Archive from luglio, 2010
Lug 31, 2010 - Politica    Commenti disabilitati su Voti per Berlusconi?

Voti per Berlusconi?

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La nostra rivista la Destra affronta argomenti legati alle culture de la destra e intervista personaggi di tutte le destre da Gianfranco Fini a Gianni Alemanno a Silvio Berlusconi a Francesco Storace a Giano Accame a Marcello Veneziani a Maurizio Gasparri ma anche le destre liberali monarchiche cattoliche e le piu estreme come quelle di Alessandra Mussolini, Roberto Fiore, Adriano Thilgher e Luca Romagnoli.

La casa editrice Nuove Idee pubblica riviste, libri e più in generale si occupa di cultura di Centro-Destra.
L’obiettivo ambizioso dell’editore: Luciano Lucarini è quello di smontare lo stereotipo che vede la cultura italiana ad esclusiva appartenenza di una classe di sinistra.

Le nostre pubblicazioni si rivolgono quindi ad un pubblico di Centro-Destra per tenerlo sempre aggiornato circa tutti gli sviluppi della politica italiana. In particolare la nostra rivista “La Destra” è oggi una delle più apprezzate testate del panorama politico italiano con più di 20.000 lettori abbonati.


Unica raccomandazione: evitare di star male dalle RISATE!!

Fonte: destra-dx.it

Lug 30, 2010 - Informatica    Commenti disabilitati su Rimborso Windows, ADUC vince anche in appello

Rimborso Windows, ADUC vince anche in appello

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Riporto un’ottima notizia tratta da Punto Informatico che apre scenari nuovi alla possibilità di RISPARMIO VERO quando si acquista un notebook o un PC con Winzozz preinstallato:

Ottenere il rimborso del costo della licenza del Sistema Operativo e consentire finalmente a TUTTI gli utilizzatori di Sistemi Alternativi di avere il loro PC senza dover pagare il balzello obbligatorio.

Già, perchè a tutt’oggi, NON avete alternative. Se volte acquistare un Notebook SENZA SISTEMA OPERATIVO PREINSTALLATO, NON lo trovate!!

Solo Windows o MAC (tranne alcuni rari casi di presenza di Ubuntu sempre più contrastato per via della sua rapida diffusione).

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L’associazione dei consumatori ottiene una nuova, importante vittoria nei confronti di HP: ora sarà costretta a riconoscere il rimborso richiesto dalla difesa. E all’orizzonte si staglia la class action

Roma – Il rimborso del costo del sistema operativo preinstallato dai produttori OEM sui PC nuovi è possibile anche in Italia. Merito di ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), che ha assistito legalmente il consulente informatico Marco Pieraccioli nella sua causa intentata contro Hewlett-Packard che gli aveva negato il rimborso dell’OS Windows preinstallato sul sistema. HP deve restituire la somma corrispondente, ha deciso il Tribunale di Firenze presieduto dal giudice Isabella Mariani, e in futuro altri OEM verranno coinvolti se la class action sulla stessa questione andrà in porto.

La sentenza di Firenze è la seconda – e definitiva – decisione di merito sul caso: HP aveva inizialmente negato il rimborso a Pieraccioli tentando di smarcarsi dall’EULA di Windows (che secondo il produttore statunitense vincolerebbe solo Microsoft e nessun altro) e adducendo l’impossibilità commerciale di scindere hardware da sistema operativo.

Ma le giustificazioni di HP sono state rigettate sia in primo che in secondo grado e ora, ferma restando la possibilità di ricorrere in Cassazione, l’azienda dovrà rimborsare al cliente il denaro corrispondente alla quota richiesta per l’installazione di Windows sul PC.

Accogliendo positivamente la decisione del giudice Mariani, ADUC ricorda inoltre che sulla questione è da anni impegnata a organizzare una class action tutta italiana per l’istituzione del rimborso obbligatorio qualora l’utente ne faccia richiesta. Vista l’approvazione delle norme relative alla class action, dovrebbe essere solo questione di tempo prima che i legali dell’organizzazione non profit si attivino e presentino la richiesta in tribunale.
Lug 26, 2010 - Economia    1 Comment

FIOM CGIL – La morte del Sindacato

fiom-cgil.jpgUn articolo degno di Laurea ad Honorem in Nuova Politica Aziendale e Protezione dei Lavoratori.

Seguo da anni Uriel, ed apprezzo parecchie delle sue idee e COME le sviluppa.

Le sue origini evidenziano un passato di Sinistra (quella vera, però, mica quella di oggi) e dalla sua posizione MOLTO critica ne traspare un’Incazzatura Violenta, proprio nei confronti di quelli in cui ha creduto e VOTATO per anni. Un pò come succede a chi, come me, ha credito e VOTATO per anni a destra ed ora ne è VIOLENTEMENTE SCHIFATO.

Faccio un copia/incolla, non me ne vorrà, credo, in quanto citato e linkato.

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E’ molto interessante notare la strategia scelta da Marchionne, cioe’ l’allargamento della scala del conflitto. La strategia si compone di due fasi.

Innanzitutto, l’investimento a Pomegliano e’ stato parcellizzato in tantissime piccole spese. Questo, unito al fatto che FIAT discutera’ solo coi sindacati che hanno firmato, fa capire chiaramente che cosa succedera’: i lavoratori fiom rimarranno a fare quel che stanno facendo, poco e male, mentre gli altri finiranno sulle nuove produzioni. Tra qualche mese/anni, le vecchie produzioni chiuderanno, e avremo qualche migliaio di licenziamenti.

FIOM ha creduto, nella miserabile stupidita’ che e’ tipica del sindacalista, di poter allargare lo scontro minacciando agitazioni in altri stabilimenti, e la risposta di FIAT e’ stata di annunciare delocalizzazioni sugli altri esperimenti. Questo mostra semplicemente una cosa, ovvero il fatto che le strategie dei sindacalisti siano terribilmente obsolete.

Un tempo, la PMI poteva spostarsi soltanto in italia. la minaccia “chiudo qui e riapro a Venezia” veniva rintuzzata da CGIL dicendo ” ehi, ma io sono anche a Venezia”. Il sindacato, cioe’ , usava la propria struttura estesa per chiudere in un angolo le aziende.

Adesso, ci si scontra col fatto che la struttura della FIAT sia ancora piu’ estesa di quella del sindacato, e ovviamente adesso chi ha vantaggio in un fronte piu’ ampio sia FIAT. Risultato: fiom non sa cosa fare.

Qualsiasi stabilimento italiano nel quale minacci “ingovernabilita’” e’ automaticamente condannato a morte. Il risultato e’ che anche i lavoratori di quegli stabilimenti dovranno pensarci prima , perche’ se seguono i fondamentalisti di FIOM il risultato sara’ la fine.

Faccio presente ancora che FIAT non sta chiedendo di ridurre i salari, ma semplicemente di garantire che le macchine che vende siano fabbricate. Ma a quanto pare, per FIOM chiedere questo e’ troppo: intanto paghi lo stipendio, poi, forse, ti costruiremo le macchine che ti servono. Se ci va. Questo e’ il dicorso di FIOM.

Molti stanno cercando di tirare in ballo il governo, e l’unico ad avere abboccato e’ (e forse questa e’ strategia) Calderoli. Il quale, pur non essendo deputato a farlo, ha gia’ mostrato l’ostilita’ che il mondo degli imprenditori leghisti hanno per FIAT, dicendo semplicemente che dopo aver avuto degli incentivi , dovessero andarsene pagherebbero il conto. Il che, sia chiaro, non aumentera’ la voglia di FIAT a rimanere, e chiude per il governo la possibilita’ di intervenire.

Il governo probabilmente vuole veder sparire FIOM, visto che si tratta dell’ultimo grumo organizzato del vecchio PCI, quindi lasciera’ che la battaglia la conduca Marchionne. Il quale e’ sin troppo disposto a menare le mani, e quindi procedera’ come suo solito, cioe’ come un bulldozer.

Il problema , molto semplicemente, e’ che FIAT e’ estenuata, in italia, da una vera e propria mafia che impone dipendenti fancazzisti, comportamenti illeciti quando non illegali, abbassa appositamente la produttivita’ per poi discutere il suo ritorno a livelli appena sufficienti all’azienda.

Non ci vuole molto a capire che fiat fara’ di tutto per eliminarla.

Si stanno versando fiumi di inchiostro sul fenomeno della delocalizzazione e delle multinazionali, ma nessuno si chiede una cosa: perche’ i sindacati non sono multinazionali?

Perche’ un sindacato di solito considerato un mastino, come quello americano che era interno a Crysler, dice di si’ e FIOM dice di no, mentre fiat e’ sempre la stessa a Pomegliano e altrove? Perche’ i sindacati di Belgrado dicono di si’ mentre quelli italiani dicono di no? Perche’ una simile mancanza di unita’, di strategia, di visione internazionale?

Storicamente, i sindacati hanno avuto piu’ di una opportunita’ di essere strutture multinazionali, sovranazionali ed internazionali. Sin dagli albori i partiti socialisti e comunisti hanno avuto organizzazioni come l’Internazionale, e da sempre ci sono (in teoria) delle organizzazioni internazionali di sindacati.

Queste organizzazioni hanno iniziato a fare riunioni internazionali ben da prima che spuntassero fuori i primi segni della globalizzazione. Le multinazionali, almeno in Europa, sono una cosa recente, e comunque meno recente dei sindacati stessi.

Com’e’ possibile che le multinazionali non trovino nessuna organizzazione sindacale che sia multinazionale a sua volta?

La risposta e’ banale: se i sindacalisti fossero intelligenti e capaci quanto i grandi manager, dirigerebbero aziende e non sindacati.

La semplice verita’ e’ che finora i sindacati sono stati degli imbecilli con la pistola. A volte astuti , mai intelligenti. Qualsiasi imbecille con la pistola puo’ dirti “fai quel che ti dico o sparo”. Finche’ la pistola e’ efficace e il nostro cretino e’ l’unico dei due ad averne una, il risultato e’ che probabilmente vincera’.

Ma se analizziamo la sua vittoria, non ci troveremo alcuna abilita’ , alcuna intelligenza, alcuna capacita’: vedremo solo un cretino che fa il bullo perche’ ha una pistola.

Adesso, supponiamo pure che dall’altra parte ci sia qualcuno di piu’ capace ed intelligente. E che questa persona riceva, nelle proprie mani, una pistola uguale a quella dei nostro cretino. A questo punto abbiamo un cretino che probabilmente si sparera’ su un piede se prova a caricare l’arma, contro un tizio che ha gia’ previsto le sue mosse prima che lui le pensi.

Come credete che finira’ lo scontro?

Sinora, il sindacalista aveva lo sciopero, e aveva una posizione di “parte sociale” sancita dalla Costituzione. Con questa pistola, spesso usata in modo stupido, e’ riuscito a fare come il nostro idiota armato di prima: puntare la pistola e dire “se non fai come ti dico allora sparo”.

E non e’ che lo sciopero non sia un’arma efficace oggi: con le esigenze di produttivita’ delle industrie, lo sciopero e’ ancora piu’ dannoso di prima. Il guaio e’ che anche l’avversario oggi ha una pistola in mano, e guarda caso la sa usare meglio.

L’arma e’ la stessa: fermo la fabbrica. Esattamente la stessa minaccia: Marchionne minaccia di fermare la fabbrica, cosi’ come lo fanno i sindacalisti quando minacciano lo sciopero.

In un caso le perdite sono tutte dalla parte di FIAT, la mancata produzione, nell’altro tutte dalla parte degli iscritti di FIOM, il mancato lavoro.

A questo punto, la cosa potrebbe risolversi se FIOM sapesse usare la pistola su uno scenario grande, come fa FIAT. Se cioe’ i sindacati fossero una struttura multinazionale come FIAT, potrebbero minacciare fiat anche in Polonia (Solidarnosch e’ ancora fortino la’) e in Serbia. Ma non possono, perche’ essendo stupidi non si sono mai preoccupati di usare le strutture internazionali che pure hanno per poter condurre uno scontro con delle industrie multinazionali.

Morale: Solidarnoch (che non e’ certo un sindacato “morbido”) accetta le condizioni di fiat. I sindacati di crysler, che non hanno la fama di essere morbidi, le accettano. Tre lavoratori su quattro , in italia, le accettano. Uno non le accetta.

Non solo fiom non e’ una struttura multinazionale, ma non e’ nemmeno nazionale. L’unica arma che avevano era di minacciare l’ingovernabilita’ su scala nazionale, alla quale ha fatto eco la decisione di spostare in serbia una fabbrica. E adesso, in che modo scaleranno?

Il governo, approvate le ultime leggi, si prepara alle ferie estive. Il parlamento sta per passare all’ordinaria amministrazione estiva. Durante l’estate, manifestazioni e scioperi sono irrilevanti perche’ le citta’ sono vuote e i servizi lavorano a personale ridotto. Che cosa rimane da fare ai sindacati? Sapete cosa faranno? Vogliamo scommettere?

Annunceranno un “autunno caldo”.

L’ “autunno caldo” , come il “pericoloso balzo in avanti” , “prendere le mosse”, “un nuovo patto sociale”, “appello alla responsabilità per aprire una fase nuova” , le “convergenze parallele” , la “pausa di riflessione”, l “autocritica severa” e’ parte di un antiquato repertorio di minchiate , che si usavano molto nel secolo scorso, e che vorrebbe dire che in autunno ci sara’ il solito stillicidio di scioperini, dove per scioperino intendo lo sciopero che sui giornali ha il 90% degli aderenti, ma del quale ci accorgiamo solo se ne parlano i giornali.

Ovviamente ci sara’ anche la solita manifestazione italiana che ha un milione di aderenti per gli organizzatori e tredici (per tacer del cane) secondo la questura. E ovviamente, non cambiera’ una cazzarola di niente.

Tutto qui?

Certo: un sindacato che non ha avuto la capacita’ di organizzarsi pur vedendo che le aziende diventavano multinazionali, per dire, non puo’ fare altro. In termini militari, sembra quasi che diventando multinazionali le aziende abbiano guadagnato quella che si chiama superiorita’ dei cieli, ai quali i sindacati non sanno opporre altro che fanteria.

Hanno avuto 200 anni per organizzarsi, e ancora sono divisi in tremila sigle , persino in Italia: nemmeno uno zoologo americano saprebbe inventare tanti acronimi quanti ne hanno inventati i sindacati per indicare entita’ la Gilda Unitaria dei Lavoratori del Pescifrutticolo Disperso Che Lavorano Dalle Dieci alle Dodici di Sabato (G.U.L.P.D.C.L.D.D.S.), e altre amenita’.

Gli inglesi chiamano “Unions” i sindacati, e suppongo si tratti di un modo per prenderli per il culo, dal momento che sono tutto tranne che uniti.

Possibile , direte voi, che nessun sindacalista sia mai arrivato a capire che se le aziende diventano multinazionali ALLORA anche i sindacati devono farlo? Come sono arrivati, direte voi, ad assistere alla globalizzazione incapaci di difendersi come se si trattasse di una novita’, quando e’ stato un processo cui hanno assistito per anni ed anni?

Le ragioni sono molteplici, e vanno ricercate a mio avviso nella miserabile umanita’ dei sindacalisti.

  • Il sindacalista e’ astuto ma non intelligente. Sa ottenere obiettivi di miserabile e piccola entita’, usando mezzi altrettanto meschini e piccoli, ma non e’ capace di pensare in termini di obiettivi generali. Non e’ abbastanza intelligente da concepire qualcosa come una strategia che vada oltre il breve termine o la piccola scala.
  • Il sindacalista e’ una accurata selezione del peggio tra i lavoratori. Un lavoratore che lavori, che sia preparato o che sia perlomeno onesto e’ l’ultima persona che ha la possibilita’ di diventare un sindacalista. Dal momento che il furbetto, il fancazzista, l’assenteista sono individui eticamente simili ai criminali, nessuna persona onesta ha la possibilita’ di conquistare la fiducia di questo sottobosco di persone.
Voi direte: ma nel mondo del lavoro ci sono anche le vittime, le persone che subiscono vessazioni e altro. I sindacati difendono anche loro. Vi sbagliate di grosso, e chiunque ci abbia avuto a che fare ve lo potra’ confermare.

Se siete delle persone oneste , vi siete guadagnati sul lavoro l’odio e la diffidenza dei fancazzisti e dei furbetti. Se il sindacalista vi aiutasse, diverrebbe sospetto per la stragrande maggioranza della sua base di tesserati: chi e’ bravo al lavoro per i sindacati e’ un “arrivista”, un “arrampicatore sociale”. Se anche chiedete al sindacato di aiutarvi, vi diranno “faro’ quel che posso”. Poi non faranno niente, e vi prenderanno per il culo in mensa, servi dei padroni.

Se invece siete un fancazzista e avete preso due giorni di malattia per andare al mare, tutto cambia: innanzitutto avrete la solidarieta’ di tutti gli altri furbetti e di tutti gli altri fancazzisti, e quindi il sindacalista potra’ uscire allo scoperto senza paura di scontentare la propria base: il risultato sara’ che improvvisamente andare al mare a spese dell’ INPS diverra’ un diritto.

Non credo, e non ci credo neanche se me lo racconta Sarenna Lee (1) che i sindacati abbiano aiutato, negli ultimi 40 anni, qualcuno che non meritasse dieci volte quel che gli stava succedendo, cosi’ come sono certo che NON abbiano MAI aiutato chi invece aveva diritto di essere aiutato.

Il problema del sindacato e’ la scadentissima qualita’ umana delle persone che vi appartengono, dei loro quadri dirigenti, delle loro RSU: potete stare tranquilli che il vostro sindacalista sia, tra i colleghi, quello che vi pugnala alle spalle. Come disse un mio collega “quando entra il sindacato in azienda non serve a niente neanche camminare con le spalle al muro, anche i muri hanno la minchia, se ti interessa lavorare e’ meglio andarsene”.


Questo e’ il comportamento dei sindacalisti: essi pretendono che tutti si adeguino allo standard piu’ basso possibile, emarginano, mobbano, vessano , chiunque osi amare il proprio lavoro. E ditemi, quando ti vessa il sindacato a chi ti rivolgi?

Dico la verita’, mi sto divertendo. Mi sto divertendo perche’ finalmente l’occidente ha perso la posizione di superpotenza economica, e si trova a competere. Per cui non si possiamo piu’ permettere il lusso di mantenere parassiti , fancazzisti e assenteisti, e non ce lo potremo permettere mai piu’.

Il loro mondo sta crollando, e la loro stupidita’ li mette nelle condizioni di subire senza poter rispondere: ripeto, sono 200 anni che i sindacati hanno la possibilita’ di diventare sovranazionali e multinazionali, ben da prima che esistessero le prime multinazionali. Ma non lo hanno fatto, e non lo faranno MAI perche’ sono composti dai piu’ stupidi e inconcludenti dei lavoratori, e non sanno costruire nulla come una struttura multinazionale.

A furia di disprezzare le capacita’ individuali hanno evoluto una classe dirigente di sindacalisti privi di capacita’ individuali.La loro falsa ideologia ha prodotto la loro stessa inferiorita’ sul campo di scontro.

Quello che faro’, credo, sara’ di rimanere li’ mentre questi subumani vengono sconfitti, fatti a pezzi da avversari piu’ intelligenti e preparati di loro. Con estremo piacere, perche’ finalmente dopo duecento anni di distorsione economica il mondo sta tornando ad essere un posto meritocratico, finalmente i paesi occidentali hanno dei concorrenti e devono darsi una mossa, finalmente le aziende occidentali hanno concorrenti e devono darsi una mossa, finalmente le risorse deve prendersele il migliore, finalmente la meritocrazia non e’ piu’ una ciliegina sulla torta, non e’ piu’ la lode dopo il dieci, ma e’ il requisito minimo per la sopravvivenza.

Finora abbiamo vissuto in un mondo ove per vivere bastava la sufficienza. Il mondo nel quale ci apprestiamo a vivere e’ un mondo nel quale la sopravvivenza sara’ garantita solo dal dieci in poi, e la ricchezza a partire dalla lode.

Anni fa conobbi un coreano, un grafico bravissimo. Mi spiegava che per avere 10/10 a scuola dovevi fare TUTTO il programma scolastico, dalla prima virgola all’ultima, e per iscriverti all’universita’ dovevi avere dieci e lode, cioe’ aver studiato di tua iniziativa PIU’ del programma scolastico. Dieci su dieci era il minimo, la nostra sufficienza: si suppone che se la scuola ti insegna 10, tu sappia 10, altrimenti hai fallito.

Questi sono i competitori, gente. E questo e’ il mondo che ci aspetta. Anche a parita’ di stipendio, i parassiti non hanno scampo. Come succedeva prima del periodo delle grandi espansioni coloniali, del resto.
Lug 21, 2010 - 11 Settembre 2001    Commenti disabilitati su Ma, all’11 Settembre ci credete ancora?

Ma, all’11 Settembre ci credete ancora?

WTC7.jpgMEDICO SOCCORRITORE A GROUND ZERO: «CI E’ STATO DETTO CHE L’EDIFICIO 7 STAVA PER ESSERE “TIRATO GIU’»

E si, siete ancora in TROPPI a credere alla versione ufficiale, ma a quanti vorranno concedermelo, porrei una domanda semplice semplice:

Com’è che è venuto giù anche il WT7?

Non gli è arrivato addosso alcun aereo e non si è neppure parlato di automobili o terroristi all’interno. Semplicemente quel famoso “Pull” pronunciato dal sig. Larry Silverstain NEL TARDO POMERIGGIO dell’11 Settembre.

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Il medico soccorritore ha deciso di rendere i suoi reclami pubblici dopo aver tristemente constatato come i “debunkers” sull’11 settembre abbiano malvagiamente attaccato i creatori di Loose Change per aver messo in discussione gli eventi nel loro film, che è ora mandato in onda da numerose stazioni televisive internazionali ed è stato visto da milioni di persone su internet. Nella sua trascinante testimonianza, Mike è sceso nei particolari nel descrivere come lui ed altre persone osservarono personalmente una serie di esplosioni in ogni punto degli edifici prima del loro crollo. “Ci sono state esplosioni. Ci sono stati lampi di luce. C’era metallo fuso che scorreva sotto i fasci del livello delle fondamenta come un flusso di lava. Non avevo mai visto nulla di simile. Sì, gli aerei colpirono gli edifici – chiunque dica il contrario è un idiota. Ma le esplosioni – le rapide, simmetriche esplosioni in sequenza – ci furono.”, ha affermato Mike. Egli ha spiegato come lui ed altri fossero nelle fondamenta di una delle Torri ad aiutare le persone ferite, quando videro “uno degli enormi e solidi pilastri di sostegno largo 8 piedi (circa 2 metri e mezzo) esploso al centro”. Guardandosi intorno, Mike vide altre colonne di sostegno che erano nelle stesse condizioni, il che lo indusse a domandarsi: “Come potrebbe qualcuno aver piazzato tutti questi esplosivi?”. “Stavamo all’esterno ad ascoltare le esplosioni”, ha detto Mike, “Una dopo l’altra, più o meno ogni minuto. A un certo punto, circa 10 minuti prima del primo crollo, una parte del cortile di circa 30 piedi (oltre 10 metri) esplose. Proprio prima del crollo ci fu una serie di profonde esplosioni sotterranee, poi numerose esplosioni nei piani superiori dell’edificio. Allora noi fuggimmo. Sentimmo le stesse profonde esplosioni prima del secondo crollo. Tutto ciò non fu causato solo dagli aerei.” Il medico soccorritore conclude empaticamente: “Gli edifici vennero attrezzati [per essere demoliti], non ci sono dubbi.”

Forse persino più interessante è il suo racconto riguardo il fatto che a centinaia di soccorritori di emergenza fu detto, attraverso le ricetrasmittenti, che l’Edificio 7, un grattacielo di 47 piani vicino alle Torri Gemelle che non venne colpito da nessun aereo e che tuttavia crollò simmetricamente la sera dell’11 settembre, stava per essere “tirato giù”, e che un conto alla rovescia via radio di 20 secondi precedette il suo crollo.

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Una cosa davvero interessante, poi è la questione delle Assicurazioni.

E’ dato certo, ad esempio, che nel febbraio del 2002 Silverstein ottenne 861 milioni di dollari dall’Industrial Risk Insurers [un’agenzia assicurativa] per ricostruire sul luogo dove sorgeva il WTC-7. L’investimento di Silverstein nel WTC-7 è stato stimato in 386 milioni di dollari. Dal crollo di quest’unico edificio gli è venuto un profitto di quasi 500 milioni di dollari.

Ebbene?

Già il Sig. Silverstain aveva appena affittato tutto il complesso del WTC per 3,2 MILIARDI di dollari (solo nel LUGLIO 2001) ed aveva BEN PENSATO DI SPENDERE 14 MILIONI DI DOLLARI PER ASSICURARLO CONTRO LA DISTRUZIONE.

Riporto da Wikipedia:

In January 2001, Silverstein, via Silverstein Properties and Westfield America, made a $3.2 billion bid for the lease to the World Trade Center. Silverstein was outbid by $50 million by Vornado Realty, with Boston Properties and Brookfield Properties also competing for the lease. However, Vornado withdrew and Silverstein’s bid for the lease to the World Trade Center was accepted on July 24, 2001.[14] This was the first time in the building’s 31-year history that the complex had changed management.

The lease agreement applied to One, Two, Four, and Five World Trade Center, and about 425,000 square feet (39,500 m2) of retail space. Silverstein put up $14 million of his own money to secure the deal.[15] The terms of the lease gave Silverstein, as leaseholder, the right to rebuild the structures if destroyed.[16]

Ma guarda, quando si dice il caso!

Tratto da: 911_subito

Lug 20, 2010 - Politica    Commenti disabilitati su CONCILIAZIONE DELLE CONTROVERSIE CIVILI E COMMERCIALI

CONCILIAZIONE DELLE CONTROVERSIE CIVILI E COMMERCIALI

alfano.jpgDECRETO LEGISLATIVO n. 28/2010

IN MATERIA DI CONCILIAZIONE DELLE CONTROVERSIE CIVILI E COMMERCIALI

Consiglio dei ministri
DECRETO LEGISLATIVO IN MATERIA DI CONCILIAZIONE DELLE CONTROVERSIE CIVILI E COMMERCIALI, IN ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 60 DELLA LEGGE 69/2009
Approvato il 19 febbraio 2010

Pubblicato il 5 marzo 2010, in G.U. n. 53/2010

Art. 13
(Spese processuali)
1. Quando il provvedimento che definisce il giudizio corrisponde interamente al contenuto della proposta, il giudice esclude la ripetizione delle spese sostenute dalla parte vincitrice che ha rifiutato la proposta, riferibili al periodo successivo alla formulazione della stessa, e la condanna al rimborso delle spese sostenute dalla parte soccombente relative allo stesso periodo, nonché al versamento all’entrata del bilancio dello Stato di un’ulteriore somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto. Resta ferma l’applicabilità degli articoli 92 e 96 del codice di procedura civile. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano altresì alle spese per l’indennità corrisposta al mediatore e per il compenso dovuto all’esperto di cui all’articolo 8, comma 4.
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La mediazione delle controversie civili e commerciali è il nuovo istituto giuridico proposto dal ministro della giustizia, Angelino Alfano, in attuazione di una delle deleghe date al governo per la riforma del processo civile.

Un sistema ”in grado di deflazionare il sistema giudiziario italiano rispetto al carico degli arretrati e al rischio di accumulare nuovo ritardo”, ha detto il ministro nel corso della conferenza stampa a termine del Consiglio che ha visto l’approvazione dello schema di decreto legislativo.

La mediazione mira a indurre la parti al ripristino in funzione dei loro interessi: non punta a trovare il “colpevole e l’innocente” e non valuta la situazione solo in riferimento al passato, come invece accade nella controversia giudiziaria, ma punta al risolvere il presente con uno sguardo al futuro: a mediare, appunto, tra le parti che possono avere ancora degli interessi in comune.

In alcune materie particolarmente conflittuali, ha spiegato Alfano, la mediazione sarà obbligatoria prima di avviare un giudizio civile in tribunale: nei casi di liti in materia di condominio, locazione, responsabilità medica e contratti bancari, finanziari e assicurativi.

In tutte le altre materie, la mediazione sarà esperibile su volontaria scelta delle parti. O ancora su invito del giudice che, nel corso di un processo, ritiene possibile trovare, entro 120 giorni, una conciliazione tra le parti con l’aiuto di un mediatore.


E già si affollano i Corsi per:

Mediatore Familiare,

Conciliatrore Professionista,

addirittura i Master in Mediazione Familiare!

… la Conciliazione Obbligatoria per controversie civili e commerciali del 20 marzo 2010, che investirà in pieno gli ambiti civilistici, tra cui settori economicamente e socialmente cruciali come il Condominio, le locazioni, l’assicurativo, etc., a partire dal marzo 2011.

Decreto dalle conseguenze a ricaduta immense, passato sotto silenzio dalla stampa ufficiale in maniera sorprendente e preoccupante.

Allo stato attuale nessuno impedisce i soggetti coinvolti in una causa di conciliare e mediare e ciò di fatto già si fa, ma è la sua obbligatorietà che preoccupa e soprattutto la penalizzazione del soggetto che pretende giustizia in questi ambiti, che sarà costretto a pagare le spese processuali proprie e dell’avversario, ove non accettasse il verbale di Conciliazione e questo verbale venisse confermato dal giudice.
Questa procedura, a nostro avviso, porterà rapidamente ad un imbarbarimento dei rapporti nei settori civilistici, cioè nella società e nel mondo delle aziende, delle imprese, insomma nella società civile, e favorirà l’impunibilità, con la certezza maggiore dei soggetti che sono responsabili di violazioni di farla franca.

Lug 20, 2010 - Religioni    21 Comments

Le religioni: truffa millenaria, alibi strumento dei potenti

loghi-delle-religioni-numerate.jpgQualcuno griderà allo scndalo leggendo questo post, ma non potrà provarne la infondatezza in quanto QUALUNQUE TESTO SACRO è stato scritto da UOMINI, strumenti di qualcuno che aveva un solo interesse:

Quello di condizionare le vite dei Popoli a loro vantaggio.

Certo, la cultura inolculataci dai genitori ci rende difficoltoso il ragionamento e l’IGNORANZA sientifica necessita di risposte che non siamo in grado di dare, quanto più scopriamo aspetti del funzionamento della Natura e dei corpi viventi, tanto più si deve fare riferimento ad UN ESSERE SUPERIORE CHE HA DECISO E PILOTATO TUTTO QUESTO.

Eppure, basterebbe riflettere solo un po più del solito pigro scaricarsi la responsabilità di capire

Cui prodest?

Vi siete mai chiesti a cosa servano i PROFESSORI DI RELIGIONE?
Magari a far guadagnare quattrini a gente come questa.
A giustificare la presenza di qualcuno che ti spiega che ADESSO SOFRIRAI, ma che ti guadagnerai IL REGNO DEI CIELI perchè Dio ti ama (questo vale per tutte le Religioni).
E sì, perchè E’ ADESSO CHE DEVI SOFFRIRE, ma loro…..
… loro sono troppo impegnati a spiegrati come devi comportarti, non possono soffrire troppo.
E quindi….
… piuttosto che lavorare…
… meglio organizzare i viaggi verso i LUOGHI SACRI!

Alle persone normali, le masse, quelle che tutti i giorni fallo il loro lavoro di ape operaia e che si ammazza di lavoro (Regolare, Nero, Precario, Illegale non importa) nell’illusione di una scalata della scala socile che in realtà gli è PRECLUSA A PRESCINDERE in quanto da sempre (e SEMPRE PIU’) la ricchezza globale è nelle mani di POCHISSIMI; non lo affermo io, ma studi di ricerca qualificati dai quali risulta che l’1% della popolazione mondiale possiede il 40% delle ricchezze.

Scandaloso?

E Dio (o chi per lui) perchè permette questo?

E’ chiaro, perchè tu, formichina, devi lavorare come un asino e portare l’acqua alla Bancocrazia Globale (I POLITICI SONO e saranno SOLO DELLE CONTROFIGURE DEI BANCHIERI) NELLA SPERANZA DI UNA VITA SERENA E SPLENDIDA CHE AVRAI NELL’ALDILA’.

Già, perché intanto nell’ALDIQUA’ ti dobbiamo fottere a sangue per i nostri Lussi sfrenati, le spese opulentemente offensive, le cattedrali, le sinagoghe, le moschee, i palazzi reali le ville dei ricchi e nobili, a già, perchè nel 2010 si parla ancora anche di “Nobili” Uahahaha.

Il capitolo sui NOBILI merita un post tutto suo.

Ebbene, ….

In Italia ancora in tanti si Professano CATTOLICI, ben dimentichi dei DANNI che la Chiesa ha perpetrato nell’arco di due millenni e che tutt’ora, nonostante tutto, continua a fare mediante strutture tipo IOR o Propaganda FIDE, ma anche tanti altri apparati sempre tesi al raggiungimento del Business con l’alibi dell’aiuto dei poveri (CHE FA UNA GRAN PRESA SULLA FOLLA).

Si, ma “Cattolici” alla Casini (divorziato che fa la comunione e bacia le pantofole ai porporati che lo perdonano perchè il suocero fà un gran comodo agli affari del Vatricano) ma come tanti altri. Alle persone “Normali”, invece, se divorziano non sono più nella grazia del Signore e quaindi non possono prendere la Comunione. (scusate l’inciso)

Per chi ancora non lo conoscesse, voglio allegarvi un film:

Zeitgeist, the Movie è un web film non profit del 2007, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph; è uscito in lingua inglese sottotitolato in diverse lingue, tra cui l’italiano; è da ora disponibile, grazie al lavoro no profit dei ragazzi di Artelier Video, doppiato interamente in italiano. È un documentario diviso in tre parti, apparentemente distinte ma rivolte verso un unico messaggio: * La prima parte tratta della religione cristiana come fosse un mito, comparando la storia del Cristo con quella di diverse religioni precedenti, in particolare con il mito di Horus. Così facendo propone una lettura astronomica della Bibbia. * La seconda parte rivisita gli attentati dell’11 settembre 2001, i possibili artefici dell’attentato, chi possa averne tratto beneficio, e se potevano essere evitati. * La terza parte traccia un filoconduttore tra i grandi conflitti bellici che hanno coinvolto gli Stati Uniti, partendo dalla prima guerra mondiale sino alla seconda guerra del golfo, riconducendo il tutto alle logiche affaristiche dei maggiori cartelli bancari statunitensi e al ruolo principale della stessa Federal Reserve.

 

Lug 18, 2010 - sport    Commenti disabilitati su Berlusconi vuol vendere il Milan?

Berlusconi vuol vendere il Milan?

gaudente.jpgBerlusconi: “Ho visto il bilancio del Milan e sono svenuto”

pubblicato: giovedì 15 luglio 2010 da Antonio D’Avanzo

Dzeko al Milan? Se Galliani è pessimista, Berlusconi ancor più. E’ un’operazione molto difficile, a giudicare dalle eloquenti frasi, appena pronunciate da Silvio Berlusconi, sul bilancio del Milan. Più che di una sommaria analisi si è trattato di una battuta amara. Berlusconi ha accennato, durante una cena, alla salute finanziaria del Milan e ha confermato il difficile momento economico. Nel Milan ci ho messo 427 milioni in sette anni, tutti di tasca mia. Poi ho visto il bilancio e sono svenuto”, ha affermato il Presidente del Consiglio alla cena milanese per l’anniversario della rivista Capital. “Il Milan? Signora – dice rivolto alla più scatenata delle fan – se lei ha 427 milioni glielo vendo“.

La fase dell’austerity rossonera, dunque, continua e forse non permetterà nemmeno di sognare ai tifosi rossoneri. Se su Ronaldinho i dirigenti rossoneri smentiscono le voci di un passaggio al Flamengo, a questo punto, diventa alquanto improbabile un acquisto di grido come Ibrahimovic o Dzeko. E’ Berlusconi che decide ed a lui spetta l’ultima parola. E di mettere in vendita il club, almeno per il momento, non se ne parla. Parole ancora una volta pronunciate da Berlusconi a metà maggio, qualche giorno dopo la pesantissima contestazione dei tifosi rossoneri:

La contestazione? Dopo tutto quello che ho fatto… Sono amareggiato, non lo merito. Sono stato io a portare questa squadra sul tetto del mondo, li ho fatti sognare e vengo ripagato così. Vendere il Milan mi costerebbe in termini di popolarità. Non è una decisione facile. Vi ricordate quando ho venduto Kakà? Ci ho rimesso tre punti alle europee. E poi con la crisi economica che c’è non è facile trovare un compratore”.

Fonte: calcioblog.it

Lug 17, 2010 - Religioni    Commenti disabilitati su Ci era sfuggita la “Norma SALVAPRETI”?

Ci era sfuggita la “Norma SALVAPRETI”?

berlusconi_baciamano_papa.jpgDECRETO ANTI INTERCETTAZIONI: SPUNTA LA NORMA “SALVA PRETI”

Tra le norme previste dal governo Berlusconi, l`obbligatorietà di avvisare il Vaticano nel caso sia indagato un membro del clero.

Tra le varie norme previste dal decreto anti intercettazioni, presentato ieri in Consiglio dei Ministri, ce n’è una, passata quasi in sordina nei media nazionali, che riguarda i rapporti tra lo Stato e il Vaticano.

Dopo i 4 miliardi di tasse dei contribuenti trasferiti ogni anno al clero (come ampiamente documentato dal libro di Curzio Maltese basato sulle sue inchieste per la Repubblica LEGGI >); dopo l’esenzione Ici alle attività economiche del clero (LEGGI QUI > e QUI >) che, in capo ad una normale azienda commerciale, pesa due volte in quanto non rappresenta un costo deducibile (per fare un esempio, una pensione di 10 stanze paga circa trentamila euro di ICI l’anno almeno, e tale costo poi concorre a far reddito ai fini Irpeg; una pensione analoga posseduta dal clero non paga nulla); ora è stata creata anche una norma ‘salva preti’.

Infatti nel decreto anti intercettazioni del governo Berlusconi è previsto che, nel caso le indagini riguardino un membro del clero, il vescovo competente debba essere avvisato pena l’annullamento dell’indagine. Non bastasse, se ad essere indagato è un vescovo (vedi il caso Bagnasco a Genova) ad essere avvisato è il  Vaticano stesso. Questo vuol dire che, nel caso dei membri della Chiesa, per indagare un cittadino italiano si deve chiedere il permesso ad un capo di stato straniero.

Ricordiamo che anche nel decreto Mastella, approvato da una sola delle due Camere nella passata legislatura, era stata presentato un provvedimento simile.

di Giorgio Lazzarini

Tratto da: gay.tv

Lug 16, 2010 - Economia    2 Comments

E pensate che Draghi è Compagnuccio di Prodi.

Britannia.jpgAlcuni di Voi magari non sanno neppure cosa sia il Britannia, nè come abbia segnato profondamente gli ultimi decenni del nostro Paese.

Mediante una riunione tenutasi a bordo il 2 Giugno 1992 (ma guarda che bella FESTA ALLA REPUBBLICA) e alla quale parteciparono:

Ebbene, una chicca per quanti credono che il sig. Draghi possa a breve fare quello che ha GIA’ FATTO Ciampi, che da Governatore di Banca d’Italia (Banca oramai SOTTO CONTROLLO DELLE BANCHE PRIVATE) ci ha “Fatto il favore” di diventare Capo del Governo (e poi anche capo dello Stato).

Bell’affare davvero!

Ah, dimenticavo…

… per quanti sinistronzi antiberlusconisti facciano ancora il tifo per il sig. Prodi…

… sarà bene che sappiano che anche lui è stato (e molto probabilmente lo è ancora) Dirigente di Goldman & Sachs come Draghi e, per chi ancora non lo sapesse, è stato recentemente nominato Super Consulente per la British Petroleum, ne ha scritto Il GiornaleIl Tempo, in occasione del BUCO più famoso degli ultimi 150 anni. Ma se ne guarda bene dal raccontarlo nella sua Biografia, anzi, lo smentisce e minaccia querele, (ma solo per i giornali del Cavaliere).

E per i TIFOSI di Berlusconi…

… notizia:

I Signori Draghi e Prodi erano BEN accompagnati in GS:

Dirigenti della Goldman Sachs passati alla funzione pubblica

 

Lug 16, 2010 - sfoghi    1 Comment

Senso civico? Cosa é?

carabinieri.jpgScrivo questo post perché proprio questa mattina, mentre mi recavo ad acquistare materiale informatico, ad un incrocio (avevo precedenza) sbuca da uno STOP una FIAT Stilo dei Carabinieri.
Neppure un accenno a fermarsi, ben cosciente del fatto che mi sarei guardato bene dall’andargli addosso, ma mica è finita qui; per un lungo tratto (e per caso) fanno la medesima strada che dovevo percorrere io quindi li osservo:
– sono in tre (una collega signorina sul sedile posteriore) TUTTI SENZA CINTURE;
– i due splendidi davanti, con le braccia fuori dai finestrini (quello alla guida con tanto di sigaretta);
– dopo 19 incroci e 9 svolte (destra o sinistra) NON HANNO MAI MESSO UNO STRACCIO DI FRECCIA.

Poi, io sono arrivato a destinazione e loro hanno proseguito.

Perché tutto questo panegirico?
Perché sono convinto che le ricostruzione di una Società DEBBA cominciare dal riappropriarsi di una cosa ai più del tutto SCONOSCIUTA:
IL SENSO CIVICO!!
Già, perché chi ha fatto l’educatore (a scuola, a casa, al circolo sportivo o ricreativo) sa bene che le parole hanno il loro peso, ma l’ESEMPIO ottiene un risultato decisamente differente.

Eccheccazzo!
Se i Tutori dell’Ordine sono i primi a fottersene bellamente delle “Regole”…
Con quale faccia avrebbero poi il coraggio di fermare un altro “Utente della Strada”?

Mi dovrebbe consolare il fatto che ad indignarmi non sono solo?

 

NO!

E poi ci meravigliamo che sempre più BESTIE affollino le nostre Città.
Amen

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