Ott 21, 2008 - Eccitante    Commenti disabilitati su Finezza e sobrietà dei Mafio-Miliardari

Finezza e sobrietà dei Mafio-Miliardari

Sposina_Russa.jpgCuriosando in Rete.

Beh, certo che se Boris Nikolaevič El’cin (Eltsin per gli occidentali) quando ha avviato la grande stagione delle privatizzazioni in Unione Sovietica, avesse immaginato che i privati che hanno acquistato i gioielli di stato per pane e mortadella e diventati poi gli Abramovic che sappiamo avessero poi tenuto uno stile così SOBRIO….
…. che finezza!

Scommetterei che il deficente con le guanciotte ed il doppio mento (ingrassato a caviale del volga) non abbia ancora 35 anni e che la necessità di sposare la sosia di Serena Grandi ne facciano un personaggino tristissimo (anche se stragonfio di quattrini).

Voi, come la vedete?

Ott 20, 2008 - Curiosando in Rete    1 Comment

Bomba Atomica a Nagasaki

NagasakiInauguro oggi una nuova categoria di POST: il Curiosando.
Effettuando ricerche in rete, spesso ci si imbatte in articoli seri e meno seri, curiosi e non.
Veri e falsi….
…. Mi piacerebbe condividerli con Voi e sapere cosa ne pensate.

Lo spunto mi viene da questa fotografia.
Si asserisce sia stata scattata nell’istante esatto dell’esplosione a Nagasaki.
Mette in evidenza il fatto che le tre persone, visibili sulla destra dell’inquadratura, siano ignare di quanto stia accadendo in quanto il boato arriverà solo dopo alcuni istanti.
Personalmente lo ritengo un fotomontaggio, in quanto le radiazioni che avrebbero raggiunto fotografo e fotocamera mi viene da supporre che non avrebbero risparmiato la pellicola.
Però, la fonte citata: “Photo: Nagasaki Atomic Bomb Museum/Corbis” sembrerebbe autorevole.

Ott 15, 2008 - Economia    Commenti disabilitati su BCE e Bankitalia

BCE e Bankitalia

BCEPotevo NON parlare della Crisi Economica?
E della previsione di RIDUZIONE DEL PIL con un’inflazione prevista 
al 3,1 %??
Quando smetteranno di dire coglionate?
Chi di voi crede ancora ad un’inflazione al 3%? Avete notato il calo del Petrolio da quasi 120 dollari agli attuali 78? Un ribasso del 35%. Bene! E la benzina? Un ribasso del: …
.. un bel cazzo nel culo% da 1,5187 a 1,3732  BEN lo 0,09% !
QUASI LA STESSA RAPIDITA’ CHE ABBIAMO VISTO QUANDO IL TREND PETROLIFERO ANDAVA AL CONTRARIO! (aumenti a vista d’occhio giorno per giorno).

Così è la Storia. Ciò che si è verificato 80 anni fà, si ripete oggi con un’aumento NON PRECISATO!
Tutti i politici ed i giornalisti ciucciacalze si affrettano, ovviamente, a “tranquillizzare” la popolazione. Senza che ci dicano l’ammontare dell’impegno; Tremonti infatti non ha avuto il coraggio di menzionare cifre perchè le persone “tranquillizzate” smetterebbero di esserlo. E già, perchè hanno PROCLAMATO: “i Nessuna Banca fallirà, lo Stato si farà carico delle perdite” e, alla domanda “a quanto ammonta l’impegno economico?” la risposta non c’è stata, o meglio, hanno risposto, lui ed il Drago, “quello che sarà necessario”!
Si sono BEN guardati dal dirci che questi soldi, verranno a mancare per la realizzazione delle infrastrutture, delle scuole, della sanità (quella per NOI, perchè quella per lorsignori NON nancherà certo, visto gli auguroni di cuore di tanti).
E già!
Perchè per le pensioni, Giuliano Amato e seguenti ci hanno SPIEGATO che NON può continuare così, i soldi NON ci sono e bisogna fare i sacrifici.
Per adesso mi fermo quà perchè devo acquistarmi un estintore su eBay perchè ho i coglioni che mi fumano!

Elio aveva già fatto una canzone adatta al momento:

Meditate, ed immaginatevi fino a che punto possono arrivare le STRONZATE CHE CI RACCONTANO GIORNALI E TV!
E… si salvi chi può!!

Ott 15, 2008 - Internet    1 Comment

AVG Free finalmente in Italiano!

AVG Free Italiano!
L’antivirus che mi pare abbia riscosso maggior successo negli ultimi anni è AVG. Giunto alla sua versione 8, risulta utilizzato da oltre 80 MILIONI di utenti. Caratteristica che lo rende preferibile a molti altri, è che viene distribuito AGGRATIS. Purtroppo, per gli utenti non troppo pratici di Inglese veniva un pò poco digeribile il fatto che la versione FREE fosse disponibile solo in Inglese. Chi mi conosce sà quanto mi piace il Software Libero.
 Ed ora, una splendida novità:

Avevo menzionato AVG Free 8 in un mio precedente post, ed avevo anche inserito la versione 7.5 (regolarmente aggiornabile), ma adesso, per quanti ancora non ne fossero al corrente, Grisoft ha reso disponibile la versione Free 8 in ITALIANO!!
Scaricabile liberamente da quì: Downloadmi raccomando, sostituire l’estensione .geo con .exe
Ma anche dal sito ufficiale .
Riporto anche la porzione del vecchio post:

avgAVG Anti Virus    La versione free 7.5 pareva non sarebbe stata più aggiornata a partire dal 20 Giugno, ma fino ad ora pare invece completamente funzionale ed aggiornabile. Il mio parere è che per macchine poco performanti è preferibile utilizzare ancora questa versione. Purtroppo NON è più facilmente reperibile anche perchè in molti blog si sono limitati ad inserire il link ufficiale per scaricarlo da quì. Io però ho provveduto a renderlo disponibile quì (dovrete solo modificare l’estensione .geo in .exe).Ad ogni modo, è disponibile la versione 8 sempre del tutto gratuita che, a differenza delle versioni precedenti, integra finalmente un anti spyware ed un nuovo link scanner che protegge da virus che si propagano tramite le pagine web visitate. Anche AVG protegge il computer in tempo reale.

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NOTA: Prego segnalare eventuali aggiornamenti.

OGNI COMMENTO E’ DECISAMENTE GRADITO e concorrà all’affinamento dell’How To.

Fonte: Grisoft
Ott 6, 2008 - Politica    6 Comments

Quorum Referendario, PERCHE’?

Repubblica ItalianaColgo spunto dall’ultimo REFERENDUM svoltosi in Sardegna inerente 3 quesiti per i quali NON INTENDO ENTRARE NEL MERITO in quanto questo post intende esaprimere un’opinione che prescinda dall’utilità dello strumento (previsto dalla Costituzione ed esso stesso utilizzato per la nasciata della Repubblica). Ed intendo altresì prescindere da CHI e/o PERCHE’ promuova un referendum in quanto già ben delineato, anche se ad onor del vero sarebbe da chiedersi: “Perchè a volte vengono proposti dai politici”? Che dovrebbero eseercitare nelle sedi opportune ciò che ci hanno sempre spiegato chiamersi Democrazia. Ma ammettiamo che vada tutto bene così com’è.

Quello che intendo mettere in risalto è che (a parte i 3 famosi quesiti sulla Caccia, osteggiati fortemente dalle lobby delle ARMI nel 1990), fino all’11 Giugno 1995 gli elettori ANDAVANO A VOTARE per i referendum.
Perchè da quella data in poi spendiamo i soldi inutilmente?
Perchè gli oppositori dei quesiti invece di opporsi democraticamente “suggeriscono” agli elettori di “andarsene al mare” e non esercitare il diritto/DOVERE sancito Costituzionalmente?
Mi sento di proporre una modifica e mi piacerebbe avere qualche parere in merito:
1° – Abolizione del Quorum per i referendum. Lo ritengo offensivo per quanti invece vanno regolarmente e si rompono i coglioni a vedere che hanno solo speso tempo e denaro inutilmente;
2° – In alternativa, quando il quorum non viene raggiunto, ADDEBITARE A CHI NON SI E’ RECATO A VOTARE I COSTI PER SOSTENERE UN REFERENDUM RISULTATO INUTILE.

Riporto appresso l’elenco dei referendum tratto da: Wikipedia.

Anno Referendum Affluenza Quorum? NO Risultato Descrizione
12 maggio 1974 Divorzio 87,7% raggiunto 40,7% 59,3% NO Abrogazione della legge Fortuna-Baslini, del 1970, con la quale era stato introdotto in Italia il divorzio.
11 giugno 1978 Ordine Pubblico 81,2% raggiunto 23,5% 76,5% NO Abrogazione della legge Reale: norme restrittive in tema di ordine pubblico.
11 giugno 1978 Finanziamento Partiti 81,2% raggiunto 43,6% 56,4% NO Eliminazione del finanziamento dei partiti da parte dello Stato (primo tentativo).
17 maggio 1981 Ordine Pubblico 79,4% raggiunto 14,9% 85,1% NO Abrogazione della legge Cossiga, che era stata concepita per affrontare l’emergenza terrorismo in Italia negli anni settanta.
17 maggio 1981 Ergastolo 79,4% raggiunto 22,6% 77,4% NO Abolizione della pena dell’ergastolo.
17 maggio 1981 Porto d’Armi 79,4% raggiunto 14,1% 85,9% NO Abolizione delle norme sulla concessione di porto d’arma da fuoco
17 maggio 1981 Interruzione gravidanza 1 79,4% raggiunto 11,6% 88,4% NO Abrogazione di alcune norme della legge 194 sull’aborto per rendere più libero il ricorso all’interruzione di gravidanza. Promosso dai Radicali.
17 maggio 1981 Interruzione gravidanza 2 79,4% raggiunto 32,0% 68,0% NO Abrogazione di alcune norme della legge 194 sull’aborto per restringere i casi di liceità dell’aborto. Di segno opposto al primo quesito. Promosso dal Movimento per la vita.
9 e 10 giugno 1985 Scala Mobile 77,9% raggiunto 45,7% 54,3% NO Abolizione della norma che comporta un taglio dei punti della scala mobile. Promosso dal PCI.
8 novembre 1987 Responsabilità Giudici 65,1% raggiunto 80,2% 19,8% SI Abrogazione delle norme limitative della responsabilità civile per i giudici.
8 novembre 1987 Commissione Inquirente 65,1% raggiunto 85,0% 15,0% SI Abolizione della commissione inquirente e del trattamento dei reati dei ministri.
8 novembre 1987 Nucleare 1 65,1% raggiunto 80,6% 19,4% SI Abrogazione dell’intervento statale se il Comune non concede un sito per la costruzione di una centrale nucleare.
8 novembre 1987 Nucleare 2 65,1% raggiunto 79,7% 20,3% SI Abrogazione dei contributi di compensazione agli enti locali per la presenza sul proprio territorio di centrali nucleari.
8 novembre 1987 Nucleare 3 65,1% raggiunto 71,9% 28,1% SI Esclusione della possibilità per l’Enel di partecipare alla costruzione di centrali nucleari all’estero.
3 giugno 1990 Caccia 1 43,4% non raggiunto 92,2% 7,8% non valido Disciplina della caccia
3 giugno 1990 Caccia 2 42,9% non raggiunto 92,3% 7,7% non valido Accesso dei cacciatori a fondi privati
3 giugno 1990 Uso Pesticidi 43,1% non raggiunto 93,5 6,5% non valido Abrogazione dell’uso dei pesticidi nell’agricoltura. Promosso dai Verdi.
9 e 10 giugno 1991 Preferenza Unica 62,5% raggiunto 95,6% 4,4% SI Riduzione del sistema delle preferenze nelle liste per la Camera dei deputati, portandole da tre a una.
18 e 19 aprile 1993 Controlli Ambientali 76,8% raggiunto 82,6% 17,4% SI Abrogazione delle norme sui controlli ambientali effettuati per legge dalle USL.
18 e 19 aprile 1993 Stupefacenti 77,0% raggiunto 55,4% 44,6% SI Abrogazione delle pene per la detenzione ad uso personale di droghe leggere. Promosso dai Radicali.
18 e 19 aprile 1993 Finanziamento Partiti 77,0% raggiunto 90,3% 9,7% SI Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (secondo tentativo).
18 e 19 aprile 1993 Casse di Risparmio 76,9% raggiunto 89,8% 10,2% SI Abrogazione delle norme per le nomine ai vertici delle banche pubbliche.
18 e 19 aprile 1993 Partecipazioni Statali 76,9% raggiunto 90,1% 9,9% SI Abrogazione della legge che istituisce il Ministero delle Partecipazioni Statali.
18 e 19 aprile 1993 Leggi Elettorali Senato 77,0% raggiunto 82,7% 17,3% SI Abrogazione della legge elettorale per il Senato per introdurre il sistema maggioritario.
18 e 19 aprile 1993 Ministero Agricoltura 76,9% raggiunto 70,2% 29,8% SI Abrogazione della legge che istituisce il Ministero dell’Agricoltura.
18 e 19 aprile 1993 Ministero Turismo 76,9% raggiunto 82,3% 17,7% SI Abrogazione della legge che istituisce il Ministero del Turismo e Spettacolo.
11 giugno 1995 Rappresentanze Sindacali 1 57,2% raggiunto 49,97% 50,03% NO Liberalizzazione delle rappresentanze sindacali (abolizione del monopolio confederale).
11 giugno 1995 Rappresentanze Sindacali 2 57,2% raggiunto 62,1% 37,9% SI Rappresentanze sindacali nella contrattazione pubblica: modifica dei criteri di rappresentanza in modo che questa vada anche alle organizzazioni di base.
11 giugno 1995 Pubblico Impiego 57,4% raggiunto 64,7% 35,3% SI Contrattazione collettiva nel pubblico impiego: abrogazione della norma sulla rappresentatività per i contratti del pubblico impiego.
11 giugno 1995 Soggiorno Cautelare 57,2% raggiunto 63,7% 36,3% SI Abrogazione della norma sul soggiorno cautelare per gli imputati di reati di mafia.
11 giugno 1995 Privatizzazione RAI 57,4% raggiunto 54,9% 45,1% SI Abrogazione della norma che definisce pubblica la RAI, in modo da avviarne la privatizzazione.
11 giugno 1995 Autorizzazione Commercio 57,2% raggiunto 35,6% 64,4% NO Abrogazione della norma che sottopone ad autorizzazione amministrativa il commercio.
11 giugno 1995 Orario degli Esercizi Commerciali 57,3% raggiunto 37,5% 62,5% NO Abrogazione della norma che impedisce la liberalizzazione degli orari dei negozi.
11 giugno 1995 Contributi Sindacali 57,3% raggiunto 56,2% 43,8% SI Abrogazione della norma che impone la contribuzione sindacale automatica ai lavoratori.
11 giugno 1995 Elettorale Piccoli Comuni 57,4% raggiunto 49,4% 50,6% NO Legge elettorale per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti: estensione ai Comuni più grandi dell’elezione diretta del sindaco già prevista per i piccoli.
11 giugno 1995 Concessioni per la Radiodiffusione Televisiva 58,1% raggiunto 43,1% 56,9% NO Abrogazione delle norme che consentono la concentrazione di tre reti televisive.
11 giugno 1995 Interruzioni Pubblicitarie 58,1% raggiunto 44,3% 55,7% NO Abrogazione delle norme che consentono un certo numero di interruzioni pubblicitarie in tv.
11 giugno 1995 Raccolta Pubblicità TV 58,1% raggiunto 43,6% 56,4% NO Modifica del tetto massimo di raccolta pubblicitaria delle televisioni private.
15 giugno 1997 Privatizzazione 30,2% non raggiunto 74,1% 25,9% non valido Abolizione dei poteri speciali riservati al Ministro del Tesoro nelle aziende privatizzate.
15 giugno 1997 Obiezione di Coscienza al Servizio Militare 30,3% non raggiunto 71,7% 28,3% non valido Abolizione dei limiti per essere ammessi al servizio civile in luogo del servizio militare.
15 giugno 1997 Caccia 30,2% non raggiunto 80,9% 19,1% non valido Abolizione della possibilità per il cacciatore di entrate liberamente nel fondo altrui.
15 giugno 1997 Carriere Magistrati 30,2% non raggiunto 83,6% 16,4% non valido Abolizione del sistema di progressione delle carriere dei magistrati
15 giugno 1997 Ordine dei Giornalisti 30,0% non raggiunto 65,5% 34,5% non valido Abolizione dell’Ordine dei giornalisti. Promosso dai Radicali.
15 giugno 1997 Incarichi Extragiudiziali dei Magistrati 30,2% non raggiunto 85,6% 14,4% non valido Abolizione della possibilità per i magistrati di assumere incarichi al di fuori delle loro attività giudiziarie.
15 giugno 1997 Ministero Politiche Agricole 30,1% non raggiunto 66,9% 33,1% non valido Abrogazione della legge che istituisce il Ministero delle Politiche Agricole.
18 aprile 1999 Quota Proporzionale 49,6% non raggiunto 91,5% 8,5% non valido Abolizione della quota proporzionale nelle elezioni della Camera dei Deputati.
21 maggio 2000 Finanziamento Partiti 32,2% non raggiunto 71,1% 28,9% non valido Eliminazione del rimborso spese per consultazioni elettorali e referendarie
21 maggio 2000 Quota Proporzionale 32,4% non raggiunto 82,0% 18,0% non valido Abolizione della quota proporzionale nelle elezioni della Camera dei Deputati
21 maggio 2000 Elezione del CSM 31,9% non raggiunto 70,6% 29,4% non valido Abolizione del voto di lista per l’elezione dei membri togati del CSM.
21 maggio 2000 Separazione Carriere Magistrati 32,0% non raggiunto 69,0% 31,0% non valido Separazione netta della carriera di un magistrato pubblico ministero da quella di un giudice. Promosso da Radicali, SDI e PRI.
21 maggio 2000 Incarichi Extragiudiziali 32,0% non raggiunto 75,2% 24,8% non valido Abolizione della possibilità per i magistrati di assumere incarichi al di fuori delle loro attività giudiziarie.
21 maggio 2000 Licenziamento – Art. 18 32,5% non raggiunto 33,4% 66,6% non valido Abrogazione dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Promosso da Radicali, PRI e Forza Italia.
21 maggio 2000 Trattenute Sindacali 32,2% non raggiunto 61,8% 38,2% non valido Abrogazione della possibilità di trattenere dalla busta paga o dalla pensione la quota di adesione volontaria a un sindacato o associazione di categoria attraverso un patronato.
15 giugno 2003 Reintegrazione dei lavoratori 25,5% non raggiunto 86,7% 13,3% non valido Estensione del diritto al reintegro nel posto di lavoro per i dipendenti licenziati senza giusta causa. Promosso da Rifondazione Comunista.
15 giugno 2003 Servitù coattiva di elettrodotto 25,6% non raggiunto 85,6% 14,4% non valido Abrograzione dell’obbligo per i proprietari terrieri di dar passaggio alle condutture elettriche sui loro terreni. Promosso dai Verdi.
12 e 13 giugno 2005 Procreazione medicalmente assistita I 25,4% non raggiunto 88,0% 12,0% non valido Limite alla ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni.
12 e 13 giugno 2005 Procreazione medicalmente assistita II 25,5% non raggiunto 88,8% 11,2% non valido Norme sui limiti all’accesso alla procreazione medicalmente assistita.
12 e 13 giugno 2005 Procreazione medicalmente assistita III 25,5% non raggiunto 87,7% 12,3% non valido Norme su finalità, diritti, soggetti coinvolti e limiti all’accesso alla procreazione medicalmente assistita.
12 e 13 giugno 2005 Procreazione medicalmente assistita IV 25,5% non raggiunto 77,4% 22,6% non valido Divieto di fecondazione eterologa.

 

Ott 3, 2008 - Informatica    Commenti disabilitati su Desktop Multipli per Winzozz

Desktop Multipli per Winzozz

Multi Desktop XPPer chi adora l’inutilissimo sistema di avere UNA DISCARICA di icone nel desktop e si intestardisce ad averle tutte là anche dopo aver acquistato un monitor da 24″ perchè quello da 19″ non era più sufficientemente “performante” per l’infinita collezione, esistono parecchi programmi applicativi.
Ne indico due: uno potente e pratico e l’altro in 3D (per i più sboroni).
Ovviamente FREE, consentono di avere più desktop anche in 3D, sicuramente ispirato dal progetto Beryl, mediante i quali lo spazio si moltiplica consentendo di aumentare il casino che vi piace così tanto!  ;-))

La domanda è la seguente: cosa ve ne fate di tutte quelle icone nel desktop?
Potete lasciare TUTTI i programmi sul menù di Start, e sceglierne DUE categorie:
Quelli di uso frequente (da inserire nel menù di avvio rapido) e frequentissimo (solo quelli sul desktop).

Comunque, per i prepotenti ed i curiosi….

Ecco Desktop 3D Dexpot scaricabile da Downloadtotalmente FREE.
Consente di creare, desktop virtuali multipli per incrementare l’a scrivania fino a 20 volte!
Ogni desktop virtuale è differente ed indipendente dagli altri e potrà essere personalizzato con wallpaper individuali, risoluzioni e icone (o nessuna icona).
Potrete semplicmeente scegliere tra i desktop dalla tray icon, o via hotkey, or anche usando la funzione di automatic desktop slideshow che ruota tutte le scrivanie virtuali.
Inoltre, potrete spostare e copiare finestre da un desktop all’altro, impostare regole per gli spostamenti automatici, copiare o chiudere finestre ed altro ancora. 

Ma anche  Desktop 3D

Desktop 3D
Shock-4Way3D anche lui scaricabile Downloadliberamente.

Set 20, 2008 - Politica    Commenti disabilitati su I Signori delle autostrade

I Signori delle autostrade

I Signori delle autostradeBeppe Grillo

Il buon Beppe Grillo ha fatto riferimento ad un libro degno di nota.

Si tratta di una delle privatizzazioni più scandalosamente “clientelari” effettuate nella storia della Repubblica.

Prego notare che quando si parla della “ convenzione del ’97“, (rovinosa per noi contribuenti in quanto a beneficio esclusivo dei Privatizzandi) è d’obbligo ricordare che il Governo in carica era il 1° Governo Prodi, con Ciampi (sì quello che ammirate tutti ma che meriterà un post dedicato più avanti), Visco, Di Pietro e Bersani. E per le lunghe proroghe delle concessioni (nel 1999) era in carica il 1° Governo D’Alema che confermò sostanzialmente QUASI tutti i ministri interessati all’operazione. Sì quasi tutti, perchè venne sostituito quel “Rompicoglioni” di Di Pietro che evidentemente era “Elemente turbativo” per gli scopi di cui trattasi. La sua frase “la cuccagna è finita”risultò EVIDENTEMENTE sgardita a resto del Club.

Ovviamente, come al solito, ogni commento contribuirà ad arricchire il post.

I Governo ProdiIl Governo Prodi I è stato in carica dal 18 maggio 1996 al 21 ottobre 1998 (886 giorni, pari a due anni, cinque mesi e tre giorni), e ha avuto la fiducia del Parlamento dal 31 maggio 19969 ottobre 1998 (per 861 giorni). al “FORSE non avete capito cosa sta succedendo. Qui il problema non è Wall Street che perde il 4%. Qui siamo a un passo dal collasso totale dei mercati, dalla crisi del sistema finanziario globale”.

Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica era Carlo Azeglio Ciampi (Indipendente)
Sottosegretari: Roberto Pinza (PPI), Filippo Cavazzuti (PDS), Piero Dino Giarda(Indipendente), Laura Pennacchi(PDS), Giorgio Macciotta(PDS), Isaia Sales (PDS)

Finanze Vincenzo Visco (PDS)
Sottosegretari Giovanni Marongiu(PRI), Fausto Vigevani(PDS), Pierluigi Castellani(PPI, dal 21/11/96)

Lavori Pubblici con delega Aree Urbane Antonio Di Pietro (Indipendente) (fino al 20/11/96) Paolo Costa (Indipendente, dal 20/11/96)
SottosegretariAntonio Bargone (PDS), Gianni Francesco Mattioli (FdV)

Industria, Commercio e Artigianato Pier Luigi Bersani (PDS)
SottosegretariUmberto Carpi (PDS), Salvatore Ladu (PPI)



I Governo D'AlemaIl Governo D’Alema I è stato in carica dal 21 ottobre 1998 al 22 dicembre 1999, per un totale di 427 giorni, ovvero 1 anno, 2 mesi e 1 giorno.

Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica Carlo Azeglio Ciampi (Indipendente, fino al 13/05/99) Giuliano Amato (Indipendente, dal 13/05/99)
Sottosegretari Stefano Cusumano (UDR, fino al 26/04/99), Natale D’Amico (RI), Dino Piero Giarda(Indipendente), Laura Pennacchi (DS, fino al 09/07/99), Giorgio Macciotta(Ds), Roberto Pinza (PPI), Bruno Solaroli (DS, dal 27/09/99)

Finanze Vincenzo Visco (DS)
Sottosegretari Ferdinando De Franciscis(PPI), Fausto Vigevani (DS), Gian Franco Schietroma (SDI, dal 04/08/99)

Lavori Pubblici Enrico Micheli (PPI)
Sottosegretari Antonio Bargone (Ds), Mauro Fabris (UDR), Gianni Francesco Mattioli (FdV)

Industria, Commercio e Artigianato Pier Luigi Bersani (DS)
SottosegretariUmberto Carpi (DS), Gianfranco Morgando (PPI)



Riporto uno stralcio tratto dal sito: lavoce.info.

Di Pietro, appena assunta la carica di ministro, parlando delle concessionarie ha dichiarato: “la cuccagna è finita”, anche se poi non pare sia riuscito nel suo intento. Il settore registra da tempo profitti molto elevati. Per citare solo i casi più rilevanti, in sei anni la Schemaventotto dei Benetton ha moltiplicato per sei/sette volte il valore del suo investimento. (…) L’imprenditore Gavio, entrato nel settore meno di dieci anni addietro con un piccolissimo investimento controlla oggi un “impero” che vale quattro miliardi.
Per cercare di capirne i motivi abbiamo ripercorso la storia del settore dalle origini ad oggi. Poiché le concessionarie erano prevalentemente pubbliche, dell’Iri o di enti locali, ministri e Anas sono sempre stati molto benevoli nei loro confronti (alle spalle degli utenti). Già le rivalutazioni monetarie del 1976 e 1983 erano state una fonte di grandi profitti per le concessionarie; senza quelle rivalutazioni, nella maggior parte dei casi le autostrade sarebbero già state interamente ammortizzate alla fine degli anni ’90. La privatizzazione di Autostrade ha poi innescato una vera “cuccagna” e ne hanno beneficiato anche gli azionisti privati. Èl’obiettivo di massimizzarne il valore che ha indotto alla proroga generalizzata delle concessioni alla fine degli anni ’90 e all’introduzione di un price cap particolarmente favorevole per le concessionarie, per non parlare delle clausole privilegiate inserite nella convenzione della Autostrade.
Non esiste nessun settore dove un governo, o addirittura solo un ministro, possa fare “regali” così imponenti a società (pubbliche o private) mediante la proroga della concessione e la regolazione delle tariffe, senza che gli utenti ne percepiscano nemmeno i costi addizionali.

LE RIVALUTAZIONI MONETARIE

Se [omissis], in pratica si raddoppiano gli extraprofitti: oltre a pagarli come flusso si pagano anche per il loro valore attuale!

UN GIUDIZIO COMPLESSIVO

Il sistema tariffario italiano è chiamato price cap ma in realtà è ben lontano dall’applicare tale modello regolatorio (Coco & Ponti 2006). Mentre si regolano le variazioni delle tariffe non si è proceduto a determinare i livelli congrui delle tariffe iniziali sulla base dei capitali netti residui di ciascuna commissionaria; non si specifica che l’obiettivo della regolamentazione sia quello di pervenire a una remunerazione “congrua” del capitale netto investito (Rab – Regulated Asset Basis), né che si debba riportare la redditività al livello “congruo” alla fine di ogni quinquennio (“claw back” dei profitti), aspetto che è invece la caratteristica essenziale della regolamentazione tramite price cap. Attribuire poi il “rischio traffico” ai concessionari non introduce alcun incentivo all’efficienza ma si è solo rivelato una fonte di “extraprofitti” per le prudentissime previsioni inserite nei piani finanziari.
E’ evidente che la nuova regolamentazione tariffaria è stata pensata principalmente, se non esclusivamente, al fine di massimizzare il ricavo della privatizzazione di Autostrade. A tal fine, non era certo opportuno indicare né un “tetto” alla remunerazione “congrua” sul capitale investito, né come si dovesse determinare il capitale netto investito (Rab). Con la convenzione del ’97 sono state d’altronde concesse alla sola Autostrade anche due clausole di particolare favore: il recupero dell’inflazione (negato alle altre concessionarie) e la limitazione della X al massimo pari all’incremento del traffico nel quinquennio precedente.
La “formula” ha lasciato nel vago i criteri per la determinazione del parametro X aprendo la porta a un elevato grado di arbitrarietà e a “mercanteggiamenti” periodici tra l’Anas e le singole concessionarie. La remunerazione per la qualità, che non trova riscontro né in Francia né in Spagna, appare “fantasiosa” e genera incrementi tariffari che non hanno alcun riscontro nei costi sostenuti per ottenere i miglioramenti qualitativi; anche questa clausola sembra pensata soprattutto per incrementare i ricavi prospettici delle concessionarie ed in particolare di Autostrade.
Nel complesso, i risultati conseguiti dalla regolazione delle autostrade italiane dal 1997 ad oggi sembrano davvero fallimentari. Non si ha evidenza di miglioramenti significativi nell’efficienza di costo, al di là dell’applicazione di sistemi automatici di esazione già avviati nel periodo precedente (e i costi delle nostre concessionarie sembrano molto maggiori di quelli francesi, vedasi paragrafo 3.3). Gli investimentiprevisti, sulla base dei quali le concessionarie ottennero nel 1999 lunghe proroghe delle concessioni (vedasi paragrafo successivo) e incrementi di tariffa, non sono stati realizzati se non in piccola parte. Le concessionarie hanno invece registrato enormi extraprofitti, cioè rendimenti sul capitale investito largamente eccedenti non solo rispetto ad un ragionevole Wacc ma anche rispetto agli stessi generosi livelli previsti nei piani finanziari.

UN VENTENNIO DI “CUCCAGNA”

Tentiamo qui una sintesi di quanto precede, e il termine “cuccagna”, usato dal ministro Di Pietro, sembra il più appropriato per indicare ciò che è accaduto nell’ultimo ventennio.
La costruzione della rete autostradale italiana è stata finanziata pressoché interamente a debito grazie anche alla garanzia con la quale lo Stato assicurava i debiti delle concessionarie perché, sino alla fine degli anni ’90, quasi tutte erano considerate “pubbliche”. Le concessioni erano basate sulla logica della tariffa-remunerazione. I pedaggi dovevano servire a coprire i costi operativi e l’ammortamento dei debiti con i quali veniva finanziato l’investimento. La legge 463 del 1955 prevedeva che l’eventuale eccedenza dei ricavi oltre una contenuta remunerazione del capitale investito venisse devoluta allo Stato; questo principio veniva ribadito e rafforzato ancora nel 1961 con la legge 729 ed in leggi successive, sino al 1993.
Finito il grosso degli investimenti a metà anni ’70, dopo 15-20 anni molte concessionarie erano già state in grado di rimborsare i debiti finanziari e di ottenere una buona remunerazione sul capitale proprio versato (di regola modestissimo). Molte convenzioni avrebbero quindi potuto scadere negli anni ’90 per avvenuto integrale recupero del capitale investito (…). Ma quasi due terzi della rete apparteneva allo Stato tramite l’Iri, e l’Iri aveva bisogno di tutto l’ossigeno che poteva venirgli dalla Autostrade (definita al tempo la “gallina dalle uova d’oro” dell’Iri). Il resto della rete, con la sola eccezione della Torino-Milano, era di proprietà di province e comuni e quindi anch’essa “pubblica”. E’ questo che spiega o giustifica l’incredibile generosità dello Stato-regolatore, che proroga “gratuitamente” concessioni in scadenza, mantiene tariffe elevate e crescenti, accetta l’ammortamento in tariffa delle rivalutazioni monetarie. 
Per massimizzare il ricavo dalla cessione di Autostrade la sua convenzione viene prorogata  (in due tempi) di 35 anni, e lo Stato non può esimersi dal concedere generose proroghe anche alle altre concessionarie allora considerate “pubbliche”, anche se oggi si definiscono “private” e vantano i loro diritti contrattuali dimenticando tutti i “regali” ricevuti in passato proprio in quanto possedute da province e comuni. Ancora per massimizzare il ricavo dalla cessione di Autostrade viene introdotta la “formula” di revisione tariffaria detta price cap che “regala” ad ogni concessionaria il “diritto” di mantenere il livello tariffario del 1999 e accrescerlo secondo la “formula” sino alla scadenza della concessione, senza alcun riferimento a quale fosse nel 1999 il capitale netto residuo da ammortizzare. La fortuna di Gavio è di essere entrato nel settore poco prima del “banchetto” offerto dallo Stato (alle spalle degli utenti) per far incassare all’Iri più soldi possibile.
Insomma, a parte il caso Autostrade, per l’acquisto della quale gli azionisti hanno versato dei soldi veri (tanti o pochi…), quasi tutte le altre concessionarie hanno da tempo più che largamente recuperato e remunerato il (modestissimo) capitale originariamente versato dagli azionisti e i diritti che oggi accampano riflettono essenzialmente “regali” ricevuti a più riprese dallo Stato, nell’ultimo ventennio.
Basta dare un’occhiata ai bilanci delle concessionarie italiane per vedere che il valore residuo dell’autostrada è ormai generalmente una quota modesta dell’attivo, e in molti casi si è quasi azzerato, pur dopo le rivalutazioni monetarie e la capitalizzazione degli interessi e di ogni altra possibile spesa (vedasi il capitolo 5). Se si applica la logica della tariffa-remunerazione i pedaggi dovrebbero dunque essere drasticamente ridotti o azzerati. Si potrebbe anche applicare la tariffa-scommessa, come in Francia, ma gare per l’assegnazione delle concessioni con questa logica non sono mai state fatte, né le concessionarie hanno mai pagato il “biglietto” per questa scommessa. Manca dunque un’origine storica per la legittimità dei diritti che oggi esse accampano.
Quasi tutte le concessionarie, avendo rimborsato ormai i debiti finanziari, si sono trovate, già a partire dagli anni ’90, con flussi di cassa rilevanti e stabilmente crescenti che non avevano opportunità di impiegare nella costruzione di nuove autostrade (…). Le concessionarie “parapubbliche” (controllate da enti locali) hanno investito questa liquidità in strumenti finanziari e diversificando gli investimenti in altri settori (…). Gavio ha invece usato questi ampi flussi di cassa per accrescere la propria quota nel capitale delle partecipate e soprattutto per acquisire altre partecipazioni nel settore; egli ha costruito il suo “impero” con un impegno iniziale minimo di capitale, e ha acquistato in pochi anni tutte le partecipazioni facendo leva sui flussi di cassa delle società stesse (vedasi paragrafo 5.1).
Analogamente, Schemaventotto (la società che controlla Autostrade), tramite l’Opa e il “progetto mediterraneo” (paragrafo 4.7) ha accresciuto la propria quota di Autostrade spa dal 30 al 63 per cento, addossando alla concessionaria (e quindi agli utenti che pagano i pedaggi) l’onere del rimborso del debito contratto per finanziare l’Opa. Schemaventotto ha poi mantenuto il 51 per cento e ha rivenduto il 12 per cento rientrando così in buona parte dei soldi versati all’Iri per il 30 per cento acquistato al momento della privatizzazione.

Set 19, 2008 - Economia    Commenti disabilitati su Benvenuti nel nuovo 1929

Benvenuti nel nuovo 1929

WTC7Crack 1929

Crack Wall Street

In alcuni forum ne ho parlato già da tempo, il crollo delle borse dell’11 Settembre 2001 ci farà venire nostalgia al confronto di cosa si prepara nel futuro prossimo.
La politica ultraliberista che ci hanno PROPAGANDATO fin dal governo Craxi, tutti rampanti, tutti arrivisti, tutti inculati.
Però con una variante: questa volta ci lasciano il culo anche i miliardari (in euro).
La considerazione? Benvenuti nel nuovo 1929. Con l’aggravnte della finanza MOLTO più “globalizzata” che allora. Come se nel 1929 a crollare fosse il conto del condominio.

AVREMO DI CHE LECCARCI I BAFFI!

Prepariamoci, perchè la carta straccia che ci rifilano le banche servirà meno delle tenderly!

Il documento è tratto da: Repubblica

"Serve una terapia d'urto o le Borse rischiano la chiusura"Il racconto di un trader: ormai il sistema è al collasso
“Sta accadendo qualcosa di inimmaginabile, mai visto prima”

“Serve una terapia d’urto
o le Borse rischiano la chiusura”

di MASSIMO GIANNINI

“FORSE non avete capito cosa sta succedendo. Qui il problema non è Wall Street che perde il 4%. Qui siamo a un passo dal collasso totale dei mercati, dalla crisi del sistema finanziario globale”.
Il noto trader milanese consulta le carte, snocciola le cifre, riordina i fatti, e in cima alla giornata più drammatica e indecifrabile di questo Settembre Nero dei mercati avanza l’ipotesi più funesta: “Non si può escludere nulla. Nemmeno che da un momento all’altro si decida la chiusura delle principali Borse mondiali…”.

Benvenuti nel Nuovo ?29. Evocata, temuta, ma in fondo mai presa sul serio, la “crisi di sistema” del capitalismo finanziario globale si materializza nelle parole dell’operatore che la sta vivendo in presa diretta, minuto per minuto. È anonimo, e non può essere diversamente, perché quello che dice è talmente preoccupante da non poter essere “firmato” da chi, ogni giorno, compra e vende titoli per milioni di euro. “In questo momento – spiega – ogni parola può creare altro panico, ed è meglio evitare…”.

Ma se quello che racconta è vero – e a giudicare dall’andamento degli scambi sui mercati e dalle mosse delle autorità politiche e monetarie non possiamo dubitarne – il panico è già abbondantemente giustificato. “Sta accadendo qualcosa di inedito, che non abbiamo mai visto prima. Dall’America si sta diffondendo una crisi di fiducia senza precedenti, tra banche e banche e tra banche e clienti. Una crisi che colpisce in prima battuta quelle che un tempo avremmo chiamato le “Big Five”, cioè le grandi “investment banks” : Bear Stearns, Lehman Brothers, Merrill Lynch, Morgan Stanley e Goldman Sachs. Le prime due ce le siamo già giocate, la terza prova a salvarla Bank of America, ma ora il punto è che stanno finendo nel mirino anche le altre due”.

Non a caso, i titoli Morgan e Goldman, a New York, sono letteralmente crollati, lasciando sul campo oltre il 40% del proprio valore. “Ma quello è solo il sintomo, la febbre – spiega l’operatore – perché la malattia è molto più grave. E la malattia è questa: dopo il crac della Lehman gli investitori istituzionali, e soprattutto gli hedge funds, stanno chiudendo le proprie posizioni presso le grandi banche d’investimento americane, perché non si fidano più della loro solvibilità. Questo sa cosa significa? Significa il collasso dei mercati azionari e obbligazionari mondiali, il “meltdown” totale di tutti gli scambi finanziari del pianeta”.

Non è un’esagerazione. È la pura realtà, che deriva da un dato di fatto che ci porta a riflettere sulle distorsioni del modello capitalistico “drogato” da Greenspan e cavalcato da Bush: “Queste grandi “investment banks” muovono ogni giorno trilioni di miliardi di dollari. Hanno in custodia, in regime di sostanziale monopolio, la quasi totalità dei titoli posseduti dagli investitori istituzionali e dagli hedge funds di tutto il mondo.

Ora, se questi ultimi cominciano a ritirarli, perché temono il default delle stesse banche d’affari, non si rischia solo qualche altro “fallimento eccellente”, ma si blocca tutto il meccanismo che regge i mercati finanziari. Glielo spiego con un esempio: le banche d’affari sono il “motore” del sistema finanziario globale. I loro clienti, investitori istituzionali ed hedge funds, sono l’olio che fa girare quel motore. Nel momento in cui l’olio viene a mancare, perché i clienti smettono di versarlo, il motore fonde, e la macchina è da buttare”.

Questa è la posta in gioco. “Con un’aggravante. Investitori ed hedge funds chiudono le loro posizioni, e per esempio sulla piazza di Londra stanno cercando di dirottare i propri investimenti sulle grandi banche “retail”, che al momento sembrano più sicure: Deutsche Bank, Santander, Bnp. Ma ormai non funziona più neanche questo, perché i mercati, terrorizzati dal fantasma del crac globale, sono totalmente illiquidi. Non si riesce né a comprare né a vendere, perché mancano le controparti.

Per questo la crisi è di sistema, e rischia di travolgere tutto. Non c’è più fiducia. Le mosse di Paulson non convincono nessuno, la gente non crede al salvataggio di Aig, che infatti continua a perdere a rotta di collo, e i “Treasury bond” americani hanno raggiunto un rendimento dello 0,23%, una cosa che non si vedeva da mezzo secolo. Le stesse banche centrali, la Fed e la Bce, non sanno che pesci prendere, perché hanno capito che questo non è un “trend” classico dei cicli borsistici: rialzi e crolli non sono mai stati un problema, figuriamoci, ci siamo abituati, fanno parte del gioco. Il guaio, stavolta, è che è proprio il gioco in sé che si sta rompendo”.

Il trader italiano, di stanza a Piazza Affari, vive ai margini del ciclone finanziario americano. Ma cita altri due indizi, che danno la misura del livello di allarme scattato anche nelle “province” dell’impero del capitale globale: “Primo: stamattina la Banca d’Italia ci ha chiesto di fornirgli entro mezz’ora, e dico entro mezz’ora, le posizioni aperte con Lehman da tutti noi operatori nazionali: una roba mai successa. Secondo: nel pomeriggio abbiamo vissuto momenti di forte tensione, perché neanche la Cassa di compensazione aveva più liquidità sufficiente. Cioè: la Cassa non paga, noi non paghiamo, e così tutto l’ingranaggio va in tilt da un momento all’altro”. Il tema vero è: ci si può ancora salvare da questo Nuovo ’29 che incombe?

L’operatore spera, ma non si avventura: “Parliamoci chiaro: qui, se siamo ancora in tempo, ci sono solo due possibilità per non far fondere tutta la macchina. La prima possibilità è che almeno un paio di grandissime banche commerciali di dimensione mondiale, che so, Hsbc tanto per fare un nome, si comprino le banche d’affari americane a un passo dal tracollo: operazione possibile, anche se molto complicata, che richiederebbe comunque una fortissima “moral suasion” da parte del potere politico. La seconda possibilità è che invece sia proprio la politica americana a fare il passo più estremo, nazionalizzando Morgan e Goldman prima che sia troppo tardi. Operazione complicata e forse impossibile, se non al prezzo di addossare ai contribuenti i costi enormi del doppio salvataggio e snaturare per sempre il modello liberale del capitalismo Usa”.

Altre soluzioni, per il trader milanese, non ne esistono. E oltre tutto bisogna fare presto, perché la velocità con cui questa crisi si sta avvitando su se stessa è impressionante. Per questo, in attesa che qualcuno decida qualcosa, l’operatore ipotizza addirittura il ricorso all’arma fine di mondo: “Se questo è il clima, ci può stare anche che le autorità decidano, da un giorno all’altro di chiudere le Borse. È un’ipotesi estrema, è chiaro, che in Italia è successa solo nel luglio ’81 dopo lo scandalo P2, e in America dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre. Ma ora come ora non mi sento di escludere niente. Qualcosa bisogna pur fare. Bisogna prendere il toro per le corna. Anzi, stavolta bisogna prendere l’orso per la coda, visto che sul mercato, di tori, non ce ne sono più”.

(18 settembre 2008)

Set 18, 2008 - 11 Settembre 2001    Commenti disabilitati su 11 Settembre. I misteri del WTC7

11 Settembre. I misteri del WTC7

WTC7Nuovo WTC7Sull’11 Settembre 2001 come preannunciato, ho raccolto altra documentazione.
Questa volta a proposito dell’Edificio 7 noto come WTC7 che si è afflosciato proprio come accade nelle demolizioni controllate.
Ripeto: NON darà risposte, ma vi FARA’ PORRE DELLE DOMANDE.

Intanto, in tutta fretta, hanno riciclato l’acciaio, smaltito i detriti e costruito la nuova WTC 7 (visibile a destra).

Così è riportato su Wikipedia: “Quando l’edificio fu inaugurato nel 1987 il proprietario del complesso Roger Silverstein, ebbe difficoltà ad attirare inquilini. Nel 1988, la società Salomon Brothers firmò un contratto a lungo termine diventando il maggiore inquilino dell’edificio. L’11 settembre 2001, l’edificio fu danneggiato dai detriti delle Torri Gemelle.”
La sua integrità strutturale fu ulteriormente compromessa dal fuoco, che provocò l’indebolimento della struttura causandone il crollo alle 5.20 del pomeriggio. Osservando però i numerosi video che ne testimoniano il crollo e confrontandoli con casi analoghi, mostrano che fu l’unico edificio al mondo a crollare a causa di un incendio collassando nella parte centrale. Inoltre edifici più vicini alle Torri Gemelle, rimasero meno danneggiati rispetto a quest’ultimo.
Nuovo WTC7 2003

La costruzione del nuovo WTC 7 è iniziata nel 2003 e finita nel 2006. Esso conta 52 piani in altezza. Il nuovo edificio è delimitato da Greenwich, Vesey, Washington e Barclay streets. Un piccolo parco in Greenwich Street, occupa tutto lo spazio che occupava il vecchio edificio a forma trapezoidale.

L’attuale World Trade Center 7, nel design, prevede una maggiore sicurezza rispetto al precedente, con un nucleo in cemento armato, ampie scalinate, estintori, spesse colonne di acciaio e incorpora numerose funzioni ecologiche.


Il documento è tratto da: wtc7.net
Proverò a tradurre per chi non ha troppa dimestichezza con l’inglese.

L’edificio 7 fu il terzo grattacelo ridotto in maceria l’11 Settembre 2001. Segondo la versione governativa, la causa è da addebitare agli incendi, ma gli incendi , finora, non hanno mai distrutto grattaceli con la stuttura in acciaio.
Il gruppo  che ha investigato fu tenuto distante dalla scena del crimine. Secondo quanto pubblicato nel loro inconsistente report nel Maggio 2002, le prove vennero distrutte.
Perchè il governo ha rapidamente riciclato l’acciaio del più gende e misterioso danno ingegneristico della storia del mondo, e perchè i media sono rimasti silenti?

I Video che mostrano la caduta verticale del WTC7

La sopravvivenza di parcchie registrazioni video del crollo dell’edificio 7, nonostante la bassa risoluzione, consentono lo studio del movimento ed il momento del crollo.
Ognuno dei seguenti video mostra l’intera porzione visibile dell’edificio crollando con una precisione verticale altrimenti visibile solo nelle demolizioni controllate. Inoltre, mostrano the il crollo è avvenuto in soli 6.5 seconds circa dall’inizio alla fine. Questo lasso di secondi è sufficiente ad un oggetto che cade dal tetto dell’edificio ad arrivare al suolo senza resistenza dell’aria.

video broadcast by CBS – 1.4MB – mpeg
Questo video di 36 secondi mostra il crollo dell’edificio da una posizione elevata puttosto distante a nordest dello stesso.
CBS WTC 7 video
video from an NBC news camera – 1.5MB – mpeg
Quest’altro video di 9 secondi mostra il crollo dell’edificio 7 da circa 1,5 km a nordest  sulla West Broadway.
Broadway WTC 7 video
video broadcast on CBS – 1.7MB – mpeg
Quest’altro video di 9.6  secondi mostra il crollo dell’edificio 7 da una posizione di soli 300 metri circa a nord.
West Street WTC 7 video
 
 WTC 7 ancora in piedi
Ed infine, cosa ne pensate del fatto che una telvisione annunci il crollo ben 23 minuti PRIMA CHE AVVENGA?
Meditate, ed immaginatevi fino a che punto possono arrivare le STRONZATE CHE CI RACCONTANO GIORNALI E TV!

Set 17, 2008 - 11 Settembre 2001    2 Comments

Attacco al Pentagono 11 Settembre 2001

PentagonoPentagono 2Sull’11 Settembre 2001 si è detto di tutto ed ancora ne diremo e sentiremo da chi, complottisti e non diranno la loro ed affermeranno questa o quell’altra tesi. A mio avviso NON sapremo MAI la verità (così come accade persistemenente per l’assassinio di Kennedy nonostante l’avvicendamento di amministrazioni Repubblicane/Democratiche). Per chi però non conosce i dettagli e le considerazioni, pubblico un documento filmato (descritto in Italiano) che NON darà risposte, ma vi FARA’ PORRE DELLE DOMANDE.

Conto di preparare una pagina analoga con la parte relativa alle Torri del WTC di New York.

Il filmato è tratto da: Pentagonstrike