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Ago 7, 2010 - 11 Settembre 2001    Commenti disabilitati su 11 Settembre: Attacco al Pentagono

11 Settembre: Attacco al Pentagono

pentagon_montage.jpgA distanza di 9 anni….
… ancora non ci hanno detto DOVE sia finito l’aereo che

i terroristi Islamici AVREBBERO fatto rovinare sul Pentagono.

 

E voi?
Cosa ne pensate?

Tratto da: Pentagonstryke
Ago 2, 2010 - 11 Settembre 2001    Commenti disabilitati su Ricorrenze, lutti, stragi senza Mandanti.

Ricorrenze, lutti, stragi senza Mandanti.

durban-2001.jpg

Oramai stiamo facendo il callo ai tanti “per non dimenticare”, per decine di stragi e atti di terrorismo (pilotato e gestito da Servizi Segreti e dietro i quali appaiono mandati di Stato) per i quali non avremo MAI una risposta certa e definitiva, proprio perchè è CHI COMANDA a gestire queste cose (a livello nazionale ma anche a livello Mondiale) e conseguentemente, non permetteranno MAI a nessun giudice o commissione di inchiesta di Sputtanarli ottenendo probabilmente sommosse popolari e il rispolverare di forche.

Già, è pertanto bene rinfrescare la memoria a quanti non memori di un fatto gravissimo: Il congresso tenutosi a Durban in Sudafrica nel Settembre del 2001, che passò alla storia per le polemiche che scatenò: polemiche che nella memoria non sono state ancora cancellate neanche dal trauma immediatamente successivo dell’attacco alle Torri Gemelle, appena tre giorni dopo la sua conclusione. Senza contare quanti, MOLTO probabilmente NON NE SONO NEPPURE A CONOSCENZA in quanto i mainstream si sono BEN guardati dal dare risalto alla cosa, tanto che sarei pronto a scommettere che, la maggior parte di quanti leggeranno quanto segue, ne siano completamente ignari.

Nove anni fa, l’evento si trasformò in un processo nei confronti di Israele, col tentativo di far riportare in vita la deliberazione Onu del 17 Ottobre 1975 che aveva equiparato il sionismo a una forma di razzismo. Stati Uniti e Israele ritirarono allora le loro delegazioni, mentre Australia e Canada redigevano comunicati in cui attaccavano l’“ipocrisia” della Conferenza con parole di fuoco.

Si fecero girare volantini come questo:

Quarto_Reich.jpg

Che ponevano in risalto il fatto che Israele si rendesse responsabile di crimini contro i Palestinesi, equiparabili a quanto già accaduto durante il TERZO Reich.

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Materiale fatto girare da alcune ONG alla Conferenza sul Razzismo tenutasi a Durban nel Settembre 2001

3-09-2001 Durban (Sudafrica)- La delegazione israeliana e quella USA abbandonano per protesta la conferenza sul razzismo organizzata dall’ONU perché ritengono “..la dichiarazione finale del summit offensiva per lo Stato Ebraico..”; oggetto della polemica il testo finale della conferenza nel quale, pur non nominando Israele, lo si accusa di razzismo e di applicare l’apartheid contro i palestinesi.

Il testo era stato proposto dalla maggioranza delle delegazioni ufficiali degli Stati arabi; la dichiarazione più controversa, che equiparava sionismo e apartheid era già stata eliminata dalla bozza di dichiarazione proprio in seguito alle proteste di USA e Israele.

Tra i passaggi contestati e poi non approvati nella dichiarazione finale segnaliamo i seguenti:

– “ Non devono mai essere dimenticati l’olocausto e la pulizia etnica perpetrata ai danni della popolazione araba e palestinese nelle terre storiche della Palestina, nella Bosnia e in Kosovo”

– “ L’occupazione straniera fondata sulle colonie di popolamento, con le sue leggi discriminatorie finalizzate al mantenimento di questo dominio sui territori occupati attraverso un blocco militare totale, sono in contraddizione con i principi della Carta Onu e costituiscono una nuova forma di di apartheid, un crimine contro 1’umanit, una violazione grave del diritto internazionale umanitario, oltre che una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”

– “Esprimiamo una profonda inquietudine di fronte alla discriminazione razziale che i palestinesi subiscono nei territori arabi occupati e che ha gravi incidenze su molti aspetti della loro vita quotidiana. Chiediamo che sia stabilito un termine alle pratiche razziste cui sono sottoposti i palestinesi e gli altri abitanti dei territori arabi occupati da Israele”

– “La conferenza mondiale constata con inquietudine l’aumento delle pratiche razziste del sionismo e dell’antisemitismo in parecchie regioni del mondo, e la diffusione di modi di pensare di movimenti discriminatori come il sionismo fondato sulla superiorità razziale”


(Il Tempo 4-09-2001, pag. 10; giornalista: Nicol Degli Innocenti)
(Il Tempo 5-09-2001, pag. 10; giornalista: Andrea di Leo)
(Repubblica 4-09-200 1, Prima pagina e pagg. 2,3; giornalista: Stefania di Lellis)

Ricordiamo che il Segretario Generale dell’ Onu Kofi Annan aveva aperto la conferenza affermando che : “L’Olocausto è stato il massimo abominio, ma non può giustificare le persecuzioni dei palestinesi”.

La decisione di lasciare la conferenza sarebbe stata presa dagli USA, mentre Israele era probabilmente più propenso a restare e continuare nell’opera di convincimento delle Ong (Organizzazioni Non Governative), che iniziava a dare i suoi frutti: infatti numerosi coordinamenti di Ong internazionali si sono infatti dissociate dalla dichiarazione finale con cui il Forum delle Ong aveva duramente attaccato Israele; la pubblicazione del testo è stata di nuovo rinviata e c’è un sempre maggior numero di associazioni che ne contestano la legittimità.

Le Ong ebraiche (come il “Simon Wiesenthal Center” per esempio) hanno deciso di ribattere all’offensiva mediatica condotta dai palestinesi a Durban convocando in Sudafrica numerosi parenti di vittime dell’antisemitismo e del “terrore arabo” che hanno parlato in una conferenza stampa la mattina del 4-9-2001. In seguito anche le Ong ebraiche hanno lasciato la conferenza.
(Repubblica 4-09-200 1, pag. 2; giornalista: Stefania di Lellis)

In una intervista concessa al quotidiano “Repubblica” il direttore degli affari internazionali del “Simon Wiesenthal Center” Shimon T. Samuels ha affermato di essere scioccato per quello che sta avvenendo a Durban.”Vengono distribuite copie del Protocolli dei Savi di Sion”, “gli Ebrei vengono aggrediti fisicamente”“Buttati fuori dalle riunioni a cui avrebbero tutto il diritto di partecipare”, a testimonianza dell’atmosfera antisemita che si respirava a Durban.
(Repubblica 4-09-2001, pag. 2; giornalista: Stefania di Lellis)

5-09-2001 Durban — Anche 1’UE minaccia di abbandonare la conferenza sul razzismo. Il primo ministro francese Jospin ha annunciato che l’Unione Europea era pronta a lasciare la conferenza se sul documento finale non fosse stata eliminata l’equiparazione del sionismo al razzismo.
(Il Tempo 6-09-2001, pag.10; giornalista. Nicol Degli Innocenti)

6-09-2001 Durban — Respinto dai paesi islamici il tentativo di compromesso sul testo della dichiarazione finale proposto dal Sudafrica dietro spinta dell’Unione Europea, dichiarando che il testo proposto non è accettabile perché non riflette la gravità della situazione dei palestinesi.

Il testo rivisto e corretto, secondo le richieste dell’UE, non accusa Israele di essere uno stato razzista, ma esprime preoccupazione per le sofferenze dei palestinesi sotto occupazione straniera e ribadisce il loro ‘diritto inalienabile” all’autodeterminazione e a uno stato indipendente. Il testo — che dice che l”Olocausto non deve essere mai dimenticato” — riconosce anche il diritto alla sicurezza per tutti i paesi della zona, Israele compresa, condanna il razzismo e la discriminazione contro le comunità ebree, musulmane e arabe e lancia un appello per una pace duratura in Medio Oriente, ma è stato rifiutato dai paesi islamici e dalla Lega Araba in particolare. (Probabilmente perché troppo interessato agli Ebrei e ad Israele ndr)
(Il Tempo 7-09-2001, pag. 9; giornalista: Nicol Degli Innocenti)

8-09-2001 Durban — Conclusa con un accordo in extremis la Conferenza ONU sul razzismo: ‘La tratta degli schiavi un crimine contro l’umanità”. Il compromesso di Durban delude gli Arabi. No ai risarcimenti per lo schiavismo. Paesi islamici furiosi per il mancato accenno a Israele. La risoluzione contiene le scuse solenni dei Paesi che hanno organizzato la tratta degli schiavi, la cui pratica viene definita un crimine contro l’umanità. Poi ammonisce a non dimenticare l’Olocausto. Vengono sottolineate le sofferenze del popoio palestinese. Israele e il sionismo non vengono mai citati ma si guarda con grande preoccupazione al crescere dell’antisemitismo, islamofobia e arabofobia. La sezione del testo che riguardante il Medio Oriente non ha soddisfatto gli arabi, che avrebbero voluto l’inserimento di tre paragrafi di carattere generale che non citano i palestinesì ma che sicuramente avrebbero giovato alla loro causa. Ma ha provocato spaccature anche in seno agli occidentali. Il Canada si è detto contrario al paragrafo che riconosce ai rifugiati palestinesi il diritto di entrare liberamente nelle loro case, e ha fatto mettere a verbale una dura dichiarazione: “C‘è stato il tentativo di disonorare le sofferenze e la storia del popolo ebraico, e c‘è stata una intromissione irresponsabile nelle questioni di uno dei conflitti più complessi della storia contemporanea” ha detto il rappresentante canadese tra i fischi. Il blocco islamico, siriani e pachistani in testa, ha fatto quadrato sollevando eccezioni procedurali e riuscendo così a bloccare una mozione che nei fatti chiedeva di adottare il testo senza i tre paragrafi cari ai palestinesi; alla fine il testo è stato approvato senza votazione generale, con il dissenso palese degli arabi. Da segnalare che nel testo originale (in inglese quindi) è scritta l’espressione “palestinian plight” che lascia molti dubbi: può voler dire infatti tragedia, crisi, dramma, sofferenza ma anche solo situazione spiacevole, triste: è una espressione diplomatica volutamente ambigua. Tra le varie reazioni segnaliamo quella della Siria che ha dichiarato: “Non dobbiamo dimenticare le pratiche razziste che vengono compiute nei territori occupati palestinesi”.


(Corriere della Sera 9-09-2001; giornalista: Massimo Alberizzi)
(Messaggero 9-09-2001; giornalista: Alessandro Di Lellis)

 

Fonte: focusonisrael.org

Lug 21, 2010 - 11 Settembre 2001    Commenti disabilitati su Ma, all’11 Settembre ci credete ancora?

Ma, all’11 Settembre ci credete ancora?

WTC7.jpgMEDICO SOCCORRITORE A GROUND ZERO: «CI E’ STATO DETTO CHE L’EDIFICIO 7 STAVA PER ESSERE “TIRATO GIU’»

E si, siete ancora in TROPPI a credere alla versione ufficiale, ma a quanti vorranno concedermelo, porrei una domanda semplice semplice:

Com’è che è venuto giù anche il WT7?

Non gli è arrivato addosso alcun aereo e non si è neppure parlato di automobili o terroristi all’interno. Semplicemente quel famoso “Pull” pronunciato dal sig. Larry Silverstain NEL TARDO POMERIGGIO dell’11 Settembre.

Larry_Silverstein.jpg

Il medico soccorritore ha deciso di rendere i suoi reclami pubblici dopo aver tristemente constatato come i “debunkers” sull’11 settembre abbiano malvagiamente attaccato i creatori di Loose Change per aver messo in discussione gli eventi nel loro film, che è ora mandato in onda da numerose stazioni televisive internazionali ed è stato visto da milioni di persone su internet. Nella sua trascinante testimonianza, Mike è sceso nei particolari nel descrivere come lui ed altre persone osservarono personalmente una serie di esplosioni in ogni punto degli edifici prima del loro crollo. “Ci sono state esplosioni. Ci sono stati lampi di luce. C’era metallo fuso che scorreva sotto i fasci del livello delle fondamenta come un flusso di lava. Non avevo mai visto nulla di simile. Sì, gli aerei colpirono gli edifici – chiunque dica il contrario è un idiota. Ma le esplosioni – le rapide, simmetriche esplosioni in sequenza – ci furono.”, ha affermato Mike. Egli ha spiegato come lui ed altri fossero nelle fondamenta di una delle Torri ad aiutare le persone ferite, quando videro “uno degli enormi e solidi pilastri di sostegno largo 8 piedi (circa 2 metri e mezzo) esploso al centro”. Guardandosi intorno, Mike vide altre colonne di sostegno che erano nelle stesse condizioni, il che lo indusse a domandarsi: “Come potrebbe qualcuno aver piazzato tutti questi esplosivi?”. “Stavamo all’esterno ad ascoltare le esplosioni”, ha detto Mike, “Una dopo l’altra, più o meno ogni minuto. A un certo punto, circa 10 minuti prima del primo crollo, una parte del cortile di circa 30 piedi (oltre 10 metri) esplose. Proprio prima del crollo ci fu una serie di profonde esplosioni sotterranee, poi numerose esplosioni nei piani superiori dell’edificio. Allora noi fuggimmo. Sentimmo le stesse profonde esplosioni prima del secondo crollo. Tutto ciò non fu causato solo dagli aerei.” Il medico soccorritore conclude empaticamente: “Gli edifici vennero attrezzati [per essere demoliti], non ci sono dubbi.”

Forse persino più interessante è il suo racconto riguardo il fatto che a centinaia di soccorritori di emergenza fu detto, attraverso le ricetrasmittenti, che l’Edificio 7, un grattacielo di 47 piani vicino alle Torri Gemelle che non venne colpito da nessun aereo e che tuttavia crollò simmetricamente la sera dell’11 settembre, stava per essere “tirato giù”, e che un conto alla rovescia via radio di 20 secondi precedette il suo crollo.

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Una cosa davvero interessante, poi è la questione delle Assicurazioni.

E’ dato certo, ad esempio, che nel febbraio del 2002 Silverstein ottenne 861 milioni di dollari dall’Industrial Risk Insurers [un’agenzia assicurativa] per ricostruire sul luogo dove sorgeva il WTC-7. L’investimento di Silverstein nel WTC-7 è stato stimato in 386 milioni di dollari. Dal crollo di quest’unico edificio gli è venuto un profitto di quasi 500 milioni di dollari.

Ebbene?

Già il Sig. Silverstain aveva appena affittato tutto il complesso del WTC per 3,2 MILIARDI di dollari (solo nel LUGLIO 2001) ed aveva BEN PENSATO DI SPENDERE 14 MILIONI DI DOLLARI PER ASSICURARLO CONTRO LA DISTRUZIONE.

Riporto da Wikipedia:

In January 2001, Silverstein, via Silverstein Properties and Westfield America, made a $3.2 billion bid for the lease to the World Trade Center. Silverstein was outbid by $50 million by Vornado Realty, with Boston Properties and Brookfield Properties also competing for the lease. However, Vornado withdrew and Silverstein’s bid for the lease to the World Trade Center was accepted on July 24, 2001.[14] This was the first time in the building’s 31-year history that the complex had changed management.

The lease agreement applied to One, Two, Four, and Five World Trade Center, and about 425,000 square feet (39,500 m2) of retail space. Silverstein put up $14 million of his own money to secure the deal.[15] The terms of the lease gave Silverstein, as leaseholder, the right to rebuild the structures if destroyed.[16]

Ma guarda, quando si dice il caso!

Tratto da: 911_subito

Set 18, 2008 - 11 Settembre 2001    Commenti disabilitati su 11 Settembre. I misteri del WTC7

11 Settembre. I misteri del WTC7

WTC7Nuovo WTC7Sull’11 Settembre 2001 come preannunciato, ho raccolto altra documentazione.
Questa volta a proposito dell’Edificio 7 noto come WTC7 che si è afflosciato proprio come accade nelle demolizioni controllate.
Ripeto: NON darà risposte, ma vi FARA’ PORRE DELLE DOMANDE.

Intanto, in tutta fretta, hanno riciclato l’acciaio, smaltito i detriti e costruito la nuova WTC 7 (visibile a destra).

Così è riportato su Wikipedia: “Quando l’edificio fu inaugurato nel 1987 il proprietario del complesso Roger Silverstein, ebbe difficoltà ad attirare inquilini. Nel 1988, la società Salomon Brothers firmò un contratto a lungo termine diventando il maggiore inquilino dell’edificio. L’11 settembre 2001, l’edificio fu danneggiato dai detriti delle Torri Gemelle.”
La sua integrità strutturale fu ulteriormente compromessa dal fuoco, che provocò l’indebolimento della struttura causandone il crollo alle 5.20 del pomeriggio. Osservando però i numerosi video che ne testimoniano il crollo e confrontandoli con casi analoghi, mostrano che fu l’unico edificio al mondo a crollare a causa di un incendio collassando nella parte centrale. Inoltre edifici più vicini alle Torri Gemelle, rimasero meno danneggiati rispetto a quest’ultimo.
Nuovo WTC7 2003

La costruzione del nuovo WTC 7 è iniziata nel 2003 e finita nel 2006. Esso conta 52 piani in altezza. Il nuovo edificio è delimitato da Greenwich, Vesey, Washington e Barclay streets. Un piccolo parco in Greenwich Street, occupa tutto lo spazio che occupava il vecchio edificio a forma trapezoidale.

L’attuale World Trade Center 7, nel design, prevede una maggiore sicurezza rispetto al precedente, con un nucleo in cemento armato, ampie scalinate, estintori, spesse colonne di acciaio e incorpora numerose funzioni ecologiche.


Il documento è tratto da: wtc7.net
Proverò a tradurre per chi non ha troppa dimestichezza con l’inglese.

L’edificio 7 fu il terzo grattacelo ridotto in maceria l’11 Settembre 2001. Segondo la versione governativa, la causa è da addebitare agli incendi, ma gli incendi , finora, non hanno mai distrutto grattaceli con la stuttura in acciaio.
Il gruppo  che ha investigato fu tenuto distante dalla scena del crimine. Secondo quanto pubblicato nel loro inconsistente report nel Maggio 2002, le prove vennero distrutte.
Perchè il governo ha rapidamente riciclato l’acciaio del più gende e misterioso danno ingegneristico della storia del mondo, e perchè i media sono rimasti silenti?

I Video che mostrano la caduta verticale del WTC7

La sopravvivenza di parcchie registrazioni video del crollo dell’edificio 7, nonostante la bassa risoluzione, consentono lo studio del movimento ed il momento del crollo.
Ognuno dei seguenti video mostra l’intera porzione visibile dell’edificio crollando con una precisione verticale altrimenti visibile solo nelle demolizioni controllate. Inoltre, mostrano the il crollo è avvenuto in soli 6.5 seconds circa dall’inizio alla fine. Questo lasso di secondi è sufficiente ad un oggetto che cade dal tetto dell’edificio ad arrivare al suolo senza resistenza dell’aria.

video broadcast by CBS – 1.4MB – mpeg
Questo video di 36 secondi mostra il crollo dell’edificio da una posizione elevata puttosto distante a nordest dello stesso.
CBS WTC 7 video
video from an NBC news camera – 1.5MB – mpeg
Quest’altro video di 9 secondi mostra il crollo dell’edificio 7 da circa 1,5 km a nordest  sulla West Broadway.
Broadway WTC 7 video
video broadcast on CBS – 1.7MB – mpeg
Quest’altro video di 9.6  secondi mostra il crollo dell’edificio 7 da una posizione di soli 300 metri circa a nord.
West Street WTC 7 video
 
 WTC 7 ancora in piedi
Ed infine, cosa ne pensate del fatto che una telvisione annunci il crollo ben 23 minuti PRIMA CHE AVVENGA?
Meditate, ed immaginatevi fino a che punto possono arrivare le STRONZATE CHE CI RACCONTANO GIORNALI E TV!