Apr 20, 2011 - Politica    Commenti disabilitati su Attentato ai Referendum, Il solito QUORUM….

Attentato ai Referendum, Il solito QUORUM….

Referendum 2011I REFERENDUM del 12 e del 13 giugno 2011 sono importantissimi, ache ora che hanno eliminato (forse) il terzo.

E’ notizia di oggi LO STOP al nucleare deciso dal Governo, ma non per redenzione, ma per un’altro malcelato motivo: evitare che gli Italiani “sensibilizzati dalla catastrofe in atto” VADANO A VOTARE! Raggiungendo il tanto stramaledetto CUORUM del quale ho già parlato in un mio vecchio post del Giugno 2008.

Già, perchè lo scopo primario del Governo è proprio impedire l’abrogazione del Legittimo Impedimento.


I media (giornali e tivù) non ne parlano, anzi fino ad ora non danno risalto a questo evento che sarà decisivo per il nostro futuro, ma soprattutto per il futuro dei nostri figli.

Cosa vorrebbero attuare?
1) Vorrebbero speculare, privatizzando uno dei beni più importanti per la vita umana: l’ACQUA.
2) Vorrebbero speculare miliardi di euro, facendo tornare l’energia NUCLEARE, nonostante il popolo italiano abbia espresso il suo no con il Referendum del 1987.

Facciamo comprendere (ai signori dietro le quinte) che milioni di persone si sono svegliate dal coma cerebrale.
Cerchiamo di divulgare e di informare le persone, spiegando i rischi della privatizzazione dell’acqua, i rischi dell’energia atomica per la vita umana e ambientale (Chernobyl e Fukushima con leucemie, tumori in crescita esponenziale, infertilità, patologie degenerative e alla tiroide, ecc.); gli interessi economici che hanno spinto a tali ingiustificate scelte.

Andiamo il 12 e 13 giugno a votare. Diamo un segnale forte e chiaro al Sistema

——–

REFERENDUM 12-13 GIUGNO 2011

Con il REFERENDUM ABROGATIVO (quattro quesiti: due sull’acqua, uno sul nucleare e uno sul legittimo impedimento) è importantissimo sopprimere leggi ingiuste approvate dal Parlamento italiano.

I quattro quesiti

Nr.1 “Acqua 1 IMPEDIRE la PRIVATIZZAZIONE dell’ACQUA pubblica VOTA SI
Nr.2 “Acqua 2 EVITARE i profitti sull’ACQUA pubblica VOTA SI
Nr.3 “Nucleare IMPEDIRE il ritorno dell’ENERGIA NUCLEARE in Italia VOTA SI
Nr.4 “Legittimo impedimento ELIMINAZIONE legge del legittimo impedimento VOTA SI

——–

“La differenza tra dittatura e democrazia 
è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, 
in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare”

(Charles Bukowski)

——–

QUESITO N.1 “ACQUA PUBBLICA” (Primo quesito)

“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”

La normativa stabilisce che la gestione del servizio idrico venga affidata a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%.
Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese

——–

QUESITO N.2 “ACQUA PUBBLICA” (Secondo quesito)

“Volete voi che sia abrogato – Art. 154, comma 1 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”

Si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
La parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio!

——–

QUESITO N.3 “ENERGIA NUCLEARE”

«Vo­lete voi che sia abro­gato il decreto-legge 25 giu­gno 2008, n. 112, con­ver­tito con mo­di­fi­ca­zioni, dalla legge 6 ago­sto 2008, n. 133, nel te­sto ri­sul­tante per ef­fetto di mo­di­fi­ca­zioni ed in­te­gra­zioni suc­ces­sive, re­cante Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria, li­mi­ta­ta­mente alle se­guenti parti: art. 7, comma 1, let­tera d: rea­liz­za­zione nel ter­ri­to­rio na­zio­nale di im­pianti di pro­du­zione di ener­gia nucleare?».

——–

QUESITO N.4 “LEGITTIMO IMPEDIMENTO”

«Vo­lete voi che siano abro­gati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 non­chè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 nu­mero 51 re­cante «di­spo­si­zioni in ma­te­ria di im­pe­di­mento a com­pa­rire in udienza?».

Fonte: disinformazione.it
Apr 17, 2011 - Politica, Truffe    1 Comment

Inadempimenti Contrattuali ….

Contratto_con_gli_Italiani

Contratto con gli ItalianiDedicato al club dei “meno male che Silvio c’è”.

Dopo aver seguito l’intervento del Presidente del Consiglio di ieri sera su TG24, ho focalizzato un fatto ineluttabile: i “giovani” del Popolo della LIBERTA’ (libertà è sicuramente un eufemismo) hanno la memoria davvero MOLTO corta.
Prego quanti aficionados caschino in questo blog a scrivere un commento, ma non di frasi offensive, giusto qualcosa che riesca a farci capire il motivo di cotanta prostrazione e sudditanza amorevole.
Una domanda: se stipulate un contratto ed una delle parti lo disattende, cosa accade?
Ricordate il: “Contratto con gli italiani” tra Silvio Berlusconi ed I SUOI ELETTORI?
Beh si, lui al momento lo illustrò stipulato con TUTTI gli Italiani, ma è chiaro che “scopo del contratto” era la vittoria elettorale; chi NON L’HA VOTATO HA DISATTESO IL CONTRATTO e non può lamentarsi per quanto non rispettato dalla controparte. Ma CHI LO HA VOTATO??
Non sarà un filino deluso per il mancato adempimento?
E non solo nella legislatura precedente, ma neppure nella successiva! (quella attuale) nella quale si occupa di tutt’altro.


Contratto con gli italiani tra Silvio Berlusconi nato a Milano il 29 settembre 1936 leader di Forza Italia e della Casa delle Libertà, che agisce in accordo con tutti gli alleati della coalizione, e i cittadini italiani si conviene e si stipula quanto segue.

Silvio Berlusconi, nel caso di una vittoria elettorale della Casa delle Libertà, si impegna, in qualità di Presidente del Consiglio, a realizzare nei cinque anni i seguenti obiettivi:

  1. Abbattimento della pressione fiscale:
    • con l’esenzione totale dei redditi fino a 22 milioni di lire annui; [11362,05 Euro ndr]
    • con la riduzione al 23% per i redditi fino a 200 milioni di lire annui;
    • con la riduzione al 33% per i redditi sopra i 200 milioni di lire annui;
    • con l’abolizione della tassa di successione e della tassa sulle donazioni.
  2. Attuazione del “Piano per la difesa dei cittadini e la prevenzione dei crimini” che prevede tra l’altro l’introduzione dell’istituto del “poliziotto o carabiniere o vigile di quartiere” nelle città, con un risultato di una forte riduzione del numero dei reati rispetto agli attuali 3 milioni.
  3. Innalzamento delle pensioni minime ad almeno 1 milione di lire al mese.
  4. Dimezzamento dell’attuale tasso di disoccupazione con la creazione di almeno 1 milione e mezzo di posti di lavoro.
  5. Apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal “Piano decennale per le Grandi Opere” considerate di emergenza e comprendente strade, autostrade, metropolitane, ferrovie, reti idriche, e opere idro-geologiche per la difesa dalle alluvioni.

Nel caso che al termine di questi 5 anni di governo almeno 4 su 5 di questi traguardi non fossero stati raggiunti, Silvio Berlusconi si impegna formalmente a non ripresentare la propria candidatura alle successive elezioni politiche.

In fede,

                                                                               Contratto con gli Italiani

Il contratto sarà reso valido e operativo il 13 maggio 2001 con il voto degli elettori italiani.


Ebbene?

Apr 16, 2011 - Lavoro    Commenti disabilitati su OMICIDIO VOLONTARIO all’AD della Tyssen!!

OMICIDIO VOLONTARIO all’AD della Tyssen!!

Tyssen KruppThyssen, fu omicidio volontario Sentenza storica a Torino

Nel rogo morirono sette persone. Sedici anni per l’ad Espenhahn. Condannati gli altri 5 imputati: 13 anni per quattro dirigenti, 10 anni per Moroni. “Questo processo farà giurisprudenza”

Non appena risuona la parola “colpevole”, i parenti delle sette vittime della strage della ThyssenKrupp trattengono a stento un moto di gioia. Poi, con il passare dei minuti, non trattengono più le lacrime. Fino a che un padre, sopraffatto dall’emozione, non viene adagiato su una barella. Non hanno perso un’udienza e non potevano certo mancare alla lettura della sentenza che, seppure niente e nulla potrà mai ripagare il dolore di una morte, li premia. Un verdetto pesantissimo quello della Corte d’Assise di Torino, che accoglie in pieno (e anche oltre) tutte le richieste dell’accusa. Harald Espenhahan, amministratore delegato della ThyssenKrupp Italia, è stato condannato a sedici anni e sei mesi di reclusione per omicidio volontario con dolo eventuale.

È la prima volta che un Tribunale riconosce un reato così grave per “incidente” sul lavoro. Tredici anni e sei mesi ai dirigenti Gerald Priegnitz e Marco Pucci, al direttore dello stabilimento torinese Raffaele Salerno e al responsabile sicurezza Cosimo Cafueri, imputati di omicidio colposo con colpa cosciente; 10 anni e dieci mesi (l’unica pena superiore alle richieste della pubblica accusa) al dirigente Daniele Moroni.

È da poco passata l’una del 6 dicembre 2007, quando, sulla linea 5 dell’acciaieria di corso Regina Margherita, si sviluppa un principio d’incendio. Antonio Schiavone, 36 anni e tre figli, si china per tentare di spegnerlo; improvvisamente cede un tubo, fuoriesce una gran quantità d’olio che provoca un’esplosione. Schiavone muore sul colpo. Dietro di lui sei compagni di lavoro vengono travolti dalle fiamme. L’ottavo componente della squadra, Antonio Boccuzzi, oggi parlamentare del Pd, riesce miracolosamente a scampare. Sei ore dopo l’esplosione muore Roberto Scola, 32 anni e due figli, giunto al reparto grandi ustionati del Cto di Torino pienamente cosciente. Il cuore di Angelo Laurino, 43 anni e due figli, si ferma all’Ospedale San Giovanni Bosco il pomeriggio del 6 dicembre. Bruno Santino muore di sera; aveva 26 anni e della fabbrica non ne poteva più e di lì a poco si sarebbe licenziato per aprire un bar con la fidanzata ventunenne. La Torino postolimpica, d’un tratto, scopre che gli operai esistono ancora. E che muoiono sul lavoro. Il 16 dicembre 2007 la città accompagna in duomo i funerali delle prime quattro vittime, poche ore prima che, in una stanza delle Molinette, finisca la lotta di Rocco Marzo, 54 anni e due figli, il più anziano (sarebbe andato in pensione dopo poche settimane) del gruppo. Tre giorni dopo, il 19 dicembre, muore anche Rosario Rodinò, 26 anni, stessa età di Giuseppe Demasi, che resiste fino al 30 dicembre. Sette morti, una strage mai vista.

Il verdetto della Corte d’Assise di Torino arriva dopo un processo celebrato a tempo di record, tre anni e cinque mesi dopo quella notte maledetta. Indagini chiuse il 23 febbraio 2008, un primo risarcimento record di 12 milioni e 970 mila euro da parte della ThyssenKrupp alle famiglie delle vittime (giugno) poi l’udienza preliminare e il rinvio a giudizio (novembre), quindi il dibattimento iniziato a gennaio 2009 e conclusosi ieri. Ottanta udienze spesso concitate in cui non sono mancati colpi di scena, su tutti l’indagine parallela a carico di una decina di persone che, “avvicinate” dall’azienda, avrebbero dichiarato il falso in dibattimento.

Secondo l’accusa il rogo della ThyssenKrupp fu una “tragedia annunciata”, causata dalla colpevole omissione di adeguate misure di sicurezza all’interno di uno stabilimento in via di dismissione: sistemi di rilevazione incendi assenti, estintori vuoti o malfunzionanti, carenza di manutenzione, sporcizia e, soprattutto, quell’email firmata Harald Espenhahan in cui l’amministratore delegato dichiarava il dirottamento di un investimento di 800 mila euro (sollecitato dalle assicurazioni nel 2006 dopo un analogo incendio nello stabilimento tedesco di Krefeld) “from Turin”, cioè non a Torino, ma a Terni, dove la linea 5 avrebbe dovuto essere smontata e trasferita (nonostante il picco di produzione raggiunto appena due mesi prima della strage). Per i pubblici ministeri Guariniello, Longo e Traverso “from Turin” era la pistola fumante, motivo dell’imputazione di omicidio volontario con dolo eventuale a carico di Espenhahan, che avrebbe coscientemente risparmiato sulla sicurezza accettando il rischio di incidenti anche gravi. Secondo i difensori – tra cui spiccava l’avvocato Franco Coppi, già legale di Giulio Andreotti – l’imputazione di omicidio volontario era “obbrobriosa”, formulata dalla Procura “in modo frettoloso sull’onda dell’emozione”, addirittura un “processo politico” contro “la fabbrica dei tedeschi” (dal titolo del documentario di Mimmo Calopresti). Secondo la difesa l’azienda non trascurò la sicurezza degli operai, cercando in qualche modo – pur dichiarando di volerlo evitare a tutti i costi – di addossare ai lavoratori la responsabilità di quanto accaduto. La Corte d’Assise di Torino non ci ha creduto.

di Stefano Caselli

Da Il Fatto Quotidiano del 16 aprile 2011

Fonte: ilfattoquotidiano

 

Apr 13, 2011 - Ecologia    Commenti disabilitati su Una marea di vetture VUOTE!!!

Una marea di vetture VUOTE!!!

Movimento 5 StelleVi riporto una interessante iniziativa dei ragazzi del Movimento 5 Stelle.

A volte si sprecano fiumi di parole alla ricerca di invenzioni per il riparmio energetico e la riduzione delle emissioni inquinanti, invece, abbiamo a portata di “viaggio” una marea di “Sedili vuoti viaggianti”. I ragazzi hanno avuto un’idea per il loro sfruttamento SICURO!!

Senza dimenticare che per il proprietario della vettura che “effetua il servizio” avrà un compenso che lo incentiverà.


Jungo a Carpi, c’è ma non si vede

Venerdì 18 febbraio abbiamo organizzato a Carpi una conferenza di presentazione alla cittadinanza di Jungo, un innovativo modo di spostarsi, ideato dall’avv. Enrico Gorini.
Tutti i presenti, fra questi anche il mobility manager di Carpi, sono rimasti piacevolmente colpiti dalla proposta, tanto che almeno una ventina di loro ha deciso di tesserarsi a fine conferenza. Uno di questi, che non conosco se non attraverso la mailing list di Jungo, dove si firma ‘Locco’, ha iniziato a spostarsi da jungonauta in provincia di Modena, e gli originali resoconti delle sue esperienze ‘pilota’ sulla mailing list di Jungo, sono diventati da stimolo ed incentivo anche per gli oltre 500 iscritti della provincia di Trento, che ha ufficialmente patrocinato e promosso il progetto.

Per saperne di più vedi anche questo video

Fonte: beppegrillo.listeciviche
Mar 31, 2011 - Religioni    Commenti disabilitati su Il MERCATO nel Tempio???

Il MERCATO nel Tempio???

GesùDedicato ai Cattolici che dimenticano GLI ATTI DI CRISTO.

“MA GUAI A VOI! Scribi e Farisei IPOCRITI!!”

Il Vaticano canonizza il copyright

Annunciata la revisione di una legge promulgata da Papa Giovanni XXIII nel 1960. La Santa Sede tutelerà le immagini e i contenuti emessi dal Papa, minacciati dalle nuove tecnologie. Istituita una commissione per il diritto d’autore

Roma – Una nuova legge sul diritto d’autore, che tuteli in maniera adeguata l’immagine, la voce e gli insegnamenti religiosi del Santo Padre. Così un recente articolo pubblicato tra le pagine del quotidiano L’Osservatore Romano, ad annunciare la significativa revisione di una normativa risalente ormai a più di cinquant’anni fa.

Modifiche dettate dalla necessità di adeguarsi all’attuale “contesto dell’evoluzione tecnologica”, per meglio tutelare l’autenticità del Magistero. Il Vaticano ha dunque intenzione di difendere “non solo i diritti di diffusione e riproduzione, ma soprattutto l’originalità e l’integrità dei testi del Magistero che, pertanto, è giuridicamente illecito (oltre che eticamente riprovevole) modificare”.

“Nel contesto dell’evoluzione tecnologica in atto – si può leggere tra le righe dell’articolo del quotidiano vaticano – la tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi (di esecuzione, di riproduzione e via dicendo) è stata messa significativamente alla prova”.Bisognerebbe fare dunque maggiore attenzione all’integrità dei contenuti, “soprattutto quando questi facciano riferimento all’insegnamento evangelico o al Magistero ecclesiastico”. Accortezze dettate da una “maggiore facilità di diffusione dei dati” garantita attualmente dalle tecnologie legate ad Internet.

La Santa Sede ha dunque deciso di aggiornare la legge promulgata da Papa Giovanni XXIII nel 1960, integrando automaticamente la normativa italiana anche in seguito a possibili modifiche nel futuro. La Commissione Pontificia potrà però intervenire per disapplicare norme non utili o per introdurne di nuove più specifiche, ovvero adattate alle specifiche esigenze della realtà vaticana.

“Scopo della legge – si legge ancora sul quotidiano pontificio – non è sottrarre alla libera fruibilità personale i testi del Magistero, che continueranno a essere disponibili per attività non lucrative, ma di proteggerne l’integrità e in definitiva l’autenticità dei contenuti”.

Il Vaticano avrebbe dunque una “viva esigenza” di proteggere le immagini e la voce del Papa da “abusi ed utilizzi non appropriati”. La nuova legge provvederà poi all’istituzione di una specifica commissione vaticana per la proprietà intellettuale, che discuta delle questioni più importanti e promuova nuove regolamentazioni.

“I punti essenziali sono progressisti perché non si riscontrano nelle altre normative nazionali – ha spiegato l’ex-presidente di SIAE Giorgio Assumma – Non è in discussione la libera diffusione delle parole del Papa, ovvio”. Assumma ha partecipato alla stesura della nuova legge, sottolineando quelle che potrebbero essere le future richieste del Vaticano.

“Ad esempio – ha continuato l’ex-presidente di SIAE – la Santa Sede avrebbe il diritto di chiedere a un editore (anche su Internet) la correzione o la rimozione di un documento del Magistero che sia stato pubblicato a scopo commerciale, senza autorizzazione, oppure con errori o modifiche del testo”.

Mauro Vecchio

Fonte: puntoinformatico.it

Mar 31, 2011 - Religioni    Commenti disabilitati su A proposito della TRUFFA DELLE RELIGIONI….

A proposito della TRUFFA DELLE RELIGIONI….

… che TRUFFANO i popoli da millenni,

da tempo si affiancano anche le sette.

Scientology è una delle tante, magari la più nota… … e pericolosa!

Mar 30, 2011 - Ecologia    Commenti disabilitati su Problemi di inquinamento? Impatto Ambiaentale? COSA SONO??

Problemi di inquinamento? Impatto Ambiaentale? COSA SONO??

OIL SarasOIL: la forza devastante del petrolio, la dignità del popolo sardo.

Per quanti interessati, il film è acquistabile presso il SITO UFFICIALE per soli 16,00 euro.
Contribuirete alle spese sostenute per la produzione della SECONDA PARTE DEL FILM!!

la Nuova Sardegna — 17 maggio 2009 pagina 07 sezione: SARDEGNA
CAGLIARI. Si intitola ‘Oil, la forza devastante del petrolio, la dignità del popolo sardo’. È un film-documento di 70 minuti sulla grande raffineria di Sarroch, sul colossale indotto economico che rappresenta e sui timori che la circondano da sempre. Firmato e prodotto a proprie spese dal regista leccese-milanese Massimiliano Mazzotta, doveva essere proiettato venerdì scorso alla sala Nanni Loy dell’Ersu. Ma la notizia di un ricorso per sequestro giudiziario presentato in via d’urgenza dagli avvocati Angelo Luminoso e Guido Chessa Miglior per conto della Saras ha fatto saltare la data allestita dall’associazione studentesca Pesa. L’istanza cautelare è stata respinta dal giudice civile, che per ora non ha ravvisato motivi per bloccare la diffusione del documentario e ha convocato le parti per il 20 maggio. Nel frattempo Oil è stato proposto ieri a San Sperate al circolo Gramsci e verrà rilanciato a Cagliari stasera, alle 20.30 al teatro civico all’aperto di Castello. Un appuntamento che a questo punto assume significati particolari. «Siamo rimasti stupiti di quest’iniziativa – avverte Antonio Caronia, docente di comunicazione multimediale all’Accademia delle Belle Arti di Brera, che collabora col regista – perchè il documentario è equilibrato, per quasi un quarto del tempo registra la posizione di quattro dirigenti Saras». Parla però anche dei rischi per la salute degli abitanti di Sarroch, che una ricerca epidemiologica condotta da Annibale Biggeri dell’Università di Firenze sembra confermare: alterazioni del dna, quelle che Saras ha sempre negato ribattendo nel corso degli anni con ricerche di pari autorevolezza. Ma ad infastidire i vertici della raffineria sarebbero altri passaggi, di cui i legali della Saras chiedono «l’eliminazione dal contesto del film», come quello in cui scorrono le immagini del funerale di un giovane operaio che lavorava in un’azienda esterna, morto di cancro a 31 anni, alternate ai fotogrammi di un Massimo Moratti sorridente. Mancherebbero poi le liberatorie dei quattro dirigenti che hanno accettato di parlare dell’impianto di Sarroch davanti alla telecamera. Mentre ad accrescere il taglio critico del lavoro sono le testimonianze di operai e abitanti di Sarroch, preoccupati per i rischi – finora mai dimostrati inoppugnabilmente – che la presenza della raffineria provocherebbe per la loro salute. Niente che abbia fatto sobbalzare sulla sedia gli spettatori, almeno finora. Ma quanto basta a mettere in moto i legali dei fratelli Moratti, che chiedono la condanna di Mazzotta, il risarcimento dei danni e la restituzione di materiale utilizzato per la produzione. Ma perchè questo tentativo di fermare la proiezione di un film ormai già diffuso? L’ufficio comunicazione della Saras: «All’Ersu così come a tutti gli altri organizzatori che ci hanno invitato alla proiezione del documentario abbiamo risposto allo stesso modo, declinando l’invito. Per una ragione semplice, c’è un ricorso all’esame del giudice civile e mercoledì prossimo ci sarà l’udienza». Quindi nessun tentativo di censura ma una contromossa legale per limitare i danni d’immagine che il documentario – a giudizio degli avvocati della Saras – potrebbe provocare. Dall’altra parte, nell’entourage del regista, ogni commento viaggia sui binari della pacatezza: «Per ora il giudice non ha bloccato il film e credo che nessuno possa rilevare contenuti diffamatori nel lavoro di Mazzotta – spiega Caronia – poi naturalmente aspettiamo una pronuncia definitiva. Intanto andiamo avanti». –


LA NUOVA SARDEGNA http://ric​erca.quoti​dianiespre​sso.it/lan​uovasardeg​na/archivi​ o/lanuovas​ardegna/20​09/05/17/S​L4PO_SL402​.html

Fonte: Current.com

 

Mar 28, 2011 - Internet    Commenti disabilitati su Firefox 4, schede e Xmarks

Firefox 4, schede e Xmarks

Firefox 4

Chiarimenti per chi è passato a Firefox 4

chi ha felicemente utilizzato Firefox, ha trovato nella precedente versione 3 la comoda funzione di salvataggio delle schede aperte alla sua chiusura.
Ebbene, questa nuova versione pare non averla, ma NON E’ COSI’.
Infatti gli sviluppatori hanno ritenuto preferibile un metodo detto “Restore on demand” anzichè “Save on demand”.

Ovvero: la sessione viene SEMPRE salvata, ma il ripristino avviene dietro richiesta alla riapertura:

Firefox > Cronologia > Ripristina la sessione precedente

Sono personalmente daccordo con la scelta, ma per chi desiderasse il vecchio metodo, da about:config potrà ottenerlo modificando le voci sottoindicate:
Ora ci sono due possibili finestre di uscita.
Una con due opzioni: annulla ed esci.
browser.warnOnQuit = true
L’altra con tre opzioni: annulla, esci, salva e esci.
browser.warnOnQuit = true
browser.showQuitWarning = true

(per avere effetto browser.showQuitWarning = true deve essere anche browser.warnOnQuit = true)


Nuova schedaAltro problema riscontrato, l’assenza della crocetta a destra delle etichette delle schede per l’apertura di una nuova scheda.

Click sulla barra in alto, scegliete “Personalizza” evidenziate l’icona “Nuova scheda” e trascinatela a destra dell’ultima scheda aperta.
Al momento vi apparirà molto sulla destra della barra delle schede e non accanto all’ultima scheda, ma poi facendo clic su fatto va al posto giusto.

Inerente alle nuove schede, in tanti hanno trovato spiacevole che quando si apra una nuova scheda (che normalmente servirà per avviare una ricerca) questa appaia bianca richiedendo un click addizionale sulla casetta, nel caso desideriamo che ci mostri la nostra homepage (generalmente impostata su un motore di ricerca o il portale preferito).

Ebbene, esiste un add-on che si chiama new-tab-homepage che fà proprio questo.


xmarksDesidero anche segnalarvi un add-on utile a quanti utilizzano più PC (un desktop ed un notebook come faccio io): Xmarks
Dopo una breve sottoscrizione, consentirà di sincronizzare:
– segnalibri;
– password;
– cronologia e schede aperte!
Salverà i dati in maniera completamente criptata (invisibile anche agli sviluppatori) nel loro server in rete.
A prescindere dal fatto che SUGGERISCO SEMPRE DI NON SALVARE ALCUNA PASSWORD SOPRATUTTO SU PC WINDOWS, in questo modo avrete tutto sincronizzato e non dovrete più ammattire a copiarvi i segnalibri con le pennette USB.

Tratto e rieditato da forum.mozillaitalia.org
Mar 23, 2011 - Internet    Commenti disabilitati su Dopo tante attese…

Dopo tante attese…

Firefox 4

E’ Uscito Firefox 4!

che promette una velocità fino a SEI VOLTE MAGGIORE rispetto alla sua precedente versione.

Abbiamo notato che con Ubuntu, l’aggiornamento non avviene in maniera automatica, e che scaricandolo dal download sul sito ufficiale, non si ottengono i pacchetti da installare col gestore.

Con pochi comandi però è possibile risolvere il problema; unico neo è che vi installerà Firefox 4.0 in Inglese… ma ciò non costituisce assolutamente un problema in quanto, sarà sufficiente applicare poi il componente aggiuntivo linkato in basso.

Iniziamo con l’installare il browser (e il relativo pacchetto ubufox, che fornisce i classici plugin – e qualche tweak – proprio per Ubuntu) su Ubuntu 10.04 Lucid e 10.10 Maverick tramite il repository Firefox Stable, con i comandi

sudo add-apt-repository ppa:mozillateam/firefox-stable
sudo apt-get update
sudo apt-get install firefox ubufox

E avremo bello e installato un bel Firefox completamente in inglese. Per localizzare il nostro Firefox e renderlo italiano non dovremo far altro che installare una tra le due estensioni (a seconda della vostra architettura, 32 o 64 bit) linkate a fondo articolo.

 

Tratto e rieditato da chimerarevo.com
Pagine:«1...891011121314...27»