Feb 24, 2009 - Politica    Commenti disabilitati su Altro rinvio per le CLASS ACTION!

Altro rinvio per le CLASS ACTION!

Class Action

SI PARLA TANTO DI COMBATTERE LE INGIUSTIZIE E DI TUTELA DEI COSUMATORI, MA QUESTO GOVERNO (COME IL PRECEDENTE) NON HA ALCUNA INTENZIONE DI FARE QUELLO CHE PROPAGANDA.

Appello per l’entrata in vigore in Italia dell’azione collettiva risarcitoria (Class Action)

Il 2009 avrebbe potuto iniziare con il festeggiamento da parte dei cittadini italiani di un’importante conquista per la tutela dei loro diritti: l’entrata in vigore anche nel nostro Ordinamento dell’istituto della class action.

Come è noto, purtroppo così non è stato. Il governo è intervenuto, infatti, in extremis, e ancora per decreto, con un rinvio di ulteriori sei mesi, dopo il primo rinvio deciso a giugno scorso e la promessa, non mantenuta, che il testo sarebbe stato migliorato e definitivamente approvato entro fine 2008.

Per ALTROCONSUMO, associazione indipendente di consumatori , si è trattato di una straordinaria occasione perduta per rendere finalmente effettiva la tutela per tutte quelle situazioni nelle quali i consumatori, avendo subito ingiuste vessazioni avrebbero potuto difendere collettivamente i loro diritti, considerato anche che, allo stato, non vi sono strumenti veramente efficaci ed accessibili sul piano dell’azione individuale.

1) Una normativa sulle class action che sia facilmente azionabile, accessibile, equa, percorribile in tempi rapidi e certi è utile per i consumatori, ma anche per la modernizzazione del nostro sistema economico e per le imprese che intendono misurarsi correttamente sul mercato

2) Un iter legislativo confuso e fuorviante – il tempo è scaduto, che il governo dica francamente in Parlamento e al Paese, al di là delle cortine fumogene, quale è la sua visione in materia di azioni collettive e si comporti di conseguenza

3) L’emendamento presentato dal governo al Senato introduce quasi esclusivamente elementi peggiorativi rispetto al testo vigente e volti a ridurre l’efficacia e l’ambito di applicabilità della class action

 


Ogni utente può partecipare all’iniziativa di Altroconsumo lasciando un commento di cui si assume interamente la responsabilità.

Sul sito di Altroconsumo.it  :http://www.altroconsumo.it/asp/SmartInquiry/SmartInquiry.aspx?src=230943


Fonte: Altroconsumo.it

Gen 29, 2009 - Eccitante    Commenti disabilitati su Azz! Ed ora tocca al PORNO in 3D!!

Azz! Ed ora tocca al PORNO in 3D!!

Porno 3DEd ora. la nuova frontiera del cinema PORNO!

Ad Hong Kong alcuni registi si preparano a immettere sul mercato il primo film pornografico 3D al mondo.

Attualemnte solo in lingua cinese il film 3D Sex and Zen, ha un bilancio di 4 milioni di dollari, ed il lancio è previsto per il mese di aprile. I produttori promettono alcuni dei più realistici close-up di scene di sesso mai visti prima.
“Basti pensare che ti sembrerà di guardare come se si fosse seduti accanto al letto,” ha detto Stephen Shiu Jnr Domenica al Morning Post.
“Ci saranno molte riprese ravvicinate. Parrà come se le attrici fossero solo a pochi centimetri dal pubblico.”
Dal venticinque al 30 per cento del film, una innovazione dei più noti film erotici Sex and Zen di Hong Kong, saranno scene di sesso, dice Shiu.

Tuttavia Shiu ammessi casting per il film è stato difficile.
“Stiamo avendo problemi a trovare un maschio che sia disposto a spogliarsi davanti alla telecamera,” ha detto il Post.
“E ‘molto più difficile trovare sia attori che attrici per questo tipo di film”, ha detto.

Fonte: Corriere.it

Gen 4, 2009 - sfoghi    1 Comment

Sono Incazzato ed ho bisogno di una musichetta allegra.

Music
Beh, è da un pò che non scrivo sul Blog.
Quello che stà accadendo in questi giorni a Gaza….
.. ed i Politici Italiani che si affannano nella strenua difeza dei sionisti….
Mi hanno rotto un bel pò i coglioni.

Pensare che personcine come Gasparri, ….
… meglio se mi autocensuro.
E vi faccio sentire una musichetta allegra.
 

OGNI COMMENTO E’ DECISAMENTE GRADITO e concorrerà all’affinamento del post.

Fonti: Varie
Gen 1, 2009 - Truffe    Commenti disabilitati su Ricordate la Permaflex?

Ricordate la Permaflex?


Da Licio Gelli a Giacomo Riina un pezzo di storia italiana lungo 50 anni ha viaggiato disteso sul più comodo e pubblicizzato dei materassi nazionali, il Permaflex a molle dell’omino in pigiama.

Figura chiave di una avventura iniziata nel 1952 è Giovanni Pofferi, un commerciante ambulante che nel primo dopo guerra vendeva formaggi nella bassa Toscana, e che subito dopo scopre il business degli stracci, roba che non si paga ma che qualcuno però compra. Dagli stracci ai materassi di lana il passo è breve. Pofferi è un vulcano. Ed è un bell’uomo .”Sembrava Amedeo Nazzari” ricorda qualcuno che lo ricorda al principio degli anni 50.
Poi il bel Giovanni incontra e sposa una nobildonna toscana che lo introduce in ambienti per lui fin o allora sconosciuti. Conosce Augusto Fontani e quando questi di ritorno da un viaggio negli Stati Uniti gli racconta di certi materassi a molle inventati dagli americani, Giovanni Pofferi abituato a riempire di lana i materassi, commenta: ” Forti ‘sti Americani vendono l’aria”. Ma l’idea funziona.
Nella primavera del 1952 quattro materassi a molle con il nome Piumaflex vengono presentati alla fiera campionaria di Milano. Il brevetto delle 167 molle che tengono insieme il materasso è firmato dall’ingegnere Santini. Il primo stabilimento lo mettono su a Calenzano, si chiama Uno Più viaggiano su e giù per l’Italia, tra mercati e fiere di paese, secondo l’idea madre dell’ambulante Pofferi convinto che la gente debba toccare con mano la merce da comprare. Pochi mesi più tardi siamo nel dicembre 1953, il tandem Pofferi – Fantoni inaugura il primo punto vendita di materassi a molle nella centralissima via San Quintino a Torino. E’ un successo. Subito dopo altri punti vendita vengono aperti a Milano, Bologna, Napoli e Palermo. Un trionfo. Viene inaugurato un nuovo stabilimento a Pistoia, che produce una linea di mobili e materassi per le cliniche. E’ allora che Gianni Pofferi conosce Licio Gelli: è la svolta.
Il 27 novembre 1956 nasce il marchio Permaflex, con un logo disegnato nello studio Tosta di Bologna. Gelli trova subito i contatti giusti e Permaflex sbarca a Frosinone, in area di cassa per il Mezzogiorno.

Il” venerabile” è direttore dello stabilimento ciociaro.
Un gruppetto di bambini scatenati balla tutte le sere, a Carosello, su un materasso a molle Permaflex mentre una voce fuori campo li accompagna intonando l’indimenticabile ” bidibodibu”.
E’ il boom del materasso che entra in tutte le case italiane.
Nei primissimi anni 70′ il fatturato annuo della Permaflex si aggira sui 100 miliardi di lire. Ma allora Licio Gelli se n’era già andato sbattendo la porta, non prima di aver procurato all’azienda contratti per la fornitura di materassi in tutte le carceri italiane, commesse per l’esercito e per gli ospedali. La morte della Permaflex si è palesata con l’uscita di scena dell’intrapprendente e futuro Venerabile Maestro dalla società.
Durante la sua direzione nello stabilimento di Frosinone era sempre stato un via vai di politici ministri, vescovi e generali. Poi è la crisi. Fantoni se ne va. I Pofferi si trasferiscono all’estero. Naturalmente Gelli nello stesso tempo diventerà l’uomo più ricco e potente d’Italia
L’azienda si barcamena come può. Fino al 1996, quando l’industriale napoletano Raffaele Veneruso, già acquirente di un’azienda appartenuta a Pofferi, l’aeronautica Avion-interiors, acquista anche la Permaflex, trasferendo nelle sue mani l’impero aziendale dei Pofferi. La promessa è quella di un rilancio.
Nei primi mesi del 97 azienda e sindacati siglano un accordo che prevede l’investimento di 12 miliardi in 24 mesi e una produzione di 250 mila reti e 300 mila materassi l’anno. Invece soltanto pochi mesi dopo arrivano le prime quattro settimane di casa integrazione.
Già a dicembre 1997 viene interrotta la produzione . Nel febbraio del 1999 la società sposta la propria sede da Frosinone a Latina, dove non ha nemmeno un ufficio né un telefono.
Perché? Il 20 luglio la Permaflex SPA che intanto è diventata Flex SPA, avanza al tribunale di Latina la richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo. Presto fatto.
Il 27 luglio la richiesta viene accolta. Le garanzie che la società offre per fronteggiare una voragine di 60 miliardi, sono costituite dagli immobili di Frosinone e Pistoia e soprattutto da un preliminare accordo sottoscritto con Pac 2000, del gruppo Conad, disposta ad offrire circa 30 miliardi per gli stabilimenti di Frosinone e Pistoia, ma ad un patto. Che il comune di Frosinone conceda il cambio di destinazione dell’ area, trasformandola da industriale in commerciale.
Un affare colossale per gli acquirenti, ma se si vogliono salvare i creditori e garantire il posto di lavoro ai 256 cassaintegrati, non c’è altra via d’uscita. Ma non è semplice: trasformare quell’area come vorrebbe Pac2000 significherebbe pregiudicare l’assetto della grande distribuzione di Frosinone almeno per i prossimi vent’anni a tutto danno degli insediamenti già presenti.
Un’idea che nel capoluogo ciociaro non può passare, e che probabilmente il tribunale di Frosinone non avrebbe mai accettato come presupposto per l’ammissione al concordato preventivo. Ecco perché il trasferimento di sede a Latina. Intranto il commissario giudiziale della Flex scopre che alla vigilia della richiesta di concordato preventivo la nuda proprietà dei marchi Permaflex e ondaflex era stata ceduta alla Eminflex Servicios e Investimentos Lda di Giacomo Commendatore, dalla famiglia citata in un rapporto del 1997 a cura del ministero dell’interno come una delle centrali criminose dell’Emilia Romagna, riconducibile al clan di Giacomo Riina, boss mafioso di Corleone finito a Budrio nel 1982 per ordine del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto. Giacomo Riina che diventa il contabile della Eminflex, Budrio che è il punto di partenza delle fortune del marchio con l’ elefantino, quello dell’azienda che commercia materassi con il sistema della televendita. Contemporaneamente la Permaflex cede anche il diritto d’uso dei suoi marchi stavolta alla lussemburghese Europartimmo S.A. La cessione della nuda proprietà dei marchi ha ufficialmente fruttato 4 miliardi alla Flex SPA, ma quando la procura della repubblica di Latina ha cominciato a mettere il naso negli affari della Flex, gli investigatori della guardia di finanza non avevano potuto fare a meno di domandare al signor Giacomo Commendatore perché avesse speso del denaro per un marchio che non avrebbe potuto usare. “Ho accettato di firmare quel preliminare” aveva spiegato l’imprenditore catanese” solo dopo aver avuto la certezza della possibilità di acquisto, per il tramite della lussemburghese F&R International del diritto di uno dei marchi di cui stiamo parlando”.
E c’è riuscito perché la pubblicità Permaflex _Eminflex viaggia insieme sulle reti FININVEST. Come c’era riuscito? Il 3 agosto 99 la F&R International aveva acquistato dalla Airtrade Ltd il 100% delle azioni della Europartimmo SS. al prezzo di 9,5 miliardi di lire.
Questa complessa operazione viene effettuata tra società off/Shore, tutte aventi sede in paradisi fiscali; la Europartimmo viene costituita nel giugno 1998, soltanto quattro mesi prima dell’acquisto del diritto d’uso dei marchi Permaflex e Ondaflex; la Airtrade Ltd società venditrice delle azioni Europartimmo alla F&R International s.a ha sede in Tartola, Road Tawn, Isole Vergini Britanniche, ossia nella stessa località dove ha sede la Flightequipment & marketing Ltd, società off-shore facente capo alla famiglia Veneruso; il pagamento del prezzo (9,5 miliardi) viene effettuato dalla società acquirente alla venditrice con l’intervento di un istituto di credito lussemburghese che opera sulla stesa piazza della banca di Roma fideiussore del finanziamento di originari 10,5 milioni di Us $ erogato alla Aviointeriors SPA di Latina dalla banca di Roma di Francoforte. Per i magistrati di Latina che indagano sul caso Flex ce n’è abbastanza per formare il legittimo convincimento che ci si trovi in presenza di un operazione fraudolenta posta in essere al solo fine di sottrarre attivo ai creditori della procedura concorsuale che di lì a poco sarebbe stata avviata. I 4 miliardi provento della cessione della nuda proprietà dei marchi ci sono, li ha vincolati il commissario giudiziale , ma i circa 10 miliardi dell’operazione sottostante la vendita del diritto d’uso sono spariti. La Procura della Repubblica di Latina chiede la declaratoria di fallimento. Ma il cambio di sede a Latina non era stato casuale. Cominciano una serie di rinvii che tengono il giudice delegato lontano dalla pronuncia sulla richiesta di fallimento, ed anche dalla decisione sulla omologa del concordato o meno. Persino il commissario giudiziale della Flex si esprime ripetutamente per il fallimento. Niente. L’affare del cambio di destinazione d’uso nell’area dello stabilimento di Frosinone è troppo appetibile. Si temporeggia all’infinito.
Finché una settimana fa assumendo da solo l’iniziativa, il giudice Guido Cerasoli convoca una seduta collegiale e dichiara fallita la Flex. E’ la fine in agguato c’è ora un’ipotesi di bancarotta . L’omino in pigiama è sempre lì che dorme , un omino in sonno avrebbe detto l’ex direttore e gran maestro Licio Gelli e la Eminflex continua le sue televendite, quel miracolo che ha consentito all’azienda di Giacomo Commendatore di veder lievitare il fatturato dai 14 miliardi del 1990 ai 118 del 1994 con un incremento del 60 per cento. Un miracolo reso possibile grazie all’approdo di quella che era una volta una piccola e sconosciuta azienda alla Pubblitalia di Marcello Dell’Utri.
Dic 2, 2008 - Economia    1 Comment

L’IDOLATRIA DEL DENARO E DEL POTERE SONO FALSE “PROMESSE DI VITA”

Benedetto XVI in auto
 

Lo dice il Capo della burocrazia eclesiastica, ma non ci racconta però l’altra faccia della “VIL” moneta: quando si tratta di IOR, pecunia non olet??

“La ricchezza, il potere, il prestigio, la vita comoda. Alture che sono tentazioni perché appaiono realmente come la promessa della vita, ma noi nella nostra fede vediamo che non è vero, che queste alture non sono la vita. La vera vita, il vero aiuto viene dal Signore e il nostro sguardo nel nostro pellegrinaggio è diretto verso la vera altura, verso il vero monte: Cristo!” 

Tratto dal sito ufficiale


Quello che non capisco è come ancora oggi TROPPA gente vede solo quello che intendono mostrare le gerarchie eclesistiche: un business che ha un PIL superiore a MOLTI stati del globo. Da millenni, l’uomo ha capito di avere la necessità di un Dio, fin dalla notte dei tempi qualcuno ha sfruttato questa necessità ed altri l’hanno subita. Chi si poneva dalla parte del Dio, aveva ovvii benefici, lussi e privilegi.
Fino alla venute di un Signore che, un giorno si incazzò al punto di sfasciare i “banchetti dei mercanti nel Tempio”!!
Quella lezione non pare servita a gran che.
Certo, le Missioni sono un cosa positiva, raccolgono denaro in aree più fortunate per avvantaggiare popoli veramente messi malissimo.
Ma a mio avviso, nonostante le Missioni siano parecchie decine, si tratta sempre di una GOCCIA nell’oceano che serve sempre come ALIBI per giustificare i drenaggi di denaro.
E le dichiarazioni ufficiali con la crisi economico-finanziaria in arrivo non lasciano spazio ad interpretazioni erronee:
Papa: ”No ai moderni idoli del denaro e del potere”
Non ci spiega però alcune cosette:
Un interessante articolo del CORRIERE, mette in risalto:  Il denaro non ha valore ma i lingotti del Vaticano sì.
E’ cosa sempre MOLTO rara che si parli di queste cose in quanto, dopo i secoli di predominio dei papi  e 60 anni di Democrazia Cristiana, gli attivisti laici sono a milioni e diffusi come metastasi nella società ed in tutti i gangli vitali dello Stato e dei Media.
Suggerisco di leggere l’articolo davvero interessante che riporto di seguito:

I soldi non contano nulla, solo la parola di Dio è importante. Non ha mezze misure Benedetto XVI (nella foto sotto) nel condannare la corsa al denaro facile degli ultimi anni, culminata nell’ attuale débacle delle Borse. Del resto, sono gli stessi Vangeli a ricordare la cacciata dei mercanti dal Tempio da parte di Gesù. E tanto nobile distacco dalle cose terrene è certamente giustificato anche dalla missione trascendente, per definizione, del Santo Padre e della Chiesa romana. Ma non solo. Nonostante qualche difficoltà negli ultimi bilanci, come segnalato dalla Prefettura per gli Affari economici (il ministero dell’ Economia del Vaticano), si può dire che il piccolo Stato sovrano risulta essere uno degli investitori più accorti degli ultimi tempi. Secondo il settimanale cattolico inglese The Tablet, la Santa Sede già dalle prime avvisaglie della crisi immobiliare e finanziaria partita nell’ estate del 2007 ha velocemente riorganizzato il suo portafogli di investimenti. Nella ricostruzione del magazine britannico, il Vaticano ha venduto progressivamente azioni, per acquistare valuta, obbligazioni sicure e soprattutto il bene rifugio per eccellenza, l’ oro. Oltre Tevere avrebbe così accumulato 340 milioni di euro in valuta, 520 milioni in bond e 19 milioni in lingotti. Non male per uno Stato che conta su una popolazione di 824 residenti su un territorio di 0,4 chilometri quadrati. Tanto che sempre il cattolicissimo The Tablet ha ironizzato: “Più che sulla pietra, la Chiesa romana è ormai saldamente fondata sul lingotto”. Quello che è certo è che l’ infallibilità papale proclamata da Pio IX si rivela ancora una volta esatta, almeno in materia finanziaria. Anche se il denaro “non ha valore”. (www.enricocisnetto.it)

Bene!
Non solo!
A parte i commenti  e le tesi di “strana morte” di Giovanni Paolo I (il Papa del sorriso, al secolo Albino Luciani)  in quanto “parecchie persone non erano contente dell’elezione di Luciani al soglio pontificio ma, forse, il più scontento di tutti era monsignor Marcinkus che fino all’ultimo istante aveva sperato nell’elezione del candidato Giuseppe Siri”, sarebbe curioso vedere i BILANCI della Banca Vaticana: lo IOR l’ Istituto Opere Religiose (leggete questo artilo di Repubblica) sul quale si sono SEMPRE addensate nubi di malaffare e sul quale Albino Luciani intendeva mettere ordine probabilmente epurando Marcinkus e reidirizzando gli “Investimenti” alle Opere Relifiose e non Finanziarie come poi si è saputo ad esempio nella vicenda Calvi-Banco Ambrosiano.

E quindi: Il denaro non è importante, ma …
Cei: 8 per mille in calo, è allarme
Documento dei vescovi italiani: bisogna rafforzare le campagne pubblicitarie

AZZ!!
NIENTEMENO!
Addirittura si parla di rafforzamento di campagne pubblicitarie!
Boh 🙁
Riflettete e trerrete le Vostre conclusioni.


Fonte: corriere.it

Nov 22, 2008 - Economia    Commenti disabilitati su desidero chiedervi d’alzare la mano se state progettando di vender il vostro jet…e di rientrare con un aereo di linea

desidero chiedervi d’alzare la mano se state progettando di vender il vostro jet…e di rientrare con un aereo di linea

CEO GM Crysler Ford
 
Calci nel CULO AI MILIARDARI spendaccioni.
 
Degli americani si può dire di tutto (io non sono per nulla filo-) però ci sono delle cose che continuano a stupirmi per l’esempio che MOLTI paesi dovrebbero semplicemente copiare.
E’ di questi giorni la notizia che I leader delle tre maggiori case automobilistiche premono sul Congresso per avere entro pochi giorni un nuovo prestito di 25 miliardi di dollari (fonte).
SOLO RaiNews24 ha avuto il coraggio di raccontare un retroscena (di non poco conto) accaduto durante l’audizione dei CEO di GM, Crysler e Ford.

Giornali e TV si accapigniano sui Cucù e le abbronzature, ma di notizie SERIE, neppure l’ombra!
Ho appreso la notizia seguendo il TG24 a RaiNews24 (unica TV che ne fatto menzione seppur breve).

Riporto integralmente l’articolo DEL QUALE NON SE NE E’ VISTA TRACCIA IN NESSUN TG !!

All’audizione interparlamentare si chiede di parlare dei jet delle compagnie.
HOUSTON, Texas–Sembra proprio che con l’elezione di Barack Obama alla presidenza in America sia iniziata a soffiare un’aria diversa e poco propizia ai papaveri dell’industria americana. E’ successo ieri davanti al comitato interparlamentare che si preparava ad affrontare l’argomento diventato pressante della concessione di un costoso salvagente di venticinque miliardi di dollari all’industria automobilistica americana, che gli amministratori delegati delle tre grandi di Detroit: General Motors, Crysler e Ford si sono trovati improvvisamente seduti su poltrone molto scomode ed addirittura scottanti. L’incidente tragicomico, che aveva tutti i contorni dell’agguato inaspettato, s’e’ verificato nel momento in cui il Congressman Democratico dello Stato di New YorkGary L. Ackerman rivolgendosi ai tre alti rappresentanti dell’industria dell’auto commentava “ C’e’ un’ironia deliziosa nel vedere arrivare in volo a Washington D.C. lussuosi jet privati e vederne uscire gente con tazze di stagno in mano “ e poi continuava “ E’ quasi come vedere un tizio che si presenta ad una cucina per la zuppa calda dei poveri con il cappello a cilindro e lo smoking…voglio dire, non avreste potuto abbassarvi a volare in prima classe o a volare sullo stesso jet o a qualcosa di simile per arrivare qua?” L’allusione alle scene tipiche della grande depressione, note tramite le foto e gli spezzoni di documentari in bianco e nero, con le file di poveri in attesa di una scodella di minestra calda, riferita ai tre superfunzionari milionari, deve aver assunto subito la connotazione inequivocabile della micidiale presa per i fondelli per Richard Wagoner della General Motors, per Robert Nardelli della Chrysler e per Alan Mulally della Ford che s’erano recati col cappello in mano al Campidoglio a perorare la causa delle sovvenzioni a favore del malato grave di Detroit. I tre erano rimasti come folgorati più che interdetti ed a quel punto, senza nessuna pietà il Rappresentante Democratico dello Stato della California Brad Sherman si buttava subito nella mischia per rigirare il pugnale nella ferita con un intervento ancora più spettacolare e quasi scaturito dalla nota serie televisiva Perry Mason. Il Congressman, infatti, aggiungeva a sua volta: “ Desidero chiedere ai tre funzionari che si trovano qui d’alzare la mano se sono arrivati con un volo di linea, ” e continuava “ Al tavolo dei testimoni tutti fermi “. A questo punto incalzava “ Secondo, desidero chiedervi d’alzare la mano se state progettando di vender il vostro jet…e di rientrare con un aereo di linea.” Ancora nessun movimento da parte dei tre e Sherman concludeva ” Si metta agli atti che non s’e’ alzata alcuna mano . “ Questa la parte più scioccante di un incontro-scontro più che rovente tra i politici ed i CEO di Detroit accusati d’eccessi incredibili in un periodo di passione come quello attuale per l’economia americana, nel bel mezzo del quale, mentre cittadini comuni perdono la casa, perdono il posto di lavoro si chiede loro di sovvenzionare con i soldi delle proprie tasse amministratori dei quali si commenta che non debbano essere eccessivamente preparati se hanno ridotto l’industria dell’auto americana a brandelli. Sono gli stessi che, nonostante tutto, hanno continuato ad incassare nel 2007 una retribuzione totale di $15.7 milioni (Wagoner), di $21.7 milioni (Mulally) ed una cifra altrettanto astronomica Nardelli il quale, in un momento di grande generosità, si era persino lasciato andare a dichiarare che avrebbe continuato a lavorare anche per un solo dollaro l’anno. Il colpo di grazia al terzetto milionario veniva pero’ inferto dal Congressman Repubblicano della North Carolina Patrick T. McHenry il quale nonostante lo schieramento conservatore commentava: “ Non sono per nulla contrario ai voli privati, ma il fatto che siete arrivati con i vostri jet privati dal costo di decine di migliaia di dollari solo per venire a Washington e’ un po’ arrogante alla vigilia della vostra richiesta di danaro dei contribuenti.” E’ stato uno spettacolo dei capi dei costruttori d’auto di sordità fredda come la pietra. Secondo quanto asseriscono, non sono responsabili dell’attuale disastro dell’industria automobilistica. Hanno passato la maggior parte della seduta minacciando la nazione di un Armageddon economico se non si da loro l’aiuto del governo e dichiarando d’aver fatto a Detroit un ottimo lavoro.” La seduta, comunque, s’e’ conclusa dopo bordate pesanti come questa e configurandosi come una solenne “strigliata” da parte dei politici all’incommensurabile sfrontatezza del trio del jet set che s’e’ ritirato dopo aver incassato una più che meritata figuraccia. Se si considera che persino i Repubblicani, che ora sanno come McCain fu affondato dal suo sostegno al primo intervento di settecento miliardi, stanno dando segni di nervosismo, perdendo le staffe, sembra di dover constatare che le cose per i ricchi e famosi stanno prendendo una brutta piega. Quello che irrita di più e’ che ci si trova davanti a persone poco coerenti e poco serie che, prima dichiarano la loro fede cieca nel sistema privato e poi, quando le cose si mettono male, passano con la mano protesa per chieder l’obolo del tanto odiato sistema statale che , a sentire loro, sarebbe all’origine di tutti i mali del mondo.
Fonte
Vi immaginate?
Il congressman li ha messi davanti alla intenzione di “fare un sacrificio” per limitare le spese dell’azienda e non ha sortito risposte.
Vi immaginate una roba del genere alla dirigenza FIAT?
“desidero chiedervi d’alzare la mano se state progettando di smettere di pipparvi i soldi che guadagnate ed investirli in innovazione tecnologica e ammortizzatori sociali”

Siamo sempre più vicini alle condizioni di Bokassa con la differenza che la fustigazione viene auto-inflitta da sado-maso come Riotta&Co. blink.gif
Intanto, secondo il report di RSF, siamo al 44° posto ed in CALO!! mad.gif

 


Nov 21, 2008 - Informatica    Commenti disabilitati su Windows Vista Crackato

Windows Vista Crackato

Windows Vista
 
Scaricare Vista Gratis e Crackarlo.
 
Scaricare windows vista gratis e  crackarlo è una delle cose più ricercate del momento.
Generalmente il resultato che si ottiene è di essere rediretti in siti che oltre a NON FORNIRE UNA SOLUZIONE, stimolano  ed incentivano ad usare patches e cracks che sono ovviamente Contro le leggi per la tutela dei Contenuti Protetti dai Diritti d’Autore.

A volte (davvero spesso) questi crack o patches più che soddisfare il vostro desiderio di utilizzo AGGRATIS, inseriscono  ed attivano virus, cavalli di troia ed altri trucchi non meglio conosciuti che, pur continuando a NON darvi la soluzione desiderata, al momento appaiono come eseguibili che NON FUNZIONANO, ma l’effetto si rivela in seguito; alcuni virus non agiscono immediatamente, ma dopo tempo, o dopo una certa data.
E, NON DIMENTICATE MAI che avere l’antivirus aggiornato, NON significa CERTEZZA DI IMMUNIZZAZIONE!
Tutti i virus recenti, infatti, PRIMA di essere riconosciuti tali, e prima che le aziende produttrici di antivirus ne trovino la “cura” passa un certo tempo.
QUELLO E’ IL MOMENTO PROPIZIO PER CHI VUOLE UTILIZZARE LA VOSTRA MACCHINA COME ZOMBIE (ad esempio).
Posso garantire le il metodo più sicuroper poter utilizzare Windows Vista è di acquistarlo presso un rivenditore completo di Licenza d’uso.
Esiste anche la possibilità di scaricare una versione di prova di 30 giorni dal sito della Microsoft Corporation a questo indirizzo previa registrazione. Lampo

Per chi, invece, preferisce restare in ambiti LEGALI e risparmiare i soldi della Licenza….
… esistono TANTE valide alternative ai sistemi Microsoft:  LINUX.
Personalmente suggerisco di fare una prova scaricando una iso, masterizzandola ed utilizzandola in LIVE direttamente dal CD (non scriverà NULLA sul vostro HDD nè modificherà alcunchè!).

Buona fortuna.


Nov 20, 2008 - Economia    Commenti disabilitati su SCEC: l’invenzione dell’economia reale che si ribella ai Banchieri.

SCEC: l’invenzione dell’economia reale che si ribella ai Banchieri.

SCEC
 
SCEC: l’invenzione dell’economia reale che si ribella ai Banchieri.
 

SCEC, cos’è?

I Buoni locali sono delle “cartonote” molto semplici e si usano insieme agli Euro. Il funzionamento è intuitivo. I Buoni (SCEC) vengono stampati dalle Associazioni locali e consegnati gratuitamente agli iscritti e alle famiglie. Questi Buoni Locali danno diritto ad una riduzione sui prezzi di listino. Arcipelago Veneto coordina questa fase.

Emissione:

Viene fatta dall’associazione senza scopo di lucro costituita ad hoc in cui parteciperanno tutte le associazioni di categoria coinvolte, gli Enti Locali ecc. ove questo non sia possibile ogni commerciante e imprenditore aderirà a titolo personale.Questi buoni danno diritto ad uno sconto medio del 20% (dal 10% fino al 30%) sui prezzi di listino, ma ogni esercente e chiunque sia in grado di offrire una prestazione o un servizio sceglie la percentuale da applicare. I buoni non sono convertibili in euro e hanno la particolarità di ancorare sul territorio, arricchendolo, anche la parte di spesa pagata in euro.Distribuiti direttamente alle famiglie del territorio, oltre che tra gli aderenti, attireranno nel circuito anche coloro che di solito fanno la spesa nella grande distribuzione o in altri paesi.

Distribuzione agli aderenti:

Come detto in precedenza i Buoni vengono distribuiti gratuitamente alle famiglie e agli iscritti. La quantità iniziale sarà di 100 Buoni locali ad iscritto, con la possibiltà da parte della associazione di distribuirne quote aggiuntive per attività benemerite per il territorio (raccolta differenziata, assistenza a domicilio..) e per attività divulgative del progetto Buoni, o per donazioni nei confronti di enti locali che ne facciano richiesta o che operino in partnership con Arcipelago Veneto.I  tagli sono sei: 0,50 – 1 – 2 – 5 – 10 – 50 SCEC.

Scec, i tagli

Il Buono locale, distribuito gratuitamente, viene accettato per l’acquisto di beni e servizi all’interno del circuito. Sono semplici da usare e aiuteranno imprese e privati a superare questo periodo di estrema difficoltà. Utilizziamo questi metodi per ridare potere di acquisto a famiglie, piccole imprese, pensionati. Con i Buoni Locali SCEC (la Solidarietà ChE Cammina), chiunque offra un servizio alla comunità la arricchisce, contribuendo alla fine dell’incubo della quarta settimana.

Ad esempio 100 Buoni Locali aumentano il potere di acquisto delle pensioni di 500 euro del 20%

 

Accettazione del Buono

Come vediamo nell’esempio sotto, il cliente che ha i Buoni, invece di (circa) 36 euro pagherà (circa) 29 in euro e 7 in Buoni.

In questo caso il negoziante batterà uno scontrino di 36 euro con 7 di abbuono. Il negoziante pagherà le tasse e le imposte ovviamente sui 29 euro effettivamente incassati. A questo puntoil negoziante potrà riutilizzare i 7 SCEC presso ogni altro aderente al circuito, per soddisfare i suoi bisogni in termini sia di beni che di servizi.

Allo stato attuale i buoni soddisfano pienamente tutte le richieste di rivitalizzare il commercio locale, arricchire il territorio e favorire in chi li usa la nascita della consapevolezza sui meccanismi monetari e delle multinazionali.

Il negoziante in possesso di molti Buoni vorrà dire che ha avuto anche un proporzionale incremento di euro e comunque non avrà mai superato il rapporto di 20 SCEC contro 80 Euro. L’importante è che si faccia un’opera di informazione per cui per i negozianti diventi automatico dare e ricevere Buoni e per i clienti diventi un’abitudine portare Buoni in tasca. Il Buono è reale potere di acquisto per chi lo usa.

E’ di fondamentale importanza capire che questo schema di funzionamento, in modo similare, è utilizzato da molti anni nella grande distribuzione. Come ? Con i buoni sconto. I supermercati hanno infatti al loro interno una larghissima gamma di prodotti, raggruppando l’offerta di molti negozi. Possono quindi beneficiare, grazie ai buoni sconto cartacei e alle fidelity card, solo della loro funzione di fidelizzazione della clientela: una volta spesi muoiono li. Nel nostro caso il Buono viene riutilizzato ad ogni acquisto, (nell’esempio il 20% dell’importo), e circolando nel circuito porta ricchezza e clientela a chi ne fa uso. Per capire bene che è veramente semplice vedete cosa fa un qualunque supermercato; il circuito dei Buoni Locali SCEC si comporta in maniera similare.

Scontrino

 


Fonte: http://veneto.arcipelagoscec.net/

Ott 24, 2008 - Politica    Commenti disabilitati su Lezioni di EDUCAZIONE dagli USA

Lezioni di EDUCAZIONE dagli USA

Obama Toy
 
Campagna Elettorale USA 2008.
 
Confessiamocelo, oramai non facciamo neppure più caso alle offese ed agli insulti che da sinistra vengono diretti a destra e da destra a sinistra dell’arco parlamentare. Pare di vederle come frecce su un campo di battaglia medievale.
Beh, certo che alcuni pirlamentari ci hanno dato lezioni di “educazione” mostrando il meglio delle loro armi nel proporre interessanti soluzioni ai problemi del Paese (sic). Non ci facciamo mancare nulla davvero!
Il ricordo della Pornostar parlamentare fà quasi tenerezza in confronto alla cafonaggine, inettitudine ed GINORANZA diffusa tra i pirlamentari. QUESTA SI’ CHE E’ DAVVERO BIPARTISAN!!
 
 

 


 
Tanti non sono neppure in grado (ricordate il politico intervistato dalle Iene sul Darfur che diceva ritenere essere un modo frettoloso di fare le cose??), bene ho trovato qualcosa che fà diventare bimbi dell’asilo i nostri politicanti:…. un sito DEDICATO alla vendita di un aggeggino prodotto apposta per la campagna elettorale per la presidenza della MIGLIOR repubblica del Pianeta!Sarei curioso di sapere se oltre ad esportare la democrazia, esportano anche il manuale per una Campagna Elettorale propositiva, pacata ma sopratutto EDUCATA.

Complimenti!
Voi, come la vedete?