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Dic 2, 2008 - Economia    1 Comment

L’IDOLATRIA DEL DENARO E DEL POTERE SONO FALSE “PROMESSE DI VITA”

Benedetto XVI in auto
 

Lo dice il Capo della burocrazia eclesiastica, ma non ci racconta però l’altra faccia della “VIL” moneta: quando si tratta di IOR, pecunia non olet??

“La ricchezza, il potere, il prestigio, la vita comoda. Alture che sono tentazioni perché appaiono realmente come la promessa della vita, ma noi nella nostra fede vediamo che non è vero, che queste alture non sono la vita. La vera vita, il vero aiuto viene dal Signore e il nostro sguardo nel nostro pellegrinaggio è diretto verso la vera altura, verso il vero monte: Cristo!” 

Tratto dal sito ufficiale


Quello che non capisco è come ancora oggi TROPPA gente vede solo quello che intendono mostrare le gerarchie eclesistiche: un business che ha un PIL superiore a MOLTI stati del globo. Da millenni, l’uomo ha capito di avere la necessità di un Dio, fin dalla notte dei tempi qualcuno ha sfruttato questa necessità ed altri l’hanno subita. Chi si poneva dalla parte del Dio, aveva ovvii benefici, lussi e privilegi.
Fino alla venute di un Signore che, un giorno si incazzò al punto di sfasciare i “banchetti dei mercanti nel Tempio”!!
Quella lezione non pare servita a gran che.
Certo, le Missioni sono un cosa positiva, raccolgono denaro in aree più fortunate per avvantaggiare popoli veramente messi malissimo.
Ma a mio avviso, nonostante le Missioni siano parecchie decine, si tratta sempre di una GOCCIA nell’oceano che serve sempre come ALIBI per giustificare i drenaggi di denaro.
E le dichiarazioni ufficiali con la crisi economico-finanziaria in arrivo non lasciano spazio ad interpretazioni erronee:
Papa: ”No ai moderni idoli del denaro e del potere”
Non ci spiega però alcune cosette:
Un interessante articolo del CORRIERE, mette in risalto:  Il denaro non ha valore ma i lingotti del Vaticano sì.
E’ cosa sempre MOLTO rara che si parli di queste cose in quanto, dopo i secoli di predominio dei papi  e 60 anni di Democrazia Cristiana, gli attivisti laici sono a milioni e diffusi come metastasi nella società ed in tutti i gangli vitali dello Stato e dei Media.
Suggerisco di leggere l’articolo davvero interessante che riporto di seguito:

I soldi non contano nulla, solo la parola di Dio è importante. Non ha mezze misure Benedetto XVI (nella foto sotto) nel condannare la corsa al denaro facile degli ultimi anni, culminata nell’ attuale débacle delle Borse. Del resto, sono gli stessi Vangeli a ricordare la cacciata dei mercanti dal Tempio da parte di Gesù. E tanto nobile distacco dalle cose terrene è certamente giustificato anche dalla missione trascendente, per definizione, del Santo Padre e della Chiesa romana. Ma non solo. Nonostante qualche difficoltà negli ultimi bilanci, come segnalato dalla Prefettura per gli Affari economici (il ministero dell’ Economia del Vaticano), si può dire che il piccolo Stato sovrano risulta essere uno degli investitori più accorti degli ultimi tempi. Secondo il settimanale cattolico inglese The Tablet, la Santa Sede già dalle prime avvisaglie della crisi immobiliare e finanziaria partita nell’ estate del 2007 ha velocemente riorganizzato il suo portafogli di investimenti. Nella ricostruzione del magazine britannico, il Vaticano ha venduto progressivamente azioni, per acquistare valuta, obbligazioni sicure e soprattutto il bene rifugio per eccellenza, l’ oro. Oltre Tevere avrebbe così accumulato 340 milioni di euro in valuta, 520 milioni in bond e 19 milioni in lingotti. Non male per uno Stato che conta su una popolazione di 824 residenti su un territorio di 0,4 chilometri quadrati. Tanto che sempre il cattolicissimo The Tablet ha ironizzato: “Più che sulla pietra, la Chiesa romana è ormai saldamente fondata sul lingotto”. Quello che è certo è che l’ infallibilità papale proclamata da Pio IX si rivela ancora una volta esatta, almeno in materia finanziaria. Anche se il denaro “non ha valore”. (www.enricocisnetto.it)

Bene!
Non solo!
A parte i commenti  e le tesi di “strana morte” di Giovanni Paolo I (il Papa del sorriso, al secolo Albino Luciani)  in quanto “parecchie persone non erano contente dell’elezione di Luciani al soglio pontificio ma, forse, il più scontento di tutti era monsignor Marcinkus che fino all’ultimo istante aveva sperato nell’elezione del candidato Giuseppe Siri”, sarebbe curioso vedere i BILANCI della Banca Vaticana: lo IOR l’ Istituto Opere Religiose (leggete questo artilo di Repubblica) sul quale si sono SEMPRE addensate nubi di malaffare e sul quale Albino Luciani intendeva mettere ordine probabilmente epurando Marcinkus e reidirizzando gli “Investimenti” alle Opere Relifiose e non Finanziarie come poi si è saputo ad esempio nella vicenda Calvi-Banco Ambrosiano.

E quindi: Il denaro non è importante, ma …
Cei: 8 per mille in calo, è allarme
Documento dei vescovi italiani: bisogna rafforzare le campagne pubblicitarie

AZZ!!
NIENTEMENO!
Addirittura si parla di rafforzamento di campagne pubblicitarie!
Boh 🙁
Riflettete e trerrete le Vostre conclusioni.


Fonte: corriere.it