Lug 7, 2010 - Politica    Commenti disabilitati su 30 ANNI dopo, la strage di Ustica NON HA COLPEVOLI.

30 ANNI dopo, la strage di Ustica NON HA COLPEVOLI.

Museo_ustica-1024x768.jpgSfogliando il Sito ufficiale di Romano Prodi ho trovato questo:

Messaggio di Romano Prodi al Convegno sulla strage di Ustica tenutosi a Bologna il 25 giugno 2010

Cosa avremmo saputo della strage di Ustica senza di voi, senza la perseveranza e il coraggio, senza la vostra dedizione?

(Già, perché è con la dedizione delle Associazioni delle Vittime che si fa luce sulle stragi, mica con gli apparati dello Stato PROFUMATAMENTE PAGATI COL DENARO DEI CONTRIBUENTI ndr.)

Questi trent’anni di storia italiana esigono un tributo all’Associazione dei familiari delle vittime e a Daria Bonfietti, tenace Presidente. Ha saputo unire tante voci in una unica voce che ha tenuto viva per anni e anni l’attenzione su questa tragedia. Una richiesta di giustizia che riguarda la salvaguardia dei valori democratici.

Avreste potuto trasformare il vostro dolore in volontà di vendetta, in rancore. Al contrario, avete cercato di migliorare il tessuto civile della comunità nazionale promuovendo verità, conoscenze e valori: ci avete costretto a riflettere sulla democrazia e sulla sua messa in pratica. Avete perciò svolto una obiettiva funzione civile contro l’oblio, grazie alla forza della memoria, valore fondante di ogni società, aspetto irrinunciabile per tornare a dare vita a un ideale di comunità violato, quell’ideale di comunità che per vivere ha bisogno anche di azioni concrete da parte di chi si occupa di amministrare la cosa pubblica.

La storia non può essere scritta solo nelle aule giudiziarie, la politica deve fare la sua parte. Di fianco ai magistrati ci sia allora anche la politica. Quella politica che deve mettere la magistratura nelle condizioni di poter agire, quella politica che deve lasciare libera la stampa di scavare e approfondire perché possa contribuire a chiarire gli avvenimenti, a tenere viva la coscienza a formare una opinione pubblica capace di sentire la storia del Paese intero come storia condivisa.

Questo insegnamento rimarrà. La memoria vive in ognuno di noi, e fare memoria è soprattutto questo: continuare a chiedere che la verità si faccia strada. Tenere vivo il ricordo è infatti la condizione per continuare a cercare la verità nella sua interezza, e per difenderla da tentativi di violazione.

Quando chiedemmo alle autorità politico-militari della Nato che i tracciati radar venissero messi a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana facemmo semplicemente il nostro dovere. “Intrecci eversivi” e “forse anche intrighi internazionali”, “opacità di comportamenti da parte di corpi dello Stato e inefficienze di apparati” hanno allontanato la verità sulla strage del Dc9 affondato a Ustica, ha detto di recente il Presidente Giorgio Napolitano. Voglio proprio concludere con queste parole del Capo dello Stato perché essi ci aiutano a perseguire ogni sforzo per giungere a una veritiera ricostruzione della tragedia di Ustica.

Non è solo un atto dovuto a vittime innocenti, ma anche un atto dovuto alla coscienza democratica del nostro Paese.

Grazie a voi tutti.

Romano Prodi


Come NON RINGRAZIARLO PER IL RISULTATO OTTENUTO?

Mi è piaciuto sopratutto il passaggio: “Quando chiedemmo alle autorità politico-militari della Nato che i tracciati radar venissero messi a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana facemmo semplicemente il nostro dovere.”

Già, ed il risultato è SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI, un pò meno le ginocchiere mai dismesse.

 

Lug 6, 2010 - Politica    Commenti disabilitati su Concorso Pubblico “AD HOC”??

Concorso Pubblico “AD HOC”??

Leggo proprio oggi una ghiottoneria tratta dal sito di REPORT RAI

Qualche giorno fa alla nostra redazione è arrivata, in forma anonima, la seguente segnalazione proveniente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Segue elenco di 13 nomi (che pubblicheremo ad esito concorso concluso, per ora riportiamo solo le iniziali).

Ad una verifica si scopre che i soggetti in questione già ricoprono incarichi dirigenziali. Allora ci siamo chiesti “come è possibile, visto che nella pubblica amministrazione l’incarico dirigenziale viene conferito attraverso un concorso?”
Abbiamo chesto numi all’ufficio stampa della Protezione Civile.

Fonte: Leggi tutto dal Sito di Report RAI

Giu 22, 2010 - Internet    Commenti disabilitati su A proposito di sicurezza informatica

A proposito di sicurezza informatica

winzozz's firewall
E mi raccomando!! CHIUDI BENE IL PORTONCINO!!

Un utente comune è convinto (spesso in buona fede) di beneficiare delle Protezioni e degli elevati livelli di sicurezza compresi nei Sistemi Operativi Microsoft.


Ho trovato un’immagine simpatica che dà una chiara sensazione di cosa sia il Firewall di Windows, se venisse paragonato alla protezione della Vostra Casa.

A titolo di curiosità, ma anche no, suggerisco ai lettori di scaricare un Firewall (FREE) che AVVISA ogni volta che qualcuno cerca di entrare, e SOPRATUTTO quali programmi CERCANO DI USCIRE verso la rete (spesso senza autorizzazione comunicando dati che NON  INTENDIAMO comunicare).
Valuterete Voi le differenze e capirete quanto sia VERA la foto in alto.

Il Firewall suggerito è Zone Alarm (già piuttosto conosciuto a molti) e potete scaricare la versione 9 FREE da quì.
Il link fa riferimento diretto al SITO UFFICIALE  e non contiene malware E’ AGGRATIS, in Italiano.
Buona chiusura ;-))

Fontewebwards.net

Giu 20, 2010 - Economia    Commenti disabilitati su Mercato dei derivati: in arrivo regole più severe

Mercato dei derivati: in arrivo regole più severe

Werner Langen è membro del Parlamento europeo dal 1994Un famoso investitore ha paragonato i derivati ad armi di distruzione di massa finanziarie. Questi complessi prodotti sono stati accusati di esacerbare la crisi e mettere i governi più indebitati con le spalle al muro. Ma Werner Langen, popolare tedesco, responsabile della rapporto sui derivati ci spiega perché, se usati con giudizio e controllati adeguatamente, i derivati sono strumenti necessari a limitare i rischi di imprese e istituzioni finanziarie.

Che cosa sono e come funzionano i derivati

Gli strumenti derivati sono contratti che permettono di ridurre i rischi. Mettiamo il caso di una linea aerea: l’amministratore è preoccupato perché l’instabilità del prezzo del petrolio può far lievitare il prezzo del carburante nei prossimi sei mesi, riducendo i benefici e mettendo a rischio la sopravvivenza stessa della compagnia.

L’amministratore potrebbe allora volgere lo sguardo al mercato dei derivati: c’è un prodotto che si chiama “futuro del petrolio”. E’ un contratto che permette di comprare un tot di barili al prezzo di oggi per i prossimi sei mesi. Facciamo che l’amministratore compra 10.000 barili a 50 eu, da essere consegnati fra sei mesi. Se fra sei mesi il prezzo del petrolio è salito a 75 eu al barile, l’amministratore avrà risparmiato 250.000 euro sui  10.000 barili.

Chiaramente il privilegio di eludere i rischi ha il suo costo. Il contratto “futuro del petrolio” ha un prezzo. Ma se l’amministratore ci ha visto giusto, chi non vorrà ricomprare il contratto – un derivato – fra sei mesi, pagando il petrolio a 50 eu invece che 75?

Chiarire il ruolo dei derivati nell’economia

“Gli strumenti derivati hanno un ruolo molto utile nell’economia, perché aiutano a dissipare i rischi. Per permettere alle imprese di continuare a usarli, bisogna fare la distinzione fra i derivati usati per minimizzare i rischi, e quelli di natura puramente speculativa”, spiega Werner Langen, autore del rapporto parlamentare sui derivati.

“Il problema è che questi strumenti non sono stati abbastanza regolamentati, e non sono trasparenti”, spiega il deputato del Partito Popolare Europeo. La maggior parte dei contratti, infatti, si stipulano fra le due parti, senza alcun tipo di controllo da parte dei regolatori e dei mercati.

“Nel futuro, le transazioni di derivati – sia delle imprese che delle istituzioni finanziarie-  dovranno essere registrate presso repertori centralizzati, in modo che il regolatore possa accedervi. Questo aiuterà a differenziare fra i diversi tipi di derivati”.

Grecia, vittima degli speculatori?

Distinguere fra derivati speculativi e prodotti per limitare il rischio è di fondamentale importanza nel caso dei Credit Default Swaps (CDS), strumenti che permettono di acquistare un’assicurazione per l’eventuale fallimento dei titoli di Stato. I CDS sono sotto accusa per aver accelerato la crisi dei bond in Europa, soprattutto in Grecia.

“Si dice che gli speculatori abbiamo usato i CDS nudi per alzare artificialmente il prezzo dei prestiti al governo greco. E’ difficile trovare le prove di tale meccanismo”, continua Langen. Ma tutti gli osservatori concordano sul fatto che i “CDS nudi” (credit default swaps detenuti da un investitore che non possiede i titoli di Stato a essi collegati, ma che recupera comunque i propri soldi anche in caso di fallimento) sono una delle cause principali della speculazione.

“Il rapporto chiede chiaramente che i CDS passino da una camera di compensazione centrale. In più diciamo che alcuni tipi di derivati dovrebbero essere autorizzati solo in condizioni particolari o, in alcuni casi, addirittura proibiti”, spiega il parlamentare tedesco.

Se la proposta diventerà legge, compratori e venditori di CDS e altri derivati non potranno più operare indipendentemente, al di fuori delle istituzioni finanziarie, ma dovranno passare per una camera di compensazione, che diventerà il centro di tutte le transazioni, assicurando che le parti onorino i loro impegni e il denaro circoli davvero fra mani diverse.

“Nessun esodo per i servizi finanziari”

Langen pensa che non ci sia da preoccuparsi di una possibile fuga dei fornitori di servizi finanziari dall’Europa all’estero, perché “anche gli Stati Uniti e gli altri paesi del G20 hanno espresso senza equivoci la loro volontà di migliorare la governance finanziaria e stanno approvando leggi in questo senso”.

E’importante, però, che la proposta della Commissione sui derivati – che dovrebbe essere pubblicata nelle prossime settimane-  non sia “isolata internazionalmente, e segua gli sviluppi degli USA e delle altre economie del G20”, conclude il deputato.

Il suo rapporto d’iniziativa del Parlamento sarà discusso in Aula lunedì 14 e approvato martedì 15 giugno.

Fonte: Sito del Parlamento Europeo

Giu 8, 2010 - Internet    12 Comments

eBayAbuse NON HA CHIUSO!!

Ho gradito davvero il commento di Terrazzano e rispondo:

Azz! Terrazzano in persona, quale onore.
Ho visto che siete tornati on-line e mi fa piacere DAVVERO. Confermo il mio apprezzamento per il lavoro svolto e, a mia parziale discolpa, ti faccio sapere che (con il casino patito probabilmente ti è sfuggita) ti scrissi una mail PRIMA di scrivere questo post; non ricevendo risposta, dovetti dedurne che avessi buttato la spugna ANCHE A CAUSA DELLA “FOGNA”, ma sopratutto per i costi da sostenere e per i pochi finanziamenti affluiti. E’ plausibile.
Devi però essere indulgente con me in quanto le dichiarazione di anti-ebayabuse sono forti; capisco che se si dovesse intervenire con i legali ogni volta…
… i milioni necessari si sprecherebbero.
Per quanto mi riguarda, se può confortare chi ci legge e chi crede nelle persone oneste, già il fatto di aprire un sito ANTI qualcuno depone a loro sfavore.
Tutto il resto è opinabile ed ogniuno si farà un’idea personale e degna di rispetto.

In bocca al lupo e TIENI DURO!

P.S.: Non so se ci hai fatto caso, ma da MOLTO TEMPO ti ho inserito con un banner tra i siti “suggeriti”.

😉

Mag 30, 2010 - Internet    30 Comments

E alla fine ebayabuse ha dovuto chiudere

ebayabuse

Possibile chiusura di eBayabuse? Non può finire così…


E sì, perchè in italia, sempre più: L’ONESTA’ NON PAGA.
Fin dal 2007, anno di fondazione di ebayabuse, ho apprezzato il lavoro svolto dal sig. Rosario Terrazzano. Purtroppo, oggi il sito non c’è più. PARE sia lo stesso Terrazzano ad averne deciso la chiusura per motivi economici, per il dispendio di risorse ed energie e, a quanto pare, troppo snobbato da quanti, DOVENDOSENE OCCUPARE PER MESTIERE, non hanno dato seguito alle sue denunce o, peggio, lo hanno scaricato. Avvenne nel 2008 da parte di Aruba che chiuse dietro “richiesta della Polizia Postale”.
Lo staff di ebay pare anche più DISINTERESSATO alle truffe, se ne lava bellamente le manu, spingendo gli utenti all’utilizzo del metodo di pagamento PayPal giusto perchè trattiene un lauto compenso su ogni transazione.
Altro che BOND Greci al 14%!!
Lucra un 9% su tutte le vendite (oltre al nutrito fatturato su TUTTE le inserzioni anche se non vanno a buon fine) sulla piattaforma ed un altro 4% + 35 centesimi a transazione sui pagamenti mediante PayPal.
Secondo Voi, quanto interesse può avere eBay a smascherare i truffatori?
Finchè pagano la fattura eBay…
… NULLA.

Riporto peraltro quanto reperito da un blog che cito in calce:


“Sei un pezzo di merda e un cornuto.
Me l’ha detto stamattina al telefono il truffatore di Caserta (numero oggetto 220201493119 e 3318322900); l’intervento dei Carabinieri di Pianura ha impedito al malvivente di tradurre la sua opinione in qualcosa di più tangibile.”

Così comincia il comunicato inviato stamattina dall’Admin di eBayabuse alle Redazioni amiche. Una comunizione che prevede la chiusura di un sito che più che un progetto amatoriale è diventato un vero e proprio servizio pubblico.
Ma allora perchè deve chiudere? Terrazzano spiega le ragioni e le possibili soluzioni per la salvezza dell’intero progetto.
Il comunicato continua così…

Comunque non é questo il motivo della probabile chiusura di eBayabuse: fatti simili e ancora più gravi sono gia avvenuti senza influire minimamente nei destini del sito. Normale fisiologia di un sito di denuncia. eBayabuse molto probabilmente chiuderà perché vive grazie ad un accanimento terapeutico che, oramai, non ha ragione e modo di continuare.

Questa esperienza é iniziata alla fine di Settembre scorso; ieri abbiamo sciolto il contratto con ShinySTat e non abbiamo più le statistiche del sito ed il contatore delle visite, ma sino all’11 di Febbraio avevamo superato le sessantamila con punte giornaliere di 1300. Alcune migliaia di persone ci hanno scritto la loro esperienza, richiesto consigli, inviato segnalazioni e suggerimenti per migliorare la piattaforma eBay ed il sito stesso.
La stampa ha parlato di noi, eBay ha dovuto scendere a compromessi con le nostre richieste. Abbiamo impedito centinaia di truffe ed ottenuto la sospensione dalla piattaforma di decine di venditori scorretti. La Polizia postale ci ascolta e legge quotidianamente le nostre pagine; lo stesso fa eBay da Milano, Berlino, Dublino e dalla sede centrale di San José.
In generale, nel web italiano, dove si parla di e-commerce e di truffe. si parla di eBayabuse, segnalato da mesi in cima alle classifiche dei siti top italiani.

E’ stato un evento, un terremoto che ha rimesso in gioco il rapporto tra eBay e gli utenti della sua piattaforma. Un evento senza precedenti nella storia del Gruppo eBay Inc. e, forse, dell’intero web.
Ma, nonostante questo, dovrà chiudere; e non perché sia esaurita la sua esperienza ma per non essere in grado di proseguirla: una storia iniziata quasi per gioco e divenuta immediatamente un vero e proprio servizio richiesto ogni giorno da molte centinaia di persone.

Che scrivono, chiedono, segnalano. Che significa: rispondere, controllare, archiviare, cercare, telefonare, scrivere, creare codici, configurare database.
E poi scorrere il web alla ricerca delle immagini utilizzate nelle truffe, confrontare le aste, segnalare quelle equivoche, lo scambio di feedback, le offerte a rialzo … molto di meno, ma proprio molto, viene fatto da eBay con decine di dipendenti pagati.

eBayabuse lo sta facendo con una sola persona che sta pagando di tasca sua un prezzo che non é giustificato se non dalla volontà di rispondere in qualche modo ad una crescita imprevista e incontrollabile in una logica di volontariato.

Insomma servono risorse che paiono non esserci. Molti, moltissimi, utenti hanno offerto la loro collaborazione che non é stato possibile utilizzare perché il solo organizzarle é gia un lavoro di per sé.
Si sono cercati sponsor ma, a parte collaborazioni con chi non possiamo collaborare, sono state trovate solo misere soluzioni pay per click.
La campagna donazioni in due mesi ha fruttato meno di 140 euro; il contributo per il Logo é stato versato solo da foodandgolf, demonel e life983 (che sono anche gli unici che danno un apporto concreto ad eBayabuse).
In questa situazione, non solo mi tocca preoccuparmi di pagare i costi dell’iniziativa ma, oltre ad impegnare tutto il mio tempo libero, anche trascurare il mio lavoro con conseguenze decisamente preoccupanti.

L’ho fatto sin’ora ed é stato, appunto, un accanimento terapeutico, probabilmente inutile e certamente dannoso per me.

Il sito può continuare la sua strada solo se riesce a diventare qualcosa di stabile, ad avere una sede, un collaboratore pagato, i mezzi per finanziare connessione, energia elettrica, affitto. Oggi la redazione é a casa mia, i suoi consumi gravano sul mio bilancio, la sua esistenza sul mio impegno continuo.
Non può continuare: se eBayabuse serve a qualcosa o a qualcuno, occorre che si facciano avanti. Diversamente non ha motivo di esistere.

Ma il sito, ovviamente, non é il risultato solo del mio impegno: migliaia di persone si sono appassionate alla sua vicenda, hanno scritto, ne hanno parlato, l’hanno difeso; ne sono diventate parte. Quando hanno tentato di oscurarlo, ho ricevuto valanghe di attestazioni di solidarietà e di simpatia; per l’eDay, decine di utenti hanno messo il loro tempo a disposizione per trovare e organizzare gli indirizzi, per diffondere l’iniziativa nei forum, sulla stampa.

Per molti di voi eBayabuse é stata una speranza, un riferimento, un modo per sentirsi meno deboli nei confronti di eBay.
Per questo io non mi riconosco il diritto di terminare questa esperienza senza avvisarvene: se pensate di fare qualcosa, fatelo ora

Terrazzano


Per completezza di informazione, cito anche un altro sito, palesemente antagonista ad ebayabuse, antiebayabuse.com che illustra invece ebayabuse ed il suo titolare Rosario Terrazzano come un delinquente truffatore.
Personalmente, anni fa contattai il sig. Terrazzano per ottenere le modalità di iscrizione al loro programma ed ottenere il logo, mi ha chiesto la documentazione ma, ad onor del vero non la inviai. NON FUI MAI MINACCIATO O RICATTATO.
Quindi, verificate qualle che leggete in rete, SEMPRE!

Fonti: pcfacile.com e antiebayabuse.com
Mag 29, 2010 - Internet    Commenti disabilitati su Censura

Censura

Censura sui Blog

Possibile chiusura di centinaia di Blog?


Ma in che Paese viviamo?
Ho appena ricevuto una mail a dir poco sconfortante.
La riporto integralmente in quanto far girare e-mail è stato sempre quanto di più ODIOSO offra la rete.
Lo spam mi ha sempre fatto incazzare e non l’ho praticato, preferisco utilizzare il Blog.
Ma fino a quando?
Già, perchè pare che stia per passare una legge che consentirà la chiusura di centinaia di Blog che vengano giudicati rei di “Istigazione a delinquere” quando commentino negativamente qualche legge o provvedimento del Legislatore, o cerchino di sviluppare una dilettica e raccogliere commenti dai propri lettori in merito ad argomenti, come dire, “scomodi” a lorsignori.
E già, i maggiordomi-giornalisti (finanziati NON dalle vendite ma dai NOSTRI quattrini) non sono più sufficienti, comincia ad esserci un pubblico pensante e ragionante NON ALLINEATO all’Istituto LUCE del terzo millennio.



Fate girare questa notizia il piu’ possibile per cercare di svegliare
le coscienze addormentate degli italiani perche’ dove non c’e’ libera informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un problema dialettico.

Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L.733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (UDC) identificato dall’articolo 50-bis: /Repressione di attivita’ di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet; la prossima settimana Il testo approdera’ alla Camera diventando l’articolo nr. 60.

Il senatore Gianpiero D’Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e cio’ la dice lunga sulla trasversalita’ del disegno liberticida della”Casta”.

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o acriticare?) una legge che ritiene ingiusta, i /providers/ dovranno bloccare il blog. Questo provvedimento puo’ far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all’estero; il Ministro dell’Interno, in seguito a comunicazione dell’autorita’ giudiziaria, puo’ infatti disporre con proprio decreto l’interruzione della attivita’ del blogger, ordinando ai fornitori di connettivita’ alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

L’attivita’ di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000. Per i blogger e’ invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l’istigazione a delinquere e per l’apologia di reato oltre ad una penaulteriore da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali.

Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta!

In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e *tutti i blog* che al momento rappresentano in Italia l’unica informazione non condizionata e/o censurata. Vi ricordo che il nostro e’ l’unico Paese al mondo dove una/media company ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovra’ presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al “pacchetto sicurezza” di fatto rende esplicito il progetto del Governo di “normalizzare” con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni sempre piu’ capillari che non si riesce a dominare.Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verra’ premiata con buoni spesa!

Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, in Italia ci si ispira, per quanto riguarda la liberta’ di stampa, alla Cina e alla Birmania.

Fonti: e-mail
Mag 14, 2010 - Truffe    Commenti disabilitati su Ho il sommo piacere di annunciarvi che

Ho il sommo piacere di annunciarvi che

 

Panunzio e Barrago TELEFONO ANTIPLAGIO HA RIAPERTO Giovanni Panunzio

(questa pagina di autocensura resterà a futura memoria)

TELEFONO ANTIPLAGIO INTERVIENE PER LIBERARE I VOSTRI FAMILIARI

DA CIARLATANI E SETTE. INFO 333.3665000 – 06.55271046

Vedi Rapporto 2010 su satanismo, magia e gioco d’azzardo

Visita anche Osservatorio Antiplagio e scopri la vera origine del Gabibbo

Da anni e anni la famiglia Berlusconi pubblicizza centinaia di operatori dell’occulto su Mediavideo, Pagine Utili ecc.
Chi continua a votare Berlusconi, che con le sue tv ha rovinato intere generazioni, si faccia un esame di coscienza.
La Chiesa ignora questa situazione, non parla mai dei disastri provocati dai “media” del Presidente del Consiglio.

Logo repubblica delle Banane

Dall’1/01/09 il sito di Telefono Antiplagio, dopo il pignoramento dello stipendio del fondatore da parte di Mediaset, gruppo editoriale che incassa più soldi dai maghi, si è autocensurato e autosequestrato, ai sensi dell’art. 21 della Carta Costituzionale, che per il potere Mediatico italiano è carta straccia: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Ma ciò che per la Mediocrazia non può essere detto, in una Democrazia può essere visto cliccando sui loghi o leggendo le “carte”.

Mag 11, 2010 - Economia    Commenti disabilitati su 1929-2009 80 anni dopo la Grande depressione

1929-2009 80 anni dopo la Grande depressione

Dow Jones 1929

Dow Jones 2009

1929 – 2009

Analogie e differenze.

Vi è per caso balenata in mente l’idea che la Storia abbia de CICLI che SI RIPETONO?
Ebbene, se la storia seguisse i corsi del Dow Jones….
… a distanza di 80 anni ci aspettano dei momenti davvero da far accaponare la pelle.

Già da tempo se ne parla, certo NON nel mainstream, dove a copli di Vespa e lambretta ci somministrano la PROPAGANDA, con l’aggravante che “quando c’era Lui” sapevamo di avere un regime, di essere in una monarchia parlamentare dove guardacaso, i partiti dell’opposizione non allineati, sono stati dapprima estromessi e poi dichiarati fuorilegge. Oggi ci raccontano che siamo in Democrazia. E sì, ma che bella parola, direbbe un noto presentatore televisivo decaduto, perché rimane solo una parola, senza alcuna applicazione reale. Di fatto, i cittadini sono stati sempre raggirati e truffati.
Avevo accennato all’attuale crisi con il mio post Benvenuti nel nuovo 1929.

Adesso mi è venuto in mente di raffrontare l’indice di riferimento della borsa americana, il Dow Jones appunto, nelle due epoche.
Ebbene, le analogie sono interessanti, ma le misure intraprese non si equivalgono in quanto, l’apparente ripresa di quest’anno è dovuta essenzialmente al fatto che la BANCOCRAZIA della FED e della BCE (banche di proprietà privata e NON degli Stati) hanno stampato moneta a rotta di collo.
Questa liquidità non va alla gente che ha necessità, agli artigiani e commercianti strangolati da Equitalia, alle aziende in mano ai fidi, ma per salvare le Banche; le quali, strafottendosene delle necessità della popolazione mondiale la utilizzano per acquistare titoli e sostenere i propri bilanci.

Guai a tutti quei piccoli risparmiatori che crederanno alla ripresa della borsa e ci infileranno i loro denari rimasti!
Sarà come tuffarsi nella piscina degli squali pensando di poter pescare qualche dentice.

Diventa sempre più difficile trattenere il “te l’avevo detto”.

Fonte: www.scalpingonline.com
Mag 11, 2010 - Politica    Commenti disabilitati su Appaltopoli, Tangentopoli, Affittopoli… non ne avete i coglioni pieni?

Appaltopoli, Tangentopoli, Affittopoli… non ne avete i coglioni pieni?

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Appaltopoli

Alfano: Non è nuova Tangentopoli, punire responsabili

 

Roma, 11 mag – L’ipotesi di un allargamento delle inchieste sul G8 e sulla corruzione che in qualche modo potrebbe interessare anche il Governo non significa che c’è una nuova Tangentopoli. Ne è convinto il ministro della Giustizia Angelino Alfano: “Non credo – dice, parlando a margine della riunione congiunta delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato per l’incardinamento del ddl anticorruzione – che siamo di fronte a una nuova Tangentopoli. Se ci sono stati degli episodi vanno individuati e puniti i responsabili, per evitare che si faccia di tutta l’erba un fascio”.

Fonte: www.diariodelweb.it/
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