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Apr 20, 2011 - Politica    Commenti disabilitati su Attentato ai Referendum, Il solito QUORUM….

Attentato ai Referendum, Il solito QUORUM….

Referendum 2011I REFERENDUM del 12 e del 13 giugno 2011 sono importantissimi, ache ora che hanno eliminato (forse) il terzo.

E’ notizia di oggi LO STOP al nucleare deciso dal Governo, ma non per redenzione, ma per un’altro malcelato motivo: evitare che gli Italiani “sensibilizzati dalla catastrofe in atto” VADANO A VOTARE! Raggiungendo il tanto stramaledetto CUORUM del quale ho già parlato in un mio vecchio post del Giugno 2008.

Già, perchè lo scopo primario del Governo è proprio impedire l’abrogazione del Legittimo Impedimento.


I media (giornali e tivù) non ne parlano, anzi fino ad ora non danno risalto a questo evento che sarà decisivo per il nostro futuro, ma soprattutto per il futuro dei nostri figli.

Cosa vorrebbero attuare?
1) Vorrebbero speculare, privatizzando uno dei beni più importanti per la vita umana: l’ACQUA.
2) Vorrebbero speculare miliardi di euro, facendo tornare l’energia NUCLEARE, nonostante il popolo italiano abbia espresso il suo no con il Referendum del 1987.

Facciamo comprendere (ai signori dietro le quinte) che milioni di persone si sono svegliate dal coma cerebrale.
Cerchiamo di divulgare e di informare le persone, spiegando i rischi della privatizzazione dell’acqua, i rischi dell’energia atomica per la vita umana e ambientale (Chernobyl e Fukushima con leucemie, tumori in crescita esponenziale, infertilità, patologie degenerative e alla tiroide, ecc.); gli interessi economici che hanno spinto a tali ingiustificate scelte.

Andiamo il 12 e 13 giugno a votare. Diamo un segnale forte e chiaro al Sistema

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REFERENDUM 12-13 GIUGNO 2011

Con il REFERENDUM ABROGATIVO (quattro quesiti: due sull’acqua, uno sul nucleare e uno sul legittimo impedimento) è importantissimo sopprimere leggi ingiuste approvate dal Parlamento italiano.

I quattro quesiti

Nr.1 “Acqua 1 IMPEDIRE la PRIVATIZZAZIONE dell’ACQUA pubblica VOTA SI
Nr.2 “Acqua 2 EVITARE i profitti sull’ACQUA pubblica VOTA SI
Nr.3 “Nucleare IMPEDIRE il ritorno dell’ENERGIA NUCLEARE in Italia VOTA SI
Nr.4 “Legittimo impedimento ELIMINAZIONE legge del legittimo impedimento VOTA SI

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“La differenza tra dittatura e democrazia 
è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, 
in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare”

(Charles Bukowski)

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QUESITO N.1 “ACQUA PUBBLICA” (Primo quesito)

“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”

La normativa stabilisce che la gestione del servizio idrico venga affidata a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%.
Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo e la definitiva consegna al mercato dei servizi idrici in questo Paese

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QUESITO N.2 “ACQUA PUBBLICA” (Secondo quesito)

“Volete voi che sia abrogato – Art. 154, comma 1 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”

Si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.
La parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio!

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QUESITO N.3 “ENERGIA NUCLEARE”

«Vo­lete voi che sia abro­gato il decreto-legge 25 giu­gno 2008, n. 112, con­ver­tito con mo­di­fi­ca­zioni, dalla legge 6 ago­sto 2008, n. 133, nel te­sto ri­sul­tante per ef­fetto di mo­di­fi­ca­zioni ed in­te­gra­zioni suc­ces­sive, re­cante Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria, li­mi­ta­ta­mente alle se­guenti parti: art. 7, comma 1, let­tera d: rea­liz­za­zione nel ter­ri­to­rio na­zio­nale di im­pianti di pro­du­zione di ener­gia nucleare?».

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QUESITO N.4 “LEGITTIMO IMPEDIMENTO”

«Vo­lete voi che siano abro­gati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 non­chè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 nu­mero 51 re­cante «di­spo­si­zioni in ma­te­ria di im­pe­di­mento a com­pa­rire in udienza?».

Fonte: disinformazione.it
Ago 11, 2010 - Politica    Commenti disabilitati su STOP al QUORUM!

STOP al QUORUM!

STOP al QuorumA distanza di oltre un anno, il risultato langue nonostante proposte parlamentari e raccolte di firme. La Proposta di Modifica Costituzionale del Sen. Oskar Peterlini (Südtiroler Volkspartei) con data 4 Marzo 2009 langue senza essere neppure calendarizzata.
Il QUORUM nei referendum è quel perverso meccanismo che consente ai politici di prenderci per il culo BEN SAPENDO che MOLTI cittadini sono COGLIONI E NON VANNO A VOTARE!!

Tutti ricordate certamente che già TROPPE volte, alcuni prtiti hanno addirittura SUGGERITO ai propri elettori, in occasione di più referendum, di NON ANDARE A VOTARE, certi del fatto che in tal modo si sarebbero potuti fregiare del “CONSENSO” di quanti in realtà NON votano solo perché non sono interessati a farlo.
Avevo già trattato l’argomento il 6 Ottobre 2008 col mio post: Quorum Referendario, PERCHE’?
Dove evidenziai i risultati dei referendum dell’ultimo ventennio (DAL 1997): SOLDI BUTTATI E BASTA!!

E quei pochi risultati validi negli anni immediatamente precedenti…, COMPLETAMENTE DISATTESI (Privatizzazione RAI) o AGGIRATI (il Finanziamento Pubblico ai Pariti è diventato RIMBORSO ELETTORALE.

18 e 19 aprile 1993 Finanziamento Partiti 77,0% raggiunto 90,3% 9,7% SI Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (secondo tentativo).
11 giugno 1995 Privatizzazione RAI 57,4% raggiunto 54,9% 45,1% SI Abrogazione della norma che definisce pubblica la RAI, in modo da avviarne la privatizzazione.

Tratto da: referendumdemocraziadiretta.it:
Un decalogo contro il quorum di partecipazione         Lunedì 31 Agosto 2009 17:46

1.A causa del quorum, chiunque non si reca a votare conta automaticamente come un “No”, mentre in realtà ci sono tantissimi motivi personali che possono impedire la partecipazione ad un referendum: la mancanza di conoscenza dell’argomento, l’indecisione, il disinteresse e mille altre ragioni private. Nel caso delle elezioni tutti questi motivi sono ragioni di astensione dal voto o della non-partecipazione, ma non equivalgono ad un voto contrario. Nelle elezioni contano solo i voti validi per i partiti e i candidati. Anche la non-partecipazione al voto referendario quindi va considerata per quello che è: un’astensione dal voto senza influenza sul risultato.

2. Attraverso il boicottaggio del referendum la partecipazione al voto scende facilmente sotto il 50% degli aventi diritto al voto richiesto per la validità del risultato della consultazione. Gli oppositori, sfruttando il meccanismo del quorum, cercano di invalidare la consultazione invitando gli elettori a disertare le urne, contando su coloro che non andrebbero comunque a votare. Perciò gli oppositori non devono più convincere i cittadini con argomenti e proposte alternative, ma si fermano ad appelli al boicottaggio. Solo in assenza di quorum contano veramente gli argomenti, perché sia i promotori che gli oppositori sono tenuti a convincere la maggioranza dei cittadini.

3. I cittadini attivi politicamente si impegnano ad informarsi e a farsi un’opinione per poi recarsi a votare. I non interessati e i fautori del boicottaggio non vanno alle urne. In caso di referendum invalidato a causa del mancato raggiungimento del quorum, i primi vengono di fatto puniti per il loro impegno civico, mentre i secondi, boicottatori e disinteressati, vengono premiati per una scelta che di fatto danneggia il confronto democratico.

4. In un certo senso a causa del quorum di partecipazione anche il diritto al voto segreto viene indebolito: chi nonostante un boicottaggio si reca ugualmente alle urne da parte degli oppositori viene automaticamente considerato un avversario politico.

5. In Italia non è previsto quorum nel caso di referendum molto importanti quale il referendum confermativo facoltativo relativo alle leggi costituzionali (art. 138, 2° comma) e nel caso delle leggi sulla forma di governo (leggi elettorali e di democrazia diretta) a livello regionale.

6. Per il voto elettorale a nessun livello governativo è previsto un quorum minimo di partecipazione: solo chi vota può decidere. Non esiste il “numero legale” nelle elezioni politiche.

7. Il timore che una piccola minoranza molto attiva possa imporre i suoi interessi ad una maggioranza passiva non è motivato. Le ricerche sul comportamento degli elettori evidenziano che nelle votazioni contese il tasso di partecipazione è alto e la maggioranza dei cittadini esprime chiaramente il suo rifiuto alla proposta di una minoranza. I partiti e le forze sociali, che pretendono di rappresentare la maggioranza della società, sono comunque sempre liberi di mobilitare i loro sostenitori a votare contro un quesito referendario, che si presume rifletta solo l’interesse di una minoranza.

8. In Svizzera, negli USA, in Baviera ed in altri paesi non esiste il quorum di partecipazione. Nonostante la partecipazione alle votazioni referendarie in Svizzera oscilli “solo” attorno al 40%, nessuna forza politica rivendica seriamente un quorum di partecipazione, sapendo che si aprirebbe un varco a manovre tattiche e a strumentalizzazioni politiche.

9. La democrazia diretta deve promuovere e non scoraggiare la partecipazione dei cittadini. Uno degli obiettivi principali della democrazia diretta è la promozione della partecipazione dei cittadini, ribadita dall’attuale art. 118, comma 4 della Costituzione. Un alto livello di partecipazione non viene raggiunto imponendo l’obbligo legale di raggiungere una quota predeterminata e non è certo perché esiste il quorum che si convincono a votare cittadini non interessati. Avviene invece il contrario: i cittadini interessati e motivati, dopo una serie di esperienze con referendum falliti per mancato raggiungimento del quorum, si sentono frustrati e perdono la fiducia in questo strumento. In questo senso paradossalmente essi sono scoraggiati proprio dal quorum di partecipazione perché si devono confrontare con una fetta di concittadini che boicottano la votazione. È quindi un circolo vizioso. Benché originalmente il quorum fosse  inteso come uno stimolo alla partecipazione, è innegabile che oggi il quorum determini il rifiuto del dibattito e dell’impegno. I gruppi più penalizzati da questo meccanismo sono proprio le minoranze sociali che non riescono a sollecitare ampie fasce di popolazione.

10. Il quorum scaturisce dalla sfiducia nei cittadini. Oggi gli strumenti referendari sono strumenti di partecipazione attiva e non più di sola “difesa in casi estremi”. Le procedure di democrazia diretta devono essere disegnate di modo tale da incoraggiare la comunicazione a tutti i livelli e, in quest’ottica, un quorum di partecipazione, con le relative campagne di boicottaggio, tende ad essere di ostacolo per una buona comunicazione. È più facile rifiutare ogni dibattito, istigando i cittadini a non votare, piuttosto che affrontare di petto un dibattito pubblico e una votazione senza quorum.
Il quorum di partecipazione del 50% non è una norma fondamentale del nostro ordinamento costituzionale, tant’è vero che è previsto solo da uno dei due tipi di referendum nazionali oggi istituzionalizzati. Rifacendosi agli esempi funzionanti in vari altri paesi, in Italia è ora di abolire il quorum di partecipazione sia a livello nazionale, regionale che comunale.

Thomas Benedikter,  autore del volume “Democrazia diretta – Più potere ai cittadini”, Edizioni SONDA, aprile 2008

Fonte: referendumdemocraziadiretta.it
Ott 6, 2008 - Politica    6 Comments

Quorum Referendario, PERCHE’?

Repubblica ItalianaColgo spunto dall’ultimo REFERENDUM svoltosi in Sardegna inerente 3 quesiti per i quali NON INTENDO ENTRARE NEL MERITO in quanto questo post intende esaprimere un’opinione che prescinda dall’utilità dello strumento (previsto dalla Costituzione ed esso stesso utilizzato per la nasciata della Repubblica). Ed intendo altresì prescindere da CHI e/o PERCHE’ promuova un referendum in quanto già ben delineato, anche se ad onor del vero sarebbe da chiedersi: “Perchè a volte vengono proposti dai politici”? Che dovrebbero eseercitare nelle sedi opportune ciò che ci hanno sempre spiegato chiamersi Democrazia. Ma ammettiamo che vada tutto bene così com’è.

Quello che intendo mettere in risalto è che (a parte i 3 famosi quesiti sulla Caccia, osteggiati fortemente dalle lobby delle ARMI nel 1990), fino all’11 Giugno 1995 gli elettori ANDAVANO A VOTARE per i referendum.
Perchè da quella data in poi spendiamo i soldi inutilmente?
Perchè gli oppositori dei quesiti invece di opporsi democraticamente “suggeriscono” agli elettori di “andarsene al mare” e non esercitare il diritto/DOVERE sancito Costituzionalmente?
Mi sento di proporre una modifica e mi piacerebbe avere qualche parere in merito:
1° – Abolizione del Quorum per i referendum. Lo ritengo offensivo per quanti invece vanno regolarmente e si rompono i coglioni a vedere che hanno solo speso tempo e denaro inutilmente;
2° – In alternativa, quando il quorum non viene raggiunto, ADDEBITARE A CHI NON SI E’ RECATO A VOTARE I COSTI PER SOSTENERE UN REFERENDUM RISULTATO INUTILE.

Riporto appresso l’elenco dei referendum tratto da: Wikipedia.

Anno Referendum Affluenza Quorum? NO Risultato Descrizione
12 maggio 1974 Divorzio 87,7% raggiunto 40,7% 59,3% NO Abrogazione della legge Fortuna-Baslini, del 1970, con la quale era stato introdotto in Italia il divorzio.
11 giugno 1978 Ordine Pubblico 81,2% raggiunto 23,5% 76,5% NO Abrogazione della legge Reale: norme restrittive in tema di ordine pubblico.
11 giugno 1978 Finanziamento Partiti 81,2% raggiunto 43,6% 56,4% NO Eliminazione del finanziamento dei partiti da parte dello Stato (primo tentativo).
17 maggio 1981 Ordine Pubblico 79,4% raggiunto 14,9% 85,1% NO Abrogazione della legge Cossiga, che era stata concepita per affrontare l’emergenza terrorismo in Italia negli anni settanta.
17 maggio 1981 Ergastolo 79,4% raggiunto 22,6% 77,4% NO Abolizione della pena dell’ergastolo.
17 maggio 1981 Porto d’Armi 79,4% raggiunto 14,1% 85,9% NO Abolizione delle norme sulla concessione di porto d’arma da fuoco
17 maggio 1981 Interruzione gravidanza 1 79,4% raggiunto 11,6% 88,4% NO Abrogazione di alcune norme della legge 194 sull’aborto per rendere più libero il ricorso all’interruzione di gravidanza. Promosso dai Radicali.
17 maggio 1981 Interruzione gravidanza 2 79,4% raggiunto 32,0% 68,0% NO Abrogazione di alcune norme della legge 194 sull’aborto per restringere i casi di liceità dell’aborto. Di segno opposto al primo quesito. Promosso dal Movimento per la vita.
9 e 10 giugno 1985 Scala Mobile 77,9% raggiunto 45,7% 54,3% NO Abolizione della norma che comporta un taglio dei punti della scala mobile. Promosso dal PCI.
8 novembre 1987 Responsabilità Giudici 65,1% raggiunto 80,2% 19,8% SI Abrogazione delle norme limitative della responsabilità civile per i giudici.
8 novembre 1987 Commissione Inquirente 65,1% raggiunto 85,0% 15,0% SI Abolizione della commissione inquirente e del trattamento dei reati dei ministri.
8 novembre 1987 Nucleare 1 65,1% raggiunto 80,6% 19,4% SI Abrogazione dell’intervento statale se il Comune non concede un sito per la costruzione di una centrale nucleare.
8 novembre 1987 Nucleare 2 65,1% raggiunto 79,7% 20,3% SI Abrogazione dei contributi di compensazione agli enti locali per la presenza sul proprio territorio di centrali nucleari.
8 novembre 1987 Nucleare 3 65,1% raggiunto 71,9% 28,1% SI Esclusione della possibilità per l’Enel di partecipare alla costruzione di centrali nucleari all’estero.
3 giugno 1990 Caccia 1 43,4% non raggiunto 92,2% 7,8% non valido Disciplina della caccia
3 giugno 1990 Caccia 2 42,9% non raggiunto 92,3% 7,7% non valido Accesso dei cacciatori a fondi privati
3 giugno 1990 Uso Pesticidi 43,1% non raggiunto 93,5 6,5% non valido Abrogazione dell’uso dei pesticidi nell’agricoltura. Promosso dai Verdi.
9 e 10 giugno 1991 Preferenza Unica 62,5% raggiunto 95,6% 4,4% SI Riduzione del sistema delle preferenze nelle liste per la Camera dei deputati, portandole da tre a una.
18 e 19 aprile 1993 Controlli Ambientali 76,8% raggiunto 82,6% 17,4% SI Abrogazione delle norme sui controlli ambientali effettuati per legge dalle USL.
18 e 19 aprile 1993 Stupefacenti 77,0% raggiunto 55,4% 44,6% SI Abrogazione delle pene per la detenzione ad uso personale di droghe leggere. Promosso dai Radicali.
18 e 19 aprile 1993 Finanziamento Partiti 77,0% raggiunto 90,3% 9,7% SI Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (secondo tentativo).
18 e 19 aprile 1993 Casse di Risparmio 76,9% raggiunto 89,8% 10,2% SI Abrogazione delle norme per le nomine ai vertici delle banche pubbliche.
18 e 19 aprile 1993 Partecipazioni Statali 76,9% raggiunto 90,1% 9,9% SI Abrogazione della legge che istituisce il Ministero delle Partecipazioni Statali.
18 e 19 aprile 1993 Leggi Elettorali Senato 77,0% raggiunto 82,7% 17,3% SI Abrogazione della legge elettorale per il Senato per introdurre il sistema maggioritario.
18 e 19 aprile 1993 Ministero Agricoltura 76,9% raggiunto 70,2% 29,8% SI Abrogazione della legge che istituisce il Ministero dell’Agricoltura.
18 e 19 aprile 1993 Ministero Turismo 76,9% raggiunto 82,3% 17,7% SI Abrogazione della legge che istituisce il Ministero del Turismo e Spettacolo.
11 giugno 1995 Rappresentanze Sindacali 1 57,2% raggiunto 49,97% 50,03% NO Liberalizzazione delle rappresentanze sindacali (abolizione del monopolio confederale).
11 giugno 1995 Rappresentanze Sindacali 2 57,2% raggiunto 62,1% 37,9% SI Rappresentanze sindacali nella contrattazione pubblica: modifica dei criteri di rappresentanza in modo che questa vada anche alle organizzazioni di base.
11 giugno 1995 Pubblico Impiego 57,4% raggiunto 64,7% 35,3% SI Contrattazione collettiva nel pubblico impiego: abrogazione della norma sulla rappresentatività per i contratti del pubblico impiego.
11 giugno 1995 Soggiorno Cautelare 57,2% raggiunto 63,7% 36,3% SI Abrogazione della norma sul soggiorno cautelare per gli imputati di reati di mafia.
11 giugno 1995 Privatizzazione RAI 57,4% raggiunto 54,9% 45,1% SI Abrogazione della norma che definisce pubblica la RAI, in modo da avviarne la privatizzazione.
11 giugno 1995 Autorizzazione Commercio 57,2% raggiunto 35,6% 64,4% NO Abrogazione della norma che sottopone ad autorizzazione amministrativa il commercio.
11 giugno 1995 Orario degli Esercizi Commerciali 57,3% raggiunto 37,5% 62,5% NO Abrogazione della norma che impedisce la liberalizzazione degli orari dei negozi.
11 giugno 1995 Contributi Sindacali 57,3% raggiunto 56,2% 43,8% SI Abrogazione della norma che impone la contribuzione sindacale automatica ai lavoratori.
11 giugno 1995 Elettorale Piccoli Comuni 57,4% raggiunto 49,4% 50,6% NO Legge elettorale per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti: estensione ai Comuni più grandi dell’elezione diretta del sindaco già prevista per i piccoli.
11 giugno 1995 Concessioni per la Radiodiffusione Televisiva 58,1% raggiunto 43,1% 56,9% NO Abrogazione delle norme che consentono la concentrazione di tre reti televisive.
11 giugno 1995 Interruzioni Pubblicitarie 58,1% raggiunto 44,3% 55,7% NO Abrogazione delle norme che consentono un certo numero di interruzioni pubblicitarie in tv.
11 giugno 1995 Raccolta Pubblicità TV 58,1% raggiunto 43,6% 56,4% NO Modifica del tetto massimo di raccolta pubblicitaria delle televisioni private.
15 giugno 1997 Privatizzazione 30,2% non raggiunto 74,1% 25,9% non valido Abolizione dei poteri speciali riservati al Ministro del Tesoro nelle aziende privatizzate.
15 giugno 1997 Obiezione di Coscienza al Servizio Militare 30,3% non raggiunto 71,7% 28,3% non valido Abolizione dei limiti per essere ammessi al servizio civile in luogo del servizio militare.
15 giugno 1997 Caccia 30,2% non raggiunto 80,9% 19,1% non valido Abolizione della possibilità per il cacciatore di entrate liberamente nel fondo altrui.
15 giugno 1997 Carriere Magistrati 30,2% non raggiunto 83,6% 16,4% non valido Abolizione del sistema di progressione delle carriere dei magistrati
15 giugno 1997 Ordine dei Giornalisti 30,0% non raggiunto 65,5% 34,5% non valido Abolizione dell’Ordine dei giornalisti. Promosso dai Radicali.
15 giugno 1997 Incarichi Extragiudiziali dei Magistrati 30,2% non raggiunto 85,6% 14,4% non valido Abolizione della possibilità per i magistrati di assumere incarichi al di fuori delle loro attività giudiziarie.
15 giugno 1997 Ministero Politiche Agricole 30,1% non raggiunto 66,9% 33,1% non valido Abrogazione della legge che istituisce il Ministero delle Politiche Agricole.
18 aprile 1999 Quota Proporzionale 49,6% non raggiunto 91,5% 8,5% non valido Abolizione della quota proporzionale nelle elezioni della Camera dei Deputati.
21 maggio 2000 Finanziamento Partiti 32,2% non raggiunto 71,1% 28,9% non valido Eliminazione del rimborso spese per consultazioni elettorali e referendarie
21 maggio 2000 Quota Proporzionale 32,4% non raggiunto 82,0% 18,0% non valido Abolizione della quota proporzionale nelle elezioni della Camera dei Deputati
21 maggio 2000 Elezione del CSM 31,9% non raggiunto 70,6% 29,4% non valido Abolizione del voto di lista per l’elezione dei membri togati del CSM.
21 maggio 2000 Separazione Carriere Magistrati 32,0% non raggiunto 69,0% 31,0% non valido Separazione netta della carriera di un magistrato pubblico ministero da quella di un giudice. Promosso da Radicali, SDI e PRI.
21 maggio 2000 Incarichi Extragiudiziali 32,0% non raggiunto 75,2% 24,8% non valido Abolizione della possibilità per i magistrati di assumere incarichi al di fuori delle loro attività giudiziarie.
21 maggio 2000 Licenziamento – Art. 18 32,5% non raggiunto 33,4% 66,6% non valido Abrogazione dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Promosso da Radicali, PRI e Forza Italia.
21 maggio 2000 Trattenute Sindacali 32,2% non raggiunto 61,8% 38,2% non valido Abrogazione della possibilità di trattenere dalla busta paga o dalla pensione la quota di adesione volontaria a un sindacato o associazione di categoria attraverso un patronato.
15 giugno 2003 Reintegrazione dei lavoratori 25,5% non raggiunto 86,7% 13,3% non valido Estensione del diritto al reintegro nel posto di lavoro per i dipendenti licenziati senza giusta causa. Promosso da Rifondazione Comunista.
15 giugno 2003 Servitù coattiva di elettrodotto 25,6% non raggiunto 85,6% 14,4% non valido Abrograzione dell’obbligo per i proprietari terrieri di dar passaggio alle condutture elettriche sui loro terreni. Promosso dai Verdi.
12 e 13 giugno 2005 Procreazione medicalmente assistita I 25,4% non raggiunto 88,0% 12,0% non valido Limite alla ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni.
12 e 13 giugno 2005 Procreazione medicalmente assistita II 25,5% non raggiunto 88,8% 11,2% non valido Norme sui limiti all’accesso alla procreazione medicalmente assistita.
12 e 13 giugno 2005 Procreazione medicalmente assistita III 25,5% non raggiunto 87,7% 12,3% non valido Norme su finalità, diritti, soggetti coinvolti e limiti all’accesso alla procreazione medicalmente assistita.
12 e 13 giugno 2005 Procreazione medicalmente assistita IV 25,5% non raggiunto 77,4% 22,6% non valido Divieto di fecondazione eterologa.