Tagged with " craxi"
Ago 18, 2010 - Politica    1 Comment

Servizi Segreti e Presidenza del Consiglio

Di_Pietro_02.jpgL’ ex Pm su ” Oggi ” spiega le sue dimissioni: mi aspettavo vendette e da privato potevo difendermi meglio

” Dossier dei Servizi su Di Pietro “

Di Muccio (FI) smentisce il Sisde: si intitola ” Achille ” , ci sono anche carte di Craxi

E’ vero: i servizi segreti spiavano Di Pietro. La clamorosa conferma . che smentisce quanto sostenuto sino a oggi dai responsabili dei servizi . arriva da Roma. Al termine di una lunga audizione di Lamberto Dini al Comitato parlamentare di controllo, l’ onorevole Pietro Di Muccio (Forza Italia) ieri sera ha rivelato che e’ stato scoperto un fascicolo, nome in codice “Achille”, contenente informazioni sull’ ex pm di Mani pulite. Il dossier potrebbe gia’ essere sul tavolo del pm Fabio Salamone che, nell’ ambito delle indagini sui tentativi di delegittimazione denunciati da Di Pietro, ha aperto la scorsa estate uno stralcio sul ruolo dei servizi segreti. Un ex agente del Sisde, Roberto Napoli, aveva rivelato a Di Pietro che il capo del Centro 1 di Roma gli aveva affidato nel ‘ 92 l’ incarico di indagare su Di Pietro. Salamone nel corso di una trasferta romana interrogo’ l’ allora capo del Sisde, Angelo Finocchiaro, che smenti’. Contemporaneamente chiese al comitato per i servizi di avere copia del rapporto che Napoli fece dopo non aver scoperto nulla contro il magistrato. Quelle carte, insieme con altre, sono state poi trasmesse alla procura di Brescia che ha avuto cosi’ conferma della veridicita’ del racconto di Napoli. Nel dossier “Achille” sarebbero contenuti anche i fascicoli trovati nello studio romano di Craxi. Di Muccio, le cui dichiarazioni sono state confermate da altri componenti del Comitato, ha sottolineato che i responsabili dei tre servizi, interpellati ufficialmente, avevano negato l’ esistenza di fascicoli su Di Pietro. E cosi’ ora si preannuncia una bufera. Il presidente del Consiglio Dini, che ha anche affrontato il tema dei 45 dossier del Sisde raccolti tra il ‘ 93 e il ‘ 94, si e’ impegnato a fare chiarezza e ha annunciato la costituzione, al ministero dell’ Interno, di una commissione di inchiesta (1) che dovra’ verificare i criteri con cui furono individutati e allontanati molti appartenenti al Sisde dopo la vicenda dei fondi neri. E intanto l’ inchiesta bresciana sull’ ex pm di Mani pulite sta arrivando al capolinea. I pm Salamone e Bonfigli prevedono di depositare le loro richieste al gip entro 10 giorni. Il principale filone di indagini, in cui Di Pietro viene chiamato in causa da piu’ parti, e’ quello sull’ informatizzazione degli uffici giudiziari, per il quale l’ ex magistrato e’ stato iscritto nel registro degli indagati con l’ accusa di abuso d’ ufficio. Nel corso dell’ ultimo interrogatorio, il 29 novembre, gli sarebbe stata contestata l’ accusa di concussione. Due sono gli episodi al centro dell’ inchiesta. Il primo riguarda un decreto approvato nel gennaio ‘ 90 dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Funzione Pubblica Remo Gaspari (che da Di Pietro era stato inquisito per peculato), in cui Tonino veniva nominato direttore responsabile del progetto di informatizzazione degli uffici giudiziari milanesi. Quel decreto venne poi corretto da Gaspari poco prima della registrazione alla Corte dei Conti e il nome di Di Pietro fu sostituito con quello del presidente della Corte d’ appello. L’ altro episodio risale a luglio ‘ 91. L’ ex assessore dc Francesco Rivolta . inquisito da Di Pietro per la vicenda di Lombardia Informatica . ha raccontato ai pm bresciani che il comandante dei vigili urbani di Milano, Eleuterio Rea, amico di Tonino, ando’ da lui e fece pressioni affinche’ fossero attivati canali politici che avrebbero consentito al magistrato di diventare capo dell’ Ufficio automazione del ministero. Rivolta dice che ne parlo’ al segretario regionale della Dc Gianstefano Frigerio e a quello del Psi, Andrea Parini. Entrambi hanno confermato, ma Rea nega tutto. E ieri, durante un confronto di due ore con Rivolta, entrambi sono rimasti sulle rispettive posizioni. Rea dice che quell’ incontro non ci fu e che nel ‘ 91 i rapporti con Di Pietro si erano interrotti. Intanto, nella sua rubrica sul settimanale “Oggi”, Di Pietro torna a parlare dei motivi delle sue dimissioni. “Era l’ unica contromossa possibile . spiega . per salvaguardare la bonta’ dell’ inchiesta: togliermi di mezzo come rappresentante istituzionale e affrontare da privato cittadino la vendetta”. Quella vendetta, dice, compiuta contro di lui da diverse persone (“politici e non”) perche’ aveva “osato mettere sotto processo e far condannare l’ intera nomenclatura politico imprenditoriale italiana”.

Corvi Luigi

Pagina 12
(13 dicembre 1995) – Corriere della Sera

Il 18 ottobre 1993, arriva una riforma dei servizi segreti. I nuovi servizi segreti sono accentrati nel coordinamento e nella gestione, e posti alle dirette dipendenze del presidente del consiglio, anziche’ di una commissione parlamentare come era prima.

Con la vittoria alle elezioni del 10 maggio 1994, Berlusconi eredita tale ruolo divenendo presidente del consiglio. Il sei dicembre dello stesso anno Di Pietro da’ le dimissioni dalla magistratura, perche’ c’e’ un’inchiesta del GICO e Il Sabato pubblica un dossier contro di lui. La sorgente e’ il SISDE, e il dossier si chiamava “Achille”.

Dopo la riforma del tre agosto 2007, i servizi segreti sono raggruppati sotto il comando della Presidenza Del Consiglio. Silvio Berlusconi ne e’ tutt’ora comandante.
Ha potere assoluto?
La risposta e’ NO, perche’ esiste il COPASIR, ovvero il comitato parlamentare per la sicurezza per la repubblica.

Durante la XV legislatura, il comitato era guidato (fino a gennaio 2010) , da Francesco Rutelli. Succedono tutte le infiltrazioni nella vita privata di Berlusconi, si fotografa il presidente nella sua villa sarda, e tutto quanto.

Il 26 Gennaio 2010, Massimo D’Alema, (da sempre allergico e polemico verso lo strapotere dei magistrati, per via di alcuni trascorsi giudiziari non proprio trasparenti(2) ) diventa presidente del COPASIR, ELETTO ALL’UNANIMITA’. E da quel momento, le intrusioni nella vita privata condotte dai magistrati iniziano a diminuire  di intensita’, fino a quasi scomparire.

(1) Stralci dal documento pubblicato sul Sito del Sisde Il 20 febbraio 1996, la Procura della Repubblica di Milano ha fatto pervenire al Comitato alcuni documenti sequestrati nel procedimento penale n. 9260/95 R.G.N.R., a carico di Francesco Nanocchio più altri ufficiali e sottufficiali della Guardia di finanza, per il reato di associazione per delinquere. Essi rivelano un complesso ed intenso lavoro volto a raccogliere note informative sui magistrati (tra i quali il dottor Di Pietro, il dottor Colombo ed altri), sulla loro vita, sulle indagini, sui rapporti dell’uno o dell’altro con i colleghi e con individuati elementi della polizia giudiziaria. Si riferiscono presunte scorrettezze, che poi verranno contestate nelle ispezioni, dall’autunno del 1994 in avanti. E’ insomma un’attività che può denominarsi di “dossieraggio”, nella quale rientrano fra l’altro le stesse insinuazioni contro il dottor Di Pietro utilizzate a più riprese dall’on. Bettino Craxi e da altre fonti (su cui si veda la precedente Relazione del Comitato, in data 26 ottobre 1995).

Durante l’autunno del 1994 – occorre ricordarlo – numerose copie del dossier risultano essere state in circolazione. Si è tra l’altro accertato che una di esse era allora nella disponibilità di Paolo Berlusconi. In relazione alla formazione e all’uso del dossier come illecito strumento di pressione, per indurre Di Pietro a dimettersi, la Procura di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio di Paolo Berlusconi e dell’ex ministro Cesare Previti, per il reato di concussione in concorso con gli ispettori ministeriali Dinacci e De Biase.

Nella Relazione, presentata al Parlamento il 27 luglio 1995, il Comitato aveva scritto: “Occorre d’altra parte osservare che l’allontanamento di un certo numero di appartenenti al Servizio, nel biennio 1993-1994, è avvenuto sulla base di criteri incerti, mentre rimanevano al loro posto funzionari che hanno svolto compiti rilevanti durante gli anni più oscuri, collaborando con i dirigenti coinvolti nella spartizione illecita dei fondi riservati e senza accorgersi dei gravi abusi commessi”. Le posizioni vanno riesaminate e, se vi sono state ingiustizie, devono essere rimosse.

Top VI Conclusione

La presente relazione non dà conto analiticamente di tutte le attività svolte e di tutti i documenti acquisiti negli ultimi mesi, relativi alla ordinaria attività di controllo. Sono stati trasmessi al Comitato, dall’inizio della legislatura, 669 documenti e si sono tenute 72 sedute del plenum e 10 riunioni dell’Ufficio di Presidenza. Il Comitato ha svolto 49 audizioni.
A conclusione dei propri lavori, il Comitato ha voluto affrontare soltanto alcune questioni più rilevanti, che non ha ritenuto di lasciare sospese, nel momento in cui si interrompeva la legislatura.
Per i profili più generali di analisi del sistema di informazione e sicurezza e per le proposte di riforma che si possono consegnare all’attenzione del futuro Parlamento, il Comitato rinvia alle precedenti Relazioni e soprattutto alla prima, del 6 aprile 1995.
Dall’analisi delle situazioni controverse di cui anche questa Relazione si occupa, risulta nettamente confermata l’urgenza che le linee già indicate dal Comitato siano al più presto discusse dal Parlamento e tradotte in atti legislativi conseguenti.
Per quel che riguarda il potenziamento del controllo parlamentare, oltre a tutte la proposte già avanzate, si sottolinea l’esigenza che il Comitato, almeno per alcuni specifici settori di attività (o per individuati oggetti di indagine) possa valersi dei poteri che l’articolo 82 della Costituzione riconosce alle Commissioni parlamentari d’inchiesta.

Quindi: FUFFA
Fonte: Corriere.it
Set 12, 2008 - Politica    2 Comments

Mani Pulite

Mani PuliteHo appena finito di seguire l’ottimo servizio di Blu Notte splendido programma di RaiTre presentato da Carlo Lucarelli. Mi ha sorpreso l’estrema prudenza nel NON citare il nome di una persona:

Romano Prodi

Anche se ha, alla fine della puntata, puntualizzato qualche riferimento (più in veste di quesito e di “ragionevole dubbio” piuttosto che di accusa vera e propria) sul ruolo del PCI-PDS-DS oggi PD e delle Coop Rosse che in Emilia, Toscana, Umbria, Liguria e Marche fanno, disfano e spartiscono i soldi pubblici sotto forma di appalti truccati e non.



Intanto cominciamo con l’oggetto della trasmissione:

La falsa rivoluzione 1992 – 1994, il crollo della “prima” repubblica, tangentopoli, il tintinnio delle manette.

Di Giacomo Franciosi ( per chi volesse leggere la versione integrale: http://cronologia.leonardo.it/storia/a1992a17.htm )

Con una data, anche se forse non è del tutto imputabile a quella, s’aprì in Italia la stagione di Tangentopoli, del pool di Mani Pulite, dello scatafascio del sistema partitico di quella che venne chiamata la “prima Repubblica”, la data in questione è il 17 febbraio del 1992.
MARIO CHIESA , socialista, direttore dell’ospizio Pio Alberto Trivulzio in Milano viene arrestato in flagranza di reato, si era appena intascato 7 milioni di vecchie lire da un ditta di pulizia monzese che così comprava un appalto.

Un caso circoscritto in Milano, di risonanza poco più che locale, anche se “il mariuolo” così ebbe a definirlo Bettino Craxi allora in capo al PSI, dopo poco più di un mese di reclusione in San Vittore, iniziò a parlare allargando a ventaglio l’inchiesta nei confronti di imprenditori e politici.
[OMISSIS]
Le elezioni politiche del 1992 sono le prime non anticipate dopo vent’anni, e segnano una cocente sconfitta per i partiti storici, DC meno 5%, PDS (evoluzione del PCI) al 16,1% dal 26,6 % , il PSI dal 14,3% al 13,6%, uniche vincitrici sono due nuove formazioni politiche la Lega Nord, e la Rete, che assorbono un buona fette dell’elettorato dei partiti storici, alto resta comunque l’astensionismo.

Nel frattempo si apre la caccia agli esponenti socialisti, nell’ordine : Cariera, Pillitteri (gia’ sindaco di Milano, cognato di Craxi), Tognoli (gia’ sindaco di Milano), Radaelli, Armanini, Dini (Sì PROPRIO LUI proveniente dalla Banca d’Italia, quello che ha fatto il ministro nel penultimo Governo Prodi, che lo ha sostenuto e poi abbandonato durante l’utlimo governo e che da buon faccia da Culo, si è presentato alle ultime elezioni con il Centro/destra), Parini, Lodigiani, Moroni, ligresti, zaffa,  mandati di cattura per Silvano Larini, Giovanni Manzi, primi avvisi di garanzia colpiscono Giovanni Balzamo (tesoriere del PSI).
[omissis]
Craxi molto toccato, al funerale del giovane deputato dichiarerà “Hanno creato un clima infame”, due settimane dopo anche Vicenzo Balsamo tesoriere del partito morirà stroncato da un infarto.
Nel frattempo il Pds riuscirà ad entrare con il benestare dei socialisti e socialdemocratici nell’internazionale socialista, l’elezioni amministrative del dicembre ’92 affossano ancor più i vecchi partiti e il 15 dicembre viene notificato un avviso di garanzia a Bettino Craxi, il sistema oramai ha i piedi nella fossa.

Se il 1992 è l’anno horribilus, tra le altre cose il PSI festeggiava i suoi cent’anni in quel di Genova, il 1993 è l’anno dove l’onta giudiziaria toccherà il suo picco massimo.
Nel mese di gennaio per voce di Craxi si chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta su tangentopoli, appello che cade nel vuoto, la commissione starà per essere votata il 19 gennaio 2000 giorno in cui proprio lo stesso Bettino Craxi morirà.

A Febbraio il congresso del PSI vede l’addio di Bettino Craxi dalla segreteria dopo 16 anni e 7 mesi di regno incontrastato, un applauso lungo e fragoroso accompagna il suo discorso, a lui succederà nella fase più dura del partito l’ex sindacalista della UIL Giorgio Benvenuto.
Per tangenti vengono coinvolte la Rai, a Napoli si dimette il sindaco Polese. In Bankitalia Ciampi lascia la reggenza, Gabriele Cagliari presidente dell’ENI [società dell’I.R.I. guidata da Romano Prodi 
(stralcio da Wikipedia: “Nel 1993, in seguito alla caduta del primo governo Amato, fu in lizza, assieme a Mario Segni e Carlo Azeglio Ciampi, per l’incarico di Presidente del Consiglio a capo di un governo tecnico. Tale carica fu però assegnata all’allora Governatore della Banca d’Italia Ciampi, che richiamò Prodi a guidare l’IRI, dove quest’ultimo operò una serie di privatizzazioni di diverse società del gruppo.)] viene indagato, La Malfa (PRI), Vizzini (PSDI) si aggiungono a una fittissima lista di nomi di rilievo delle politica e imprenditoria locale.
Non dimentichiamo che il 1993 per l’I.R.I. (con Prodi presidente) è l’anno d’oro delle privatizzazioni “alla cazzo”:

30 giugno 1993: Il governo (Ciampi ex governatore della Banca d’Italia) approva il decreto di privatizzazione per Enel, Agip, Stet, Credit, Comit, Ina.
[omissis]
Da segnalare che nel 1993 la Lega di Bossi, partito emergente e dai chiari intendimenti giustizialisti conquista Milano oramai ex centrale del potere socialista, Formentini ne diventa sindaco.
Gianni Agnelli in una convention di confindustria ebbe a dire che il gruppo Fiat con le corruttele del sistema partitico ebbe a che fare, Romiti viene chiamato in causa, indagato.
[omissis]

Mi preme evidenziare che il Sig. Agnelli e sua sorella Susanna erano Senatori della Repubblica collocabili stranamente nell’area centro/sinistra dell’arco costituzionale. E che gli operai e i Comunisti elettori in genere che hanno sputato sangue per arricchirli, si trovano oggi ad averli sostenuti e votati.
Ironia della sorte?
No, in alcuni ambienti lo chiamano inciucio. In Liguria, invece, ricordano che sono tutti Finocchi COL CULO DEGLI ALTRI!!

Ma adesso tocca al PC-PDS-DS-PD (quando cazzo smetteranno di cambiare nome?):

Ho trovato un passo interessante quì: http://www.destra.it/html2/articoli.php?id=558. Certo, la fonte potrebbe essere considerata “di parte”, ma se considerate che nel regime pseudo-democratico (falso)  in cui viviamo i Potenti fanno in fretta a querelare chi si permette di dire anche verità, ma che non ha abbastanza soldi per pagare uno stuolo di avvocati…
…. se il sito è ancora in piedi, mi fà ritenere che non sia querelabile.  😉

Ne riporto un passaggio: “a proposito dell’inchiesta su Primo Greganti che lambì i massimi vertici del Pci-Pds, si chiede: «È probabile che ci sia ancora da sapere, ma quello che si è saputo è proprio insufficiente per chiarire la vicenda «dell’uomo di marmo Primo Greganti»?
Se Paolo Mieli permette, con il rispetto dovuto, vorremmo rispondere all’interrogativo pertinente che angoscia il lettore. La risposta è sì, un sonoro sì. Quello che si è saputo è più che sufficiente per chiarire la vicenda del “Compagno G”. In sintesi: la Procura milanese non solo si premurò di cercare (e trovare) l’ormai famoso preliminare di vendita con il quale fu evitato l’avviso di garanzia a Marcello Stefanini, defunto cassiere del Pci-Pds, ma impedì al pm di effettuare una rogatoria in Svizzera per svolgere ulteriori accertamenti su un conto sul quale, secondo l’accusa, era transitata una parte della famosa tangente della Ferruzzi. Quando il pm – spalleggiato dal gip, Italo Ghitti, secondo il quale era necessario un supplemento d’indagine – chiese di effettuare quella rogatoria, la Procura milanese, allora retta dal resistente Francesco Saverio Borrelli, rispose che tale accertamento era «ininfluente».”

Quindi, finchè si tratta di falcidiare DC e PSI, tutto è lecito (meno male, almeno quelli) ma, per l’azienda foraggiata dalla Lega delle Cooperative (che ha ampliato il core-business con la Geniale Mossa delle Pensioni integrative: http://www.legacoop.coop/TFR.aspx che probabilmente faranno la fine dei vari BOND sottoscritti da tanti risparmiatori) ci si scontra con un TABU’.

Primo Greganti è l’esempio del perchè il PCI-PDS-DS oggi PD abbiano subito Mani pulite in maniera A DIR POCO MARGINALE, come giustamente lascia in sospeso il buon Lucarelli, forse perchè i comunisti non parlano? O forse perchè i magistrati hanno le toghe “rosse”?

Ed ancora, perchè Antonio Di Pietro è stato candidato nel Mugello a costo di un Comunista D.O.C. del calibro di Sandro Curzi? Beh, chi ha i miei anni, sà bene che in Italia NON avremo MAI riposte a questi quesiti. I nostri “delegati”, di una parte, ma anche dell’altra, si guardano e si guarderanno bene dal togliere i veli a capitoli di storia della Dittatura più malcelata della storia.

Alla stregua dell’omicidio Kennedy o dell’11 settembre…

Apr 25, 2008 - Politica    Commenti disabilitati su Chi è DAVVERO, Silvio Berlusconi?

Chi è DAVVERO, Silvio Berlusconi?

Berlusconi e CraxiChi è DAVVERO Berlusconi?

In troppi sono convinti che la sua “Amicizia” con Bettino Craxi e Paolo Pillitteri (che nel maggio del 1992 riceve un avviso di garanzia per corruzione riguardo a 500 milioni di lire, nel pieno delle indagini dell’inchiesta “Mani pulite“, Pillitteri verrà poi condannato a 4 anni e 6 mesi in via definitiva per corruzione) abbia giocato un ruolo essenziale per il successo, ma frugando in rete (e non certo dai giornali e telegionali a li “Favorevoli”) si scopre qualcosa che ci fà capire che probabilmente proprio Craxi e Pillitteri hanno invece tratto BENEFICIO dall’Amicizia.

Quello che deve trovare approfondimento è la vicenda di Vittorio Mangano (a cui faccio riferimento in un altro post) e le Amicizie Siciliane dell’Imprenditore milanese.

Wikipedia ne riporta vita e famiglia:
“Dopo le prime saltuarie esperienze lavorative giovanili come cantante e intrattenitore sulle navi da crociera insieme all’amico Fedele Confalonieri e come venditore porta a porta di scope elettriche insieme all’amico Guido Possa iniziò l’attività di agente immobiliare e nel 1961 fondò la Cantieri Riuniti Milanesi Srl insieme al costruttore Pietro Canali. Il primo acquisto è un terreno in via Alciati a Milano, grazie alla fideiussione del banchiere Carlo Rasini (titolare e cofondatore della Banca Rasini, nella quale lavorava il padre di Berlusconi).Nel 1963 fonda la Edilnord Sas in cui è socio d’opera accomandatario, mentre Carlo Rasini e il commercialista svizzero Carlo Rezzonico sono soci accomandanti.
In quest’azienda Carlo Rezzonico fornisce i capitali attraverso la finanziaria Finanzierungsgesellschaft für Residenzen AG di Lugano. Gli anonimi capitali della finanziaria svizzera vengono in parte depositati presso l’International Bank di Zurigo, e pervengono alla Edilnord attraverso la Banca Rasini.Nel 1964 l’azienda di Berlusconi apre un cantiere a Brugherio per edificare una città modello da 4000 abitanti. I primi condomìni sono pronti già nel 1965, ma non si vendono con facilità.
Nel 1968 nasce la Edilnord Sas di Lidia Borsani e C. (la Borsani è cugina di Berlusconi), generalmente chiamata Edilnord 2, acquistando 712 mila m² di terreni nel comune di Segrate, dove sorgerà Milano 2, in seguito alla concessione edilizia ottenuta nel 1969.
Nel 1972 viene liquidata la Edilnord e creata la Edilnord Centri Residenziali Sas di Lidia Borsani, quest’ultima socia accomandante, con i finanziamenti della Aktiengesellschaft für Immobilienlagen in Residenzzentren AG di Lugano.
Nel 1973 viene fondata la Italcantieri, prima come Srl, poi come Spa nel 1975, con Silvio Berlusconi quale presidente. I capitali sono di due fiduciarie svizzere e precisamente della Cofigen, legata al finanziere Tito Tettamanti e alla Banca della Svizzera Italiana, e della Eti AG Holding di Chiasso, il cui amministratore delegato è Ercole Doninelli. Nello stesso anno, tramite l’avvocato Cesare Previti, Berlusconi acquista ad Arcore, pagandola un prezzo di favore, la villa Casati Stampa ed alcuni terreni contigui. La proprietà gli è venduta da Annamaria Casati Stampa di Soncino, ereditiera della nota famiglia nobiliare lombarda, rimasta orfana minorenne nel 1970, di cui l’avvocato Previti è ancora tutore legale.
Nel 1974 viene costituita l’Immobiliare San Martino, a Roma, amministrata da Marcello Dell’Utri (amico di Berlusconi fin dagli anni universitari con Fedele Confalonieri), con il finanziamento di due fiduciarie della Banca Nazionale del Lavoro (BNL), la Servizio Italia Fiduciaria Spa e la Società Azionaria Fiduciaria.
Nel 1977, a coronamento di questa ampia e riuscita attività edilizia, Silvio Berlusconi viene nominato cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica Giovanni Leone.
Nel gennaio 1978 viene liquidata la Edilnord per dare vita alla Milano 2 Spa, costituita a Segrate dalla fusione con l’Immobiliare San Martino Spa.
Televisioni

apre la strada all’esercizio dell’editoria televisiva anche ad emittenti locali, fino ad allora appannaggio soltanto dello Dopo l’esperienza in campo edilizio Berlusconi allarga il proprio raggio d’affari anche al settore della comunicazione e dei media. Nel 1976, infatti, la sentenza n.202 della Corte costituzionaleStato.Nel 1978 rileva dal fondatore Giacomo Properzj, Telemilano, una televisione via cavo, operante dall’autunno del 1974 nella zona residenziale di Milano 2. A tale società due anni dopo viene dato il nome di Canale 5, ed assume la forma di rete televisiva a livello nazionale, comprendente più emittenti.
Il canale nel 1981 trasmette il Mundialito, un torneo di calcio fra nazionali sudamericane ed europee, compresa quella italiana. Per tale evento, nonostante gli iniziali pareri sfavorevoli da parte di ministri del governo Forlani, ottiene dalla RAI l’uso del satellite e la diretta per la trasmissione in Lombardia, mentre nel resto d’Italia l’evento viene trasmesso in differita.
A partire dal 1981, Berlusconi inizia ad utilizzare la propria rete di emittenti locali come se fosse un’unica emittente nazionale: registrando con un giorno d’anticipo tutti i programmi e le pubblicità e trasmettendo il tutto il giorno seguente in contemporanea in tutta Italia.
Nel 1982 il gruppo si allarga con l’acquisto di Italia 1 dall’editore Edilio Rusconi e di Rete 4 nel 1984 dal gruppo editoriale Mondadori (all’epoca controllato dall’editore Mario Formenton).
Il gruppo Fininvest riesce perciò a spezzare l’allora monopolio televisivo RAI. Nel 1990 la Legge Mammì permette a Berlusconi la diffusione a livello nazionale di programmi radiotelevisivi privati.
Negli anni seguenti il gruppo si diffonde in Europa: in Francia fonda La Cinq (1986) (la cui chiusura nel 1992 fu molto controversa; in seguito Berlusconi viene limitato ad una partecipazione in TF1,) in Germania Tele 5 (si legge Telefünf, nel 1987, chiuderà nel 1992), in Spagna Telecinco (1990, ancora oggi attiva).
Editoria e media
Nel campo editoriale diventa, ed è, il principale editore italiano nel settore libri e periodici, in quanto azionista di maggioranza di Mondadori (in cui è confluita negli anni novanta la Silvio Berlusconi Editore, fondata dal magnate milanese negli anni ’80 e attiva nella stampa periodica, e che comprò Tv Sorrisi e Canzoni) ed Einaudi (comprata dalla prima), e di alcune rilevanti case minori (Elemond, Sperling & Kupfer, Grijalbo, Le Monnier, Pianeta scuola, Edizioni Frassinelli, Electa Napoli, Riccardo Ricciardi editore, editrice Poseidona).
Nel campo della distribuzione audiovisiva, Berlusconi è stato socio dal 1994 al 2002 attraverso Fininvest, di Blockbuster Italia. Controlla inoltre il gruppo Medusa Cinema.
Commercio e assicurazioni

Berlusconi effettua anche investimenti nel settore delle grandi distribuzioni, acquisendo il gruppo Standa dalla Montedison e i Supermercati Brianzoli.
Negli anni tra il ’97 e il ’98 scorpora e vende, Euromercato al gruppo Carrefour-GS, la parte “non alimentare” al gruppo Coin e la parte “alimentare” a Gianfelice Franchini, ex proprietario dei Supermercati Brianzoli. A tal proposito Berlusconi dichiarerà in seguito di esser stato costretto a vendere la Standa a seguito della sua entrata in politica, affermando che i Comuni gestiti da giunte di centrosinistra non gli concedevano le necessarie autorizzazioni per aprire nuovi punti vendita. Secondo i critici di Berlusconi l’acquisizione e la successiva vendita della Standa sarebbe stata determinata dalla volontà di creare una liquidità per il gruppo Fininvest nel periodo difficile per il suo gruppo (1990-1994) in cui egli stesso aveva asserito di essere esposto con le banche per oltre novemila miliardi (di lire) di debiti.
Il Gruppo Fininvest, con le società Mediolanum e Programma Italia, ha una forte presenza anche nel settore delle assicurazioni e della vendita di prodotti finanziari.

Suggerisco anche la lettura di questo ben documentato racconto inerente TRE vite parallele: