontra inevitabilmente con la grande quantita di opzioni globali e di share. Averne un prospetto completo a mente è un’impresa titanica e a questo scopo ci si può avvalere di un comodo strumento di configurazione, swat.

Swat, Samba Web Administation Tool, viene comunemente installato con il pacchetto Samba e se si utilizza una distribuzione che installa la suite non neces sita di ulteriori modifiche, a parte forse scommentarne la voce relativa nel file etc/inetd.conf a seconda della distribuzione.
In effetti si tratta di un servizio che viene generalmente invocato da inetd e fornisce un’interfaccia web utile per creare e modificare il file smb.conf e per studiarne le opzioni.
E’ buona norma comunque se si vuole utilizzarlo controllare prima di tutto due file:

/etc/services

e verificare che sia presente ed eventualmente aggiungere la voce:

swat 901/tcp

Definizione non ufficiale e che in alcune reti potrebbe entrare in conflitto con altri servizi

/etc/inetd.conf

e verificare o aggiungere la riga:

swat stream tcp nowait.400 root /percorso/eseguibile/swat swat

Dove il percorso al file può variare a seconda della distribuzione usata o dove si è deciso di installare Samba

Una volta eseguite queste semplici operazioni si può aprire il nostro web browser preferito e digitare: http://localhost:901/
Ci apparirà una finestra che ci chiede di inserire nome utente e password e dovre mo usare l’utente root e la sua relativa password di sistema.
A questo punto si ha accesso ad una serie di menu che in poco tempo ci permetterà di creare un file di configurazione per Samba. La cosa che trovo più
utile e importante è che per ogni opzione settabile si ha un link ad un help che ne descrive il significato, i valori di default e così via. Non solo, prima l’ho
descritto come tool anche per studiare, infatti sotto il menu
HOME si ha la possibilità di accedere comodamente a un grande quantità di documentazione,
pagine man e vari how-to, permettendo così di iniziare la nostra configurazione con un comodo appoggio per imparare.

Va ricordato che nonostante sia possibile collegarsi anche da macchine remote, swat non ha di default la possibilità di usare password crittografate con di conseguenza il rischio che qualcuno sulla rete possa sniffare i pacchetti e leggere in chiaro la password dell’utente root sul samba server. Esiste la possibilità di criptare le password anche se swat non lo supporta nativamente. Si può trovare un breve how-to introduttivo su www.samba.org chiamato swat_ssl.html.
Un’altro grande difetto di swat è il fatto che utilizzato su un file esistente ne modificherà anche il layout. Tutti i commenti eventualmente aggiunti e le opzioni include e copy verranno cancellati.
Questo ne fa a mio avviso un ottimo punto di partenza per il principiante, permettendo di creare un primo file di configurazione e in seguito editarlo finemente
con un editor di testi.

———————————————————————————————-
NOTA: Non ho testato personalmente il metodo, mi riprometto di aprofittare
quanto prima per farlo ed eventualmente indicare modifiche o quant’altro.

OGNI COMMENTO E’ DECISAMENTE GRADITO e concorrà all’affinamento dell’How To.

Fonti: Osservatorio Tecnologico e Openskill

Mag 24, 2008 - Informatica    1 Comment

Famelix – Il pinguino si vesta da Windows

Il pinguino che sveste il frac e si veste da finestra.
FamelixNelle Filippine prima, ed ora in Brasile, la scarsa disponibilità economica stà spingendo enormi porzioni di utilizzatori di PC al passaggio ad un sistema Open Source che, grazie alla licenza GPL, è disponibile in parecchie distribuzioni completamente AGGRATIS.
La nuova distribuzione chiamata Famelix dagli sviluppatori, sembra proprio Windows XP. Stesse icone, stesso tema, stessi font e stesso pannello di controllo. E’ forse “la” distribuzione GNU/Linux più simile a Windows. È particolarmente diffusa in Brasile, dove pare sia la distribuzione più popolare e che stia fortemente minacciando il famoso monopolista che si è dato a piene mani al cartello delle major cinematodiscografiche preparando già nei sistemi distribuiti, parecchi controlli DRM e trusted computing.
Il maggior timore degli utenti delle fiestre, nell’arco di parecchi anni, è stato proprio il fatto che, avendo largamente diffuso crack e copie pirata di Windows, non ultimi i bypass per il WGA Windows Genuine Advantage il sistema operativo della Microzozz si è diffuso come una metastasi. Ovviamente la DITTA di Bill Gates smentisce (anzi neppure risponde) alle accuse di aver diffuso le copie di proposito sopratutto negli anni di Win98 e Win2k. Tra l’altro, in quegli anni il sistema di Linux Torwald aveva invece parecchie difficoltà per via delle interfacca poco amichevoli e più per “addetti ai lavori”. In questi ultimi anni però il gape si è ridotto enormemente e la diffusione di Linux (nelle sue molteplici distribuzioni) è cresciuta a dismisura in tutto il mondo. Per poter spingere però i più recalcitranti all’approccio con in pinguino (anche in convivenza sulla stessa macchina), la domanda che si posero gli sviluppatori è: quanto il desktop dovesse essere simile a Windows? Di solito il dibattito trovava consistenza nel fatto che, essendo Windows il sistema operativo più diffuso, per incentivare gli utenti al cambio si dovesse fornire un ambiente non troppo diverso da quello di provenienza.

Schermata di FamelixTratto da Punto Informatico: “La distribuzione Famelix è basata sulla performante Debian e monta di default l’interfaccia KDE, con una serie di modifiche e temi preimpostati per somigliare a Windows XP e volendo, nell’ultima versione, a Windows Vista. Il progetto è diretto da David Emmerich Jourdain, professore di origini teutoniche immigrato in Brasile nel 1992. In quegli anni, nella scuola in cui insegnava Jourdain i computer erano equipaggiati di copie pirata di Microsoft Windows. Da qui l’impulso alla migrazione verso il software libero.
Ma le cose non sono state subito semplici. Al FAMEG (Faculdade Metropolitana de Guaramirim) nessuno aveva idea di cosa fosse il software libero. Di conseguenza, nessuno sapeva utilizzarlo. Secondo Jourdain l’unico metodo per far utilizzare Linux era rendere disponibile un sistema operativo che fosse quanto più possibile simile a Windows. E, con un gruppo di studenti, l’ha sviluppato.
Nel 2005, al FAMEG sono arrivati due rappresentanti Microsoft. Avendo avuto notizia dei problemi con le licenze messi in luce da Jourdain, hanno pensato di offrire all’istituto la possibilità di acquistare Windows per poche centinaia di dollari. Si narra che Jourdain abbia risposto così: “Come potete vedere, i nostri interessi non sono gli stessi. Noi vogliamo creare sviluppatori. Voi volete vendere. Temo che la vostra proposta non ci interessi”.

Il menù INICIAR


I collaboratori allo sviluppo di Famelix sono via via aumentati e, nel corso di cinque anni, si è formato un team di 70 sviluppatori fra studenti ed esterni. Ad oggi, stime reperibili in rete, affermano che Famelix sia stata scaricata oltre 22 milioni di volte, 14 milioni solo negli ultimi 12 mesi, grazie anche al supporto linguistico esteso ad inglese, tedesco ed italiano, oltre che agli spagnolo e portoghese originari.
Le vicende di Famelix ricordano l’esperienza filippina del passaggio da Windows all’open source. Nei paesi in via di sviluppo, spesso si hanno già pochi liquidi per acquistare l’hardware e si cerca quindi di risparmiare sul software. La soluzione al problema filippino è stata Linux, ed oggi la stessa idea sembra riproporsi in Brasile. Una scommessa vinta nel primo caso e, probabilmente, anche nel secondo.”

Mi azzarderei a pensare, ma forse è solo un desiderio, che, data l’incipiente crisi economica che investe (e destinata a peggiorare) il Vecchio Continente, tale atteggiamento possa largamente replicarsi con la conseguenza di una maggiore consapevolezza (o necessità) al  risparmio affiancato alla legalità da parte degli utenti europei.
Altro dato NON TRASCURABILE, è che le amministrazioni pubbliche e gli apparati burocratici europei spendono CIFRE SCANDALOSE (in MILIONI di Euro solo in Italia) che potrebbero ben essere risparmiate ed utilizzate per scopi ben più necessari che a rimpinguare le casse Microsoft!! A tal proposito, qualche tempo fa venne indetta una raccolta di firme da inviare all’allore Presidente del Consiglio Prodi.

Ovviamente senza NEPPURE risposta.

La domanda prima trovava una qualche modesta ragione: molti impiegati statali e parastatali, MOLTO PIGRI a riluttanti all’apprendimento, non potevano utilizzare terminali che non avessero un’interfaccia “familiare”. Adesso però l’alibi NON c’è più, ma il risultato non cambia, ANZI!!
Mi sorge una domanda: non sarà per caso che Microsoft finanzia ampie fette di apparati politici in giro per l’europa? O sono troppo maligno io?
Mi piacerebbe sapere come la pensate in merito.

Notizia dell’ultim’ora: il sito ufficiale di Famelix, pare sia preda di MILIONI di download e che non riesca a soddisfare l’orda di affamati utenti (curiosi e non) che intendono finalmente PROVARE a saltare il fosso.
Ho appena effettuato (faticosamente) il DOWNLOAD della iso e, per quanti intendessero tenere in saccoccia (destinandoli magari ad una cena con un signorina) gli oltre 100 euro del Sistema OPerativo, ma anche gli Oltre 600 del pacchetto Office (già rimpiazzabilissimo con il fantastico pacchetto Openoffice), intendo caricarlo su un server FTP free per renderlo disponibile a chi volesse. Ciò non prima di averlo testato e verificato.

A quel punto, con un Low cost, la cena la potrete fare compresa di viaggio e pernottamento.

Preferite un fine settimana come questo, o aumentare il GRASSO a Steve Ballmer?

Su spunto dell’articolo di Punto Informatico

Mag 8, 2008 - Informatica    Commenti disabilitati su Espiantare Norton Security da XP e Vista

Espiantare Norton Security da XP e Vista

ESPIANTARE DEFINITIVAMENTE IL MORTON DELLA SYMANTEC

MortonPrima di tutto andiamo a scaricare il software occorrente:
1 DustBuster
2 RegSeeker
Jv16 PowerTools
(versione più antica ma Free e perfettamente funzionante)

Optional:
1 Unlocker (Lo useremo solo nel caso avessimo problemi con l’eliminazione di qualche file)
Guida all’uso di Unlocker
Guida per fixare il problema dei privilegi di debug

Logo Symantec

Passiamo all’attacco

Fase 1

Disistalliamo il norton con la normale procedura dal pannello di controllo>installazione applicazioni
Se qualcosa va storto durante la disinstallazione (ad esempio si blocca e siete costretti a riavviare) o non trovate nessuna voce da dv disinstallarlo ( ) scarichiamoci il tool della symantec per rimuovere il norton
Tool per disinstallazione Norton All version
Avviatelo e se il tool trova qualche versione ancora installata FALCIATELA

Dopo aver fatto cio passiamo all’uso di tool esterni.
Dopo averli scaricati (per il download guardate in top page) avviate prima di tutto DustBuster (serve a eliminare file inutili e nn più usati).
Vedrete apparire una finestra in basso a destra del monitor è l’unica cosa che potete fare è guardarla perchè fà tutto da solo

Appena finisce lanciate RegSeeker dal file RegSeeker.exe situato nella cartella che avete scaricato (nn ha bisogno di installazione).
Appena si apre il programma prima di tutto cambiate la lingua cliccando la scritta languages in alto a destra e selezionate Italiano.
Dopo osservate la colonna a sinistra della finestra del programma e cliccate Pulizia Del Registro .
Ora spuntate tra le opzioni l’unica non spuntata (Servizi Non Validi)
Ora premete Ok e la scansione del registro si avvierà
Appena finisce vedrete un elenco enorme di fronte a voi.
L’unica cosa da fare è cliccare nella parte bassa della finestra la scritta Seleziona >> Seleziona tutto e poi cliccate Azione >> Elimina i valori selezionati .
Vi chiederà di fare una copia di backup del registro; fatela ; nel caso succedano casini possiamo usarla.
**** Aggiunta all’originale: suggerisco tre o quattro passate con relativi Backup. ****

Fase 2

Il norton a questo punto è falciato all’80%
Quindi continuiamo con una pulizia manuale e più approfondita
Andiamo su start>>Cerca
Attiviamo le opzioni di cercare i file noscosti e protetti di sistema e cerchiamo queste due parole.

1
Norton (E falciamo TUTTO quello che ci capita davanti)
2 Symantec (E anche questa volta falciamo tutto quello che troviamo )

Ora usiamo il 3° programma ovvero Jv16PowerTools

Dopo averlo scaricato e installato avviamolo
Ci apparirà una schermata con varie opzioni su cui cliccare
A noi interessa Registry Tool quindi ci clicchiamo
Nella nuova finestra che si apre abbiamo di fronte a noi un elenco che fà riferimento ai programmi installati
Scorretelo attentamente e guardate se trovate qualche riga che fà riferimento a Norton o Symantec.
Se ne trovate eliminatele.
Successivamente spostatevi nel menù in alto e cliccate sulla tab Tools e dopo su Registry Finder
Nella nuova finestra che si apre scrivete Norton e cliccate su continue.
Nelle opzioni spuntate solo gli Hkey e gli Analyze(tutti) …
E fate start
Appena finesce se vi spunta qualke risultato (al 100% vi spunta qualcosa) andato nel menù in alto e cliccate Select>>All.
Poi spostatevi nella parte in basso a destra della finestra e fate Remove.
Appena finisce rifate la procedura ma stavolta con la parola Symantec.
Quindi cliccate su Start in basso a destra della finestra e poi sapete cosa fare (la stessa procedura di prima ).
Quando avete finito chiudete il programma e per ultima cosa ri-usate Dustbuster e RegSeeker e date una ultima passata!
Riavviate il pc

Aggiunte

1 : Se vedete che il Norton nonostante è stato falciato compare ancora nel centro sicurezza l’unica cosa da fare è disattivare momentaneamente il centro sicurezza pc (dai servizi) e svuotare la cartella Fs contenuta in C>windows>sistem32>wbem>repository.
Quindi riattivate il centro sicurezza pc e riavviate il pc. By Beyond

2 : Se volete andate a fare un ulteriore controllo in gestioni periferiche e controllate se ci sono ancora driver di sistema nascosti.
(per attivare la visualizzazione delle periferiche nascoste andate : Qui
Se ne trovate fate tasto destro e li disinstallate By Sisu

3:Se avete problemi con l’eliminazione di qualche file scaricatevi Unlocker (in top page per il download) by Me

@Guida Compatibile con Xp e Vista

Ciao e buona fortuna
COMMENTATE E USATELA

Non è farina del mio sacco, devo essere onesto e complimentarmi con Gianky….! 😀 🙂 di www.hwupgrade.it
Mag 8, 2008 - tecnologia    Commenti disabilitati su Assistenza PC on-line

Assistenza PC on-line

Per aggiornamenti, ampliamenti, soluzione problemi su PC e reti LAN (cablate e/o Wireless) non esitate ad inviarci le vostre domande.
VIRUS, MALWARE e SPYWARE. Sistemi operativi malfunzionanti, formattazioni e recupero dati.

Interventi di aggiornamento hardware, installazione Router LAN, software, cablaggio reti, Videosorveglianza IP.
Su PC Windows e Linux.

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Mag 6, 2008 - Politica    Commenti disabilitati su I redditi 2005 on-line: GRAZIE a Visco!

I redditi 2005 on-line: GRAZIE a Visco!

REDDITI 2005 ON-LINE: IL MODULO PER RICHIEDERE I DANNI

Quel simpaticone di Vincenzo Visco, enormemente impegnato nella lotta all’evasione fiscale dei normali cittadini, ma BEN gurdandosi dal far pagare le imposte a BANCHE E COOPERATIVE (non quelle di 25 ragazzi che non arrivano a fine mese, ma quelle ENORMI Coop che si occupano di costruzioni, grande distribuzione, Assicurazioni a quant’altro e che utilizzano tale forma socetaria al SOLO SCOPO DI EVADERE IL FISCO),  nei giorni scorsi ha dato ordine di pubblicazione online dei redditi del 2005 di tutti gli italiani. Da subito la notizia ha sollevato un gran polverone.

ViscoLe associazioni dei consumatori fin da subito hanno gridato allo scandalo e hanno parlato di violazione della privacy. Ed ora anche il Garante del Contribuente ha bocciato la diffusione online delle dichiarazioni dei redditi.
Il Codacons ha deciso di passare dalle parole ai fatti e dapprima ha chiesto un maxi-risarcimento da 20 miliardi di euro al Pubblico Ministero di Roma che indaga sulla vicenda. Ed ora invita tutti gli italiani il cui reddito è stato reso pubblico sul sito della Agenzia delle Entrate a chiedere l’indennizzo “per la grave violazione della privacy subita”. La richiesta di risarcimento a persona dovrebbe riguardare una cifra compresa tra i 500 e i 1.000 euro. E sarà lo stesso Codacons ad assistere tutti nell’operazione.

Il modulo per la richiesta dei danni SAREBBE scaricabile direttamente sul sito del Codacons: www.codacons.it 

MA ATTUALMENTE RISULTA ASSOLUTAMENTE IRRAGIUNGIBILE!!
NON E’ CHIARO SE SI TRATTI DI INTENSO TRAFFICO O CENSURA ….

 Ma vi link i Documenti utili:

Suggerisco anche la lettura della notizia del TGfin
Apr 25, 2008 - Politica    Commenti disabilitati su Carlo De Benedetti – Pessime Frequentazioni

Carlo De Benedetti – Pessime Frequentazioni

De Benedetti Bush Bin LadenHo trovato un articolo interessante con un passo MOLTO INTERESSANTE alla fine dell’articolo.

Si tratta di una intervista a Carlo De Benedetti rilasciata a Barbara Palombelli, moglie dell’ex Sindaco di Roma nonchè ex candidato premier PERDENTE alle elezioni politiche del 2002 Francesco Rutelli.

Corriere del 14.12.2002: Carlo De Benedetti racconta che il 10 settembre 2001 era a cena a Washington, al National Building Museum, con Bush senior e la famiglia Bin Laden, tutti invitati dal Gruppo Carlyle.


Tratto da: Logo EFFEDIEFFEche lo indica come un articolo del 14 Dicembre 2002, ma sul sito del Corriere NON vi è traccia. Si tratterebbe di capire se si tratti di articolo pubblicato SOLO in forma cartacea (e non inserito nel sito nè nell’archivio del sito) o se sia stato RIMOSSO ad hoc.

MILANO – «Non mi chiederà ancora una volta se intendo scendere in politica? E’ un tormentone che mi perseguita ormai da mesi. Io faccio l’imprenditore e ho intenzione di continuare a farlo. L’ho già detto: sono convinto che esista un’incompatibilità sostanziale e profonda tra la natura autocratica che contraddistingue le decisioni di un imprenditore e la natura democratica che deve contraddistinguere quelle del politico. E poi in Italia abbiamo già chi ha un ingombrante conflitto di interessi. Non vorrà che se ne aggiunga un altro? Anche perché sento già le critiche del mio amico e autorevole garante di Libertà e Giustizia, Giovanni Sartori. No, mi creda, non è proprio il caso». Tarda mattinata di ieri, al primo piano di via Ciovassino 1, nell’ufficio di Carlo De Benedetti. Dietro alle spalle dell’ingegnere, un dipinto di Felice Casorati. Sparse ovunque, le foto dei figli, dei nipoti e della moglie Silvia. Accanto a lui, un busto di marmo che ritrae un cavaliere senza testa, «l’ho comprato a Londra, è un’opera del Cinquecento, serve a ricordarci che ogni tanto ci vestiamo da guerrieri ma lasciamo la testa a casa». Il guerriero che ho di fronte, quello in carne e ossa, ha scelto di lanciare un appello «a tutti gli italiani, al di là degli schieramenti di destra e di sinistra, per ricostruire l’identità civile di questo Paese, per riscrivere il patto di cittadinanza che è alla base dello stare insieme e per fermare il declino dell’Italia nel mondo. Un patto che avrebbe oggi, come primo firmatario, Indro Montanelli… Il grande leader della società civile ci ha lasciato un compito: intervenire con la cura giusta quando i due anni del “vaccino Berlusconi” avranno fatto il loro effetto». Più politico di così… Ha fondato un movimento, Libertà e Giustizia, che somiglia tanto a un nuovo partito. Pensa di presentare le liste alle elezioni?
«Innanzitutto, Libertà e Giustizia non è l’associazione di Carlo De Benedetti. E’ qualcosa di più e di diverso. Conta al momento oltre 2000 soci e, tra loro, così come nei comitati di presidenza e dei garanti compaiono persone di grandissima autorevolezza morale e civile. Mi è stato chiesto di dare una mano per contribuire a promuovere l’iniziativa in fase iniziale e io l’ho fatto volentieri. Oggi sono solo uno dei soci, nient’altro. Non ci sono partiti in vista per me, e tantomeno per altri. Libertà e giustizia, infatti, non è e non vuole essere, e dunque non diventerà, una nuova formazione politica. E questo perché noi tutti crediamo in una netta distinzione di ruoli tra la politica e la società civile. Non c’è dubbio che in questo momento i partiti, a destra come a sinistra, stiano attraversando una crisi profonda, ma io conservo una piena fiducia nelle forze politiche e considero pericolosa la demagogia antipolitica che si è diffusa nel Paese…»
Poche settimane fa, su questo giornale, Sergio Cofferati l’ha accusata proprio di questo: di lavorare contro i partiti. Lei non gli ha replicato pubblicamente, ma l’ha incontrato…

«Mi viene da sorridere quando leggo che voglio imporre i candidati alla premiership. Cofferati l’ho incontrato. Ho sentito di alcune sue preoccupazioni. Spero che tutto quello che ci siamo detti in questa intervista serva a tranquillizzarlo. D’altra parte ora che anche lui con la Fondazione Di Vittorio si occupa di attività culturale, al massimo potremo farci concorrenza sul piano delle idee».
Dica la verità. Lei, come tanti, aspetta il ritorno del suo amico Romano Prodi…

«E’ vero, ho grande stima per lui. Ci siamo conosciuti nella notte dei tempi e abbiamo avuto anche dei rapporti conflittuali, al tempo della vicenda Sme… E’ una persona a cavallo fra società civile e politica: il suo pullman rimarrà un simbolo. Lui, Ciampi e Amato hanno gestito una fase di emergenza in modo straordinario e hanno portato l’Italia nell’euro fra lo scetticismo di tanti, me compreso. Oggi Prodi ha un background unico, per merito e per fortuna: è il protagonista in un’Europa che cambia contemporaneamente regole e perimetro. Per questo, è importante che resti dov’è fino alla conclusione del processo in atto. Guai se, con un suo rientro anticipato, l’Italia dovesse fare una brutta figura… Allo scadere del suo mandato, sarebbe demenziale se l’Italia non si avvalesse di un uomo come Prodi. In quale posizione, si vedrà…».
Ingegnere, non possiamo non parlare di Fiat. Nel lontano 1976, lei fu per cento giorni amministratore delegato del gruppo torinese…

«Quando penso alla situazione di oggi provo una gran tristezza. Mi allibisce pensare che i migliori cervelli del Paese siano occupati, in queste ore, a capire se abbia vinto o perso Maranghi, mi sorprende che la crisi Fiat sia trattata dall’opinione pubblica e dai giornali come una soap opera, con i fratelli che litigano, le mogli che piangono, i cugini che chiedono, le banche buone, Mediobanca cattiva… L’unica cosa che dovremmo fare è domandarci perché va così male. E allora scopriremmo che le automobili che produce non piacciono sempre meno agli acquirenti. All’azienda servono tre modelli nuovi: uno piccolo, uno medio e uno grande. Per realizzarli, ci vogliono gli uomini giusti, 4,5 miliardi di euro e quattro anni di tempo. Ci sono? No. E allora, si va da chi sa fare le automobili, ovvero dal signor Ghosn presidente della Nissan, dal signor Folz presidente di Peugeot e si dice: ecco il 10 per cento Fiat Auto gratis, lavoriamo assieme. Ma lo sa oggi quante auto si fanno al giorno, a Mirafiori?»
No. Me lo dica lei.

«Appena 900. E si arrivava, in passato, anche a 8 mila. Si stringe il cuore, ai torinesi come me… Quella è un’azienda che non si può dimenticare. Mi hanno regalato l’ultima Panda prodotta: una 4 per 4 grigia con cui giro in montagna. La Panda l’avevo fatta io, 28 anni fa, ed è l’auto più venduta della storia della Fiat».
Dicono che lei metterebbe volentieri le mani sul quotidiano di casa Agnelli, La Stampa, attraverso il suo socio Carlo Caracciolo, cognato dell’Avvocato.

«Con Caracciolo passerò il Capodanno, in Antartide, in mezzo ai ghiacci (Silvia De Benedetti sta facendo le valigie… porterà il panettone e un piccolo albero di Natale sulla loro nave Itasca, ed è riuscita a infilare tutte le giacche a vento in una valigia mettendole sotto vuoto). Quanto alle mire su Stampa e Corriere della Sera, voglio leggerle un’analisi dell’Economist, dal titolo “Fiat-Imbroglio”: i giornali legati alla Fiat interessano al premier Berlusconi. Dunque, non tirate in ballo me, non alzate cortine fumogene… E’ scritto qui».
Lei è un uomo ricco, si diverte a girare il mondo. Chi glielo fa fare di impegnarsi con un gruppetto di intellettuali in quello che qualcuno ha già bollato come “il girotondo dei miliardari”?

«Guardi, io ho da poco compiuto 68 anni, ho la gioia di avere tre figli stupendi ognuno dei quali è riuscito con serietà e capacità nelle diverse professioni che ha creduto di scegliere. Ho avuto la fortuna, dopo molti anni di solitudine personale, in cui tutte le mie energie sono state dedicate al lavoro salvo il tempo ritagliato per i figli, di sposare una persona che continua a insegnarmi le mille sfaccettature della vita facendomene comprendere la bellezza e la complessità. Intanto ho proseguito il mio cammino imprenditoriale, anche se in una posizione assai meno esecutiva che in passato, e oggi con soddisfazione sono a capo di uno dei più importanti gruppi privati italiani. Un gruppo in crescita, in utile, fortunatamente senza problemi, che occupa oltre 12.000 persone.
Non ho desiderio né bisogno di visibilità. Da anni non rilascio interviste e mi limito a scrivere di tanto in tanto sulle grandi questioni che mi stanno a cuore, dall’innovazione ai problemi economici
Italiani e internazionali, dai temi della pace e della guerra alla crisi della classe dirigente. La verità è che attorno a me vedo un Paese in cui si è determinata una progressiva crisi civile, che vedo scivolare inesorabilmente verso l’improvvisazione, la demagogia, il populismo, la confusione. Un Paese dove la classe dirigente si è impoverita, i cittadini non sanno più essere quello che devono essere: uomini fra gli uomini, liberi ma responsabili».
Le responsabilità di questo declino sono collettive…

«Quello che più spaventa, come ci ha spiegato Fernando Savater, è che ci siano sempre più persone con discreta competenza professionale ma con perfetta incompetenza sociale, lui li definisce “Idioti Abbastanza Preparati”. Sono uomini civicamente impreparati: individui che non sanno esprimersi in modo pertinente su questioni sociali, che non sanno distinguere tra i valori che vanno condivisi e i disvalori ai quali è doveroso ribellarsi. Diplomiamo e laureiamo asociali che non si preoccupano d’altro che dei loro diritti e mai dei loro doveri. Molti di noi si sono ripiegati su se stessi, il nostro tessuto sociale si è sfilacciato e impoverito, sono venuti meno i valori comuni degli anni del dopoguerra e del “miracolo economico”, manca quella classe dirigente fatta di uomini come Guido Carli, Enrico Cuccia, Bruno Visentini, Ernesto Rossi, Francesco Compagna e, prima di loro, Gaetano Salvemini. Grandi personaggi che, al di fuori dei partiti, hanno contribuito a dare una spina dorsale al nostro Paese».
Lei crede ancora nella società civile come riserva di valori, contro una politica incapace di riformarsi. E chi meglio di Silvio Berlusconi rappresenta il prodotto della società civile? Non c’è contraddizione nel suo appello?

«Berlusconi va affrontato e sconfitto sul piano elettorale, con un risveglio delle coscienze. La definitiva affermazione della società aperta, la mondializzazione, il boom dell’informazione e delle comunicazioni, la complessità delle relazioni economiche hanno ulteriormente allargato le responsabilità della società civile. Su questioni come il conflitto di interessi,
la qualità dell’informazione, la moralità del potere, il rispetto dell’ ambiente, l’etica della ricerca, solo il “tuono” della società può arrivare dove la politica è di fatto impotente. E’ la società, allora, che deve far sentire tutto il suo peso, prendendo consapevolezza del fatto che un premier non può controllare l’intero sistema televisivo di un Paese e, quindi, bocciandolo alle elezioni. Nel resto del mondo occidentale, d’altra parte, funziona proprio così».
La questione morale non sembra appassionare gli italiani. Il conflitto d’interessi era lì anche prima del 13 maggio 2001.

«Anche su questo terreno lo spazio civico può fare molto di più della politica stessa o delle inchieste giudiziarie. Ci vuole un fondamento etico comune. Se negli Stati Uniti la corruzione è molto meno diffusa che da noi, ciò non lo si deve certo ai giudici, ma alla sanzione sociale che colpisce i comportamenti scorretti. Chi sbaglia non solo non viene eletto in Parlamento ma non entra nemmeno più al circolo del bridge. Lo stesso vale per la tv. Come può la politica decidere la validità dei contenuti proposti dalle trasmissioni televisive? E’ ovvio che anche qui quello che conta è la capa-cità del pubblico, cioè dei cittadini, di scegliere».

C’è chi vi accusa di voler rifondare la Democrazia Cristiana. A lei piace Prodi, ieri le piaceva De Mita… In fondo, lei è un moderato. Non va ai girotondi…

«Sono un moderato. Vivo in mezzo ai moderati, fra i miei colleghi di Confindustria Berlusconi è una delusione: l’hanno votato, non voteranno mai a sinistra e sono come sospesi. Che Libertà e Giustizia voglia rifondare la Dc è una stupidaggine. E lo smentisce la trasversalità civile e non partitica della composizione stessa del Comitato di Presidenza. Non posso non notare, però, la sostanziale differenza tra un partito fatto di uomini con alto senso dello Stato e radicamento popolare come Sturzo, De Gasperi, Vanoni, Zaccagnini e l’improvvisazione, che spesso sembra nascondere la difesa di interessi puramente personali, di Forza Italia».

Di nuovo l’antiberlusconismo. Che però, non paga. Anzi…

«Sarebbero guai se il nostro unico collante fosse solo l’antiberlusconismo. Il comune denominatore devono essere i valori: gli ideali condivisi che devono fare da nuova spina dorsale del Paese. E siccome, poi, a me non piace chi parla di valori senza mai citarne uno e magari copre con i valori una totale assenza di proposte, mi permetta di utilizzare l’ultima parte di questa nostra chiacchierata per entrare un po’ nel merito. Innanzitutto, le proposte. Ne faremo tante, glielo assicuro. Del resto non abbiamo perso tempo: già nei giorni scorsi abbiamo presentato con Innocenzo Cipolletta le nostre idee sull’immigrazione. E oggi terremo a Torino un convegno sulla regolamentazione dei mercati. Sul Welfare, poi, contiamo di dare un apporto importante. Se in primavera si dovesse riaprire il confronto sulla riforma delle pensioni, mi creda, noi ci saremo con proposte forti. Sono convinto, infatti, e non da oggi, che il sistema vada rivisto, perché così com’è è iniquo e troppo costoso. E vedrà che anche sugli ammortizzatori sociali i progetti migliori, ispirati al modello inglese, saranno i nostri».

Libertà e Giustizia contro Forza Italia. Sembra già di vedere i manifesti…

«Ma no, semplicemente ridicolo. Per come me l’hanno presentata e per come la intendo io, Libertà e Giustizia si rifà esplicitamente alla grande tradizione dell’illuminismo lombardo e vede nell’età dei lumi il fondamento delle nostre società, Non si tratta di riproporre una ragione eroica e trionfante, ma di ribadire la fiducia in uno strumento insostituibile di conoscenza e di progresso, per quanto popperianamente fallibile e costantemente confutabile».

I Lumi, la Ragione, Popper. Non pensa di andare troppo lontano?

«Non sono una mammola. Non voglio nascondermi dietro a un dito. E’ chiaro però che per battere un cattivo esempio di democrazia, com’è quello che sta dando il governo Berlusconi, ci vuole una grande rivoluzione culturale. LeG crede che in una società aperta ogni uomo debba essere responsabile del proprio agire davanti a se stesso e alla comunità tutta. Come ci ha spiegato la scienza sociale anglosassone, a cominciare da John Rawls, scomparso proprio nei giorni scorsi, la società dei liberi non può che fondarsi sulla responsabilità individuale. E’ la libertà, comunque, che deve restare la nostra prima bussola, il nostro primo valore. Crediamo in un mondo di uomini liberi, in grado di difendersi sul mercato con i propri talenti e le proprie co-noscenze. Riconosciamo le differenze sociali come l’esito del confronto tra persone dotate di libero arbitrio. E, tuttavia, crediamo in un principio di giustizia per cui ci siano pari opportunità per tutti e in cui le differenze sociali non di-ventino tanto ampie da essere percepite come eticamente inaccettabili. Come diceva Salvemini, con una frase che mi ha sempre colpito per efficacia e semplicità: “Una società di liberi in cui ci sia per tutti un po’ di bene”.


(La conversazione è finita, l’Ingegnere parte domenica per un mese di vacanze in aereo e nave fra Patagonia e Polo Sud. I viaggi non lo spaventano. Porterà con sé un amuleto che ha sempre nella ventiquattrore: l’invito a parlare alle Twin Towers il 13 settembre 2001, alla stessa ora del crollo.
Me lo mostra: «sono vivo per caso, come tanti. E lo sa dov’ero la sera prima dell’attentato?
A cena a Washington, al National Building Museum, con George Bush padre e la famiglia Bin Laden, tutti invitati dal Gruppo del Carlyle, una compagnia finanziaria americana
».
Così è — se vi pare — il capitalismo globale).


Ritaglio in formato ORIGINALE ….