Equitalia: agente di riscossione o DISTRUTTORE di tessuto Sociale?

Interrogazione_ParlamentareDalla Sardegna, un’Interrogazione Parlamentare che interessa TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE….
… (beep. “l’utente è non raggiungibile, si prega di riprovare più tardi” beep)…
… senza risposta.

Atto a cui si riferisce:
S.3/02370 SCANU – Al Ministro dell’economia e delle finanze – Premesso che:l’entità del debito complessivo nei confronti dell’agente di riscossione Equitalia in Sardegna ed il numero di imprese sarde…

SANNA, CABRAS, SCANU – Al Ministro dell’economia e delle finanze – Premesso che:

l’entità del debito complessivo nei confronti dell’agente di riscossione Equitalia in Sardegna ed il numero di imprese sarde raggiunte da cartelle esattoriali è tale da costituire una vera e propria emergenza economica e sociale al punto di prospettare il serio rischio di fallimento di molte aziende;

le difficoltà generalizzate di accesso al credito bancario e quelle create dai ritardi di pagamento dei grandi committenti e della pubblica amministrazione generano a loro volta ulteriori ritardi da parte delle aziende che sono costrette a posticipare i pagamenti di imposte e contributi per continuare a sopravvivere e trovare liquidità;

in particolare, in molti casi la situazione debitoria nei confronti dell’erario è dovuta al contegno della pubblica amministrazione che, vincolata al rispetto del patto di stabilità, ritarda i pagamenti per commesse già eseguite. Per poter partecipare alla realizzazione delle commesse pubbliche le imprese sono obbligate ad anticipare somme che saranno recuperate solo dopo alcuni anni;

l’entità del debito fiscale preclude la partecipazione delle imprese a bandi di gara per l’appalto di opere pubbliche la cui aggiudicazione permetterebbe alle stesse una ripresa della attività ed un rientro accelerato del debito fiscale in essere. Si assiste quindi al paradosso per cui imprese che non sono state pagate dalla pubblica amministrazione per commesse già eseguite, non avendo sufficiente liquidità, sono costrette a dover ritardare i pagamenti delle imposte e dei contributi, con ciò precludendo di fatto la loro partecipazione ad altre gare d’appalto in quanto risultanti non in regola con i versamenti;

l’entità dell’emergenza è rilevabile osservando i numeri delle aziende sarde che al 31 dicembre 2010 risultano indebitate con il fisco. Più di 64.000 imprese sono debitrici esposte per un totale di 3.516 milioni di euro; il 40 per cento delle imprese sarde è gravata in media da un debito verso l’erario di circa 55.000 euro; nel 2010 hanno dovuto dichiarare fallimento 2.351 aziende sarde;

la situazione delle aziende artigiane, commerciali ed anche agricole è quindi a dir poco catastrofica e si colloca in una crisi più vasta fatta di disoccupazione, di cassa integrazione, di blocco degli investimenti, di impoverimento del tessuto industriale di cui l’esempio più acuto è la provincia del Sulcis Iglesiente;

molti imprenditori sardi, in particolare piccole e medie imprese artigiane ed aziende agricole a conduzione familiare, tradizionalmente in regola con i versamenti delle imposte e dei contributi, oggi non sono in grado di far fronte al debito fiscale anche a causa dell’attuale sistema di computo degli interessi di mora e delle sanzioni che porta il debito a lievitare oltre ogni ragionevole misura facendo raddoppiare la cifra dovuta dopo circa cinque anni dall’accertamento;

sulle somme dovute dal contribuente all’erario vengono calcolati, in caso di ritardo nei pagamenti, costi aggiuntivi estremamente onerosi, mentre non si procede simmetricamente al computo degli interessi allorquando a vantare il credito sia il cittadino nei confronti dello Stato;

l’attuale sistema fiscale, i pignoramenti immobiliari e le procedure di fermo amministrativo di macchinari e automezzi utilizzati per il lavoro, sia di ambito artigianale che agropastorale, rischiano di risultare, oltre che inefficaci per l’impotenza finanziaria momentanea delle imprese, anche causa della definitiva compromissione del tessuto produttivo delle imprese localizzate nella regione, già gravemente colpito dalla crisi economica internazionale;

per far fronte all’attuale crisi di liquidità delle imprese sarde sono necessarie misure urgenti che potrebbero alleviare il peso del debito fiscale ed evitare il razionamento del credito quali: l’allungamento del periodo di rateazione; il blocco dei pignoramenti; la riduzione dell’aggio di Equitalia e degli interessi di mora, la rivisitazione degli studi di settore; la sospensione della riscossione in casi eccezionali; la riduzione delle sanzioni civili in materia di contributi previdenziali; la sostituzione di garanzie reali con garanzie fideiussorie; l’accelerazione dei rimborsi erariali e l’applicazione della transazione fiscale di cui all’articolo 182-ter del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267;

la Camera dei deputati ha approvato nella seduta del 21 giugno 2011 l’ordine del giorno 9/4357-A/75 che impegna il Governo a dar corso alla sospensione dei pagamenti delle cartelle esattoriali emesse da Equitalia Sardegna per almeno 12 mesi, nonché alla sospensione della metà dei carichi messi a ruolo a causa degli omessi versamenti e all’inapplicabilità degli studi di settori per la Sardegna dall’anno d’imposta 2008 fino a oggi, o, in alternativa, alla riduzione standard degli stessi «studi» almeno del 10 per cento;

nella stessa occasione il Governo ha dichiarato l’intenzione di sviluppare un’iniziativa specifica di approfondimento delle problematiche sopra evocate nei confronti della realtà della Sardegna, raccogliendo gli stimoli proposti negli ordini del giorno approvati in Parlamento;

il Presidente della Regione ha dichiarato in una nota stampa che «da diverse settimane il ministro Tremonti ha ricevuto l’istanza formale per la moratoria di almeno un anno del debito con Equitalia a favore delle piccole e medie imprese sarde»;

ad oggi non risulta avviata da parte del Ministro in indirizzo alcuna procedura necessaria, mentre sarebbe dovuta già essere convocata la Regione per individuare congiuntamente le aree destinate a beneficiare della citata “moratoria”,

si chiede di sapere con quali modalità, con quali contenuti ed entro quali termini temporali il Governo intenda dare attuazione agli impegni assunti con l’accoglimento del richiamato ordine del giorno al fine di riproporre tra le priorità dell’agenda politica le ormai improrogabili misure per la tutela dei contribuenti sardi ed in generale del sistema economico isolano.

Fonte: parlamento.openpolis.it
Equitalia: agente di riscossione o DISTRUTTORE di tessuto Sociale?ultima modifica: 2011-08-20T08:00:00+02:00da geoline
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2 Commenti

  • Ho voluto distinguere ciò che può astenersi dal un’ape nella propria vita in modo che Grosso non è chi non poteva offrire una risposta vera .

  • Cagellapharee, ti seccherebbe inserire un commento che mi aiuti a capire cosa intendi comunicare?
    Temo di non riuscire a capirlo.
    🙁