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Nov 28, 2011 - Abuso di Potere, Bancocrazia, Finanza, Giustizia, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su Ad ulteriore conferma di “come” CI SALVERANNO questi Signori….

Ad ulteriore conferma di “come” CI SALVERANNO questi Signori….

vittorio grilli

Grilli, il possibile viceministro che sogna il doppio stipendio
Il direttore del Tesoro passerebbe da 500 mila euro a “soli” 150 mila.
La soluzione che si prospetta è disarmante: concedergli il doppio incarico.
Mentre si discute di sacrifici pesanti per tutti i cittadini in vista della prossima manovra, nel dibattito politico spunta un «nodo» piuttosto aggrovigliato: lo stipendio di Vittorio Grilli.
Il direttore generale del Tesoro potrebbe diventare viceministro, ma – sostengono alcuni – passerebbe da 500mila a «soli» 150mila euro annui.
Questo è l’ostacolo che si ritrova sul cammino il governo Monti, nel mezzo della bufera finanziaria planetaria.

La soluzione che si prospetta è altrettanto disarmante: concedergli il doppio incarico. La Repubblica non può fare a meno di lui, e lui non può fare a meno dei 350mila euro annui di differenza. Ma le tesi non convince affatto. Innanzitutto perché dubitiamo che sia davvero possibile fare bene il viceministro e il direttore generale. L’amministrazione deve pure avere un presidio di autonomia funzionale.
Ma ancora più discutibile è che la questione stia diventando dirimente, mentre le famiglie italiane fanno i conti con l’inflazione, il prezzo della benzina e l’età pensionabile.

Fonte: unita.it
Nov 27, 2011 - Economia, Equitalia, Finanza, Giustizia, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su Effetto iniquItalia sugli ONESTI.

Effetto iniquItalia sugli ONESTI.

Già, perchè i grandi evasori se ne FOTTONO BELLAMENTE di Equitalia!
I capitali all’estero e gli immobili intestati a società di comodo li mettono al riparo dall’azione DEVASTANTE che investe invece chi, DAL FACICOSO LAVORO DI ANNI ha messo da parte qualche soldino ed ha comprato casa (REGOLARMENTE INTESTATA A SE E MOGLIE).


Padova, imprenditore suicida per crisi Esplode la rabbia contro Equitalia

Giancarlo Perin, 52 anni, si è impiccato alla gru della sua azienda edile perché non poteva più pagare i dipendenti. L’organizzazione indipendentista Veneto Stato organizza una manifestazione davanti agli uffici dell’agenzia di riscossione, “in ricordo di Giancarlo e di tutti i veneti che soffrono per questo illegittimo martellamento esattoriale”

Giancarlo Perin aveva 52 anni, una moglie, due figli, una bella casa. Era proprietario di una delle imprese edili storiche dell’Alta padovana, la Perin Fratelli srl. Venerdì scorso un suo dipendente lo ha trovato impiccato alla benna della gru nella sua ditta di Borgoricco. In un biglietto alla famiglia ha accennato alla crisi, a problemi economici. Chi lo conosce bene dice che temeva di non riuscire più a dare un futuro ai suoi dipendenti.

Effettivamente sembra che la Perin non pagasse la cassa edile dall’aprile scorso, e che avesse chiesto un finanziamento alla banca. Forse Giancarlo non ha avuto le risposte che voleva. Di certo ora quelle risposte le chiedono a gran voce imprenditori e sostenitori che stanno ingrossando sempre più le file degli indipendentisti veneti. “Veneto Stato”, movimento famoso per la “statua all’evasore” in un piccolo comune del Vicentino, si è presentato davanti alla sede di Equitalia a Padova, con bandiere, altoparlanti, striscioni e slogan. Primo tra tutti “Fratelli d’Italia? Non siamo neanche parenti”. L’obiettivo era dimostrare tutta la rabbia per sentirsi strangolati e oppressi da quelle che definiscono le “braccia armate” dello Stato: Equitalia, agenzia delle entrate, Finanza, tasse, ma soprattutto banche.

In onore di Giancarlo il centinaio di manifestanti, tenuti sotto stretta osservazione dalla polizia, hanno acceso alcuni lumini davanti al portone dell’agenzia in via Longhin, “in ricordo di Giancarlo e di tutti i veneti che soffrono per questo illegittimo martellamento esattoriale”, dice il presidente Lucio Chiavegato. La rabbia espolde solo a sentir nominare i ‘nemici’ della Lega. “Bossi è un traditore, Zaia ci chiede di comprare i Btp? Se li compri lui, qui c’è gente che si mette una corda al collo pur di non licenziare i dipendenti”. Una delegazione di manifestanti viene ricevuta a metà mattina da Maurizio Trevisan, capo dell’ufficio provinciale. L’incontro dura una decina di minuti. “Gli abbiamo dato un ultimatum – dice la ‘pasionaria’ imprenditrice Patrizia Badii, fiorentina di nascita e veronese di adozione – o ritirano tutti i loro bollettini o noi non paghiamo, gli abbiamo detto di guardarsi le spalle, chi medita il suicidio per debiti può commettere qualsiasi follia”.

Veneto Stato nasce nel settembre del 2010 e mette insieme le spinte indipendentiste che ruotano attorno al Partito Nazionale Veneto. Lo Statuto, scritto in dialetto, chiede un referendum e il riconoscimento del Veneto come Stato membro dell’unione erupea. Bandiera del movimento, che non ama definirsi partito, è l’evasione fiscale come segno di protesta. La notizia dell’imprenditore suicidatosi in azienda ha lasciato tutti sconvolti: “Ci siamo riconosciuti in lui – afferma la Badii – qui ci si ammala, c’è gente che va in depressione, che perde i capelli, ci strangolano per i prestiti e appena saltiamo una rata ci saltano al collo”.

Il tam tam organizzativo è arrivato anche a Brescia e Bergamo. Gli imprenditori delle altre regioni in Veneto vengono ironicamente chiamati stranieri, ma la gente qui ha poca voglia di scherzare. “Tre anni fa ho aperto un’attività a Genova, ho dovuto chiudere, mi sono ritrovata una cartella da 15milia euro – dice Antonella Clementi, anche lei davanti a Equitalia a manifestare – avevo versato i contributi dei miei dipendenti ma non i miei, sono dovuta tornare a casa dei miei genitori a Brescia, ho 52 anni e due figlie, non dico a nessuno dove sono perché ho paura che mi vengano a cercare”.

Fonte: ilfattoquotidiano.it
Nov 14, 2011 - Bancocrazia, Economia, Finanza, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su A dimostrazione della BANCOCRAZIA VIGENTE…

A dimostrazione della BANCOCRAZIA VIGENTE…

MARRA: LE 6 LEGGI REGALA-SOLDI ALLE BANCHE

 

Sono 6 le leggi, 4 delle quali recentissime, con le quali sono stati regalati alle banche centinaia di miliardi di euro annuali.
E poiché (non so se stupisce) nessun partito si è opposto, non resta che il referendum.

-La più recente è il DL n. 7013.7.2011 (‘decreto sviluppo’), art. 8, secondo cui l’usura, che prima scattava quando il tasso medio veniva superato del 50%, scatta ora quando viene superato di 8 punti, o anche del 25% + 4 punti. Due criteri il secondo dei quali è in realtà ‘fumogeno’ (serve a confondere), perché è un po’ più vantaggioso per i cittadini solo con tassi molto alti, tipo 20%, come quelli dei crediti al consumo. Ma per fare invece l’esempio che interessa il maggior numero di italiani, nei mutui a tasso variabile, ora in media del 2,79%, prima, per verificarsi l’usura, la banca doveva praticare il 4,18%, mentre ora il 10,79%. Anche se, secondo la Banca d’Italia (un’illecita azienda privata di proprietà di quelle stesse banche che finge di controllare), andrebbe applicato il criterio del 25% + 4 punti, per cui l’usura sui mutui inizierebbe ‘solo’ dal 7.48%, contro il 4,18% di prima. Una posizione questa anch’essa rivolta a confondere, nel senso che Banca d’Italia ha per il momento indicato il criterio del 25% + 4 punti sapendo però che, di fatto, in sede penale, ove occorra, le banche hanno sempre la possibilità di difendersi invocando il criterio del +8%. Un innalzamento che, ora che la barriera del ‘tasso soglia’ è stata comunque elevata, innescherà un aumento strisciante del costo del denaro, e che serve inoltre alle banche per evitare le condanne per usura, da ultimo sempre più frequenti.

-La seconda è la L. n. 10, art. 2, comma 61, del 26.2.11, con cui, in contrasto frontale con decenni di giurisprudenza anche delle Sezioni Unite della Cassazione, si è stabilito che la prescrizione decennale nelle cause contro le banche, che decorreva dalla chiusura del conto corrente, ora decorra dall’annotazione dell’operazione. Significa che, ad esempio, in relazione a un conto durato venti anni e chiuso nove anni fa potevi recuperare tutto, mentre ora puoi recuperare solo un anno, ovvero solo le somme di cui la banca si è indebitamente appropriata tra oggi e dieci anni fa.

-La terza è il D. Lgs n. 11 del 27.1.2010 con il quale – ora che si stavano vincendo le cause sulla ‘valuta zero’, cioè sull’accredito immediato dei versamenti – è stato stabilito l’accredito al terzo giorno. Una guerra iniziata invero proprio da me nel 1980 (ottenendo il primo risultato positivo nel 2004) in base al semplice argomento che se Tizio dà a Caio un assegno di 1.000 euro il primo gennaio, e Caio lo versa subito sul suo conto, i 1.000 euro vengono stornati a Tizio il primo gennaio e accreditati a Caio dopo alcuni (o molti) giorni, sicché, nell’intervallo, gli interessi vanno alla banca, che non è mai stata proprietaria dei soldi.

-La quarta è il D Lgs 4.8.99, n. 342, art. 25, con cui si è stabilito che l’anatocismo (addebito trimestrale anziché annuale degli interessi) è legittimo purché venga praticato anche all’attivo, ‘dimenticando’ però l’enorme differenza tra tassi attivi e passivi. Una ‘amnesia’ che ha colpito anche la Corte Costituzionale vanificando la sentenza in cui si dilunga a illustrare la legittimità del ‘pareggiamento’ senza però aggiungere (lo ha dato per scontato?) che sarebbe occorso anche il ‘pareggiamento’ quantitativo dei tassi. Una ‘amnesia’ che, dal 22.4.2000, data di entrata in vigore di questo regime, al 31.12.2010, con un tasso attivo medio dell’0,87% e un tasso passivo medio del 13,32 (10,08% + lo 0,81% trimestrale = 3,24% annuo di commissione di massimo scoperto), ha causato – per ogni 100.000 euro – in dieci anni, un guadagno per i correntisti di 427 euro, ma un guadano per le banche di 203.576 euro.

-La quinta è il decreto legislativo 385 del 1993, art. 50, con il quale si è stabilito che è sufficiente una dichiarazione del direttore della banca (quindi ‘di parte’) per far diventare «certa, liquida ed esigibile» la somma scritta in fondo a un qualsiasi estratto conto bancario. Con la conseguenza, ove si rompano i rapporti, che la banca, anziché dover iniziare un giudizio civile con citazione, cosa che ti consentirebbe di difenderti adeguatamente, può depositare un ricorso per decreto ingiuntivo: decreti ingiuntivi che spesso i giudici (sempre larghi di manica con le banche per motivi meglio noti a loro) rilasciano in forma esecutiva, sicché la banca può subito pignorarti quello che hai. Una norma assurda (solo le banche possono ‘autocertificare’ i propri crediti), oggi divenuta grottesca perché quasi tutte le voci dell’estratto conto sono ormai oggetto di censura giurisprudenziale, per cui si sa a priori che il saldo, all’esito dei giudizi, risulterà errato.

-La sesta è l’art. 2 bis, comma 1, legge n. 2 del 28.1. 2009, con il quale il nostro incredibile ‘legislatore’, siccome la commissione di massimo scoperto, che in passato vigeva praticamente per prassi, è stata oggetto di clamoroso e generalizzato superamento giurisprudenziale, anziché prenderne atto e vietarla, l’ha ri-introdotta per legge, per di più raddoppiandola quasi.

Alfonso Luigi Marra

Fonte: signoraggio.it
Nov 13, 2011 - Abuso di Potere, Bancocrazia, Economia, Finanza, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su Ed ora, PREPARATE LA VASELINA!

Ed ora, PREPARATE LA VASELINA!

Cazzo, ci risiamo!
Ed ecco il consulente di Goldman Sachs (BANCOCRATA fino al midollo) che ci finirà di aporire il culo col placet di TUTTO l’arco parlamentare!!
In questi giorni i giornalai italici si sono sbracciati per dirci quanto è buono e giusto il Monti, che intanto un miracolo l’ha già fatto: si incassa il suo compenso da senatore a vita (pare di 25.000 euro mensili) ovviamente OLTRE ALTRI EMOLUMENTI E PROBABILMENTE ANCHE QUALCHE PENSIONE, ma al momento non ho trovato riscontri.
Temo che ci farà rimpiangere il CaiNano.

Qualche giorno fa a Radio24 ho sentito che il Monti è famoso per aver comminato una Megamulta a Microzozz!
Vero!
Ma non hanno completato l’informazione, infatti fino a tutto il 24 Aprile di quest’anno Microzozz NON HA PAGATO QUELLA MULTA E CREDO CHE MAI LA PAGHERA’.

Ott 23, 2011 - Abuso di Potere, Bancocrazia, Economia, Finanza, Fisco, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su Federal Reserve, BCE, Banca d’ITALIA???

Federal Reserve, BCE, Banca d’ITALIA???

Oggi, un meraviglioso CARTONE ANIMATO.

Beh, mi spiace per chi non sa una parola di inglese e dovrà leggerlo,

ma vi GARANTISCO che ne vale la pena.


… Bene attenti al passaggio verso il minuto 24 !

E vi sarà più chiaro il motivo per il quale il Signor OBAMA stia deludendo le attese

di quanti speravano fosse “la Svolta epocale”.

Beh, GODETEVI I VOSTRI RISPARMI 😉

 

Fonte: nocensura.com
Ott 2, 2011 - Abuso di Potere, Bancocrazia, Economia, Finanza, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su Salvataggi e COGLIONATE propinate via Media.

Salvataggi e COGLIONATE propinate via Media.

Salvataggio Euro

Desidero condividere un articolo del Corriere che conferma quanto assersco da anni: viviamo in una BANCOCRAZIA. Ed ora, con la “Lettera di Trichet e Draghi“, ne abbiamo avuto la definitiva ufficializzazione: la Banca Centrale (di proprietà delle Bance centrali Nazionali (a loro volta di proprietà delle BANCHE PRIVATE)) detta l’agenda politica ai FANTOCCI SEDUTI SULLE POLTRONE DORATE.


***Crisi: gli hedge fund scommettono sul recupero dei bond greci

Li comprano ai minimi in attesa del salvataggio di Atene New York, 29 set – La Grecia potrebbe avere difficolta’ a ripagare il suo debito, ma per gli hedge fund l’affare del momento e’ l’acquisto di titoli di stato di Atene. Secondo il New York Times, i bond ellenici vengono attualmente scambiati per meno di 36 centesimi su ogni euro di valore nominale, sperando di registrare significativi profitti nella convinzione che Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale non permetteranno il default del Paese. Stando all’accordo raggiunto a luglio tra governo greco e banche nazionali (parte integrante del piano salvataggio di Atene), una parte sostanziale dei bond esistenti dovrebbe essere convertita in nuovi titoli a scadenza piu’ lunga che potrebbero essere valutati a 70 centesimi su euro. Per il Times, circa il 30% degli investitori che prenderanno parte allo swap da circa 135 miliardi di euro hanno acquistato i titoli dopo il 21 luglio e non sono quindi i possessori originali (ovvero le grandi banche europee) ma speculatori. Per Otmar Issing, economista tedesco ed ex membro del Board della Banca Centrale Europea, “l’accordo non aiutera’ la Grecia, ma e’ un buon affare per le banche”. Si spiegano cosi’ le difficolta’ incontrate dal cancelliere tedesco Angela Merkel nel convincere il parlamento ad approvare il piano di salvataggio greco: i politici sono preoccupati dalla reazione dei loro elettori. Issing crede che una soluzione migliore sarebbe quella di obbligare i possessori attuali di debito greco ad accollarsi svalutazioni dei titoli in loro possesso fino al 50% in modo da ridurre il peso del debito greco, permettendo ad Atene di far fronte ai suoi obblighi.

Set 29, 2011 - Abuso di Potere, Bancocrazia, Economia, Finanza    Commenti disabilitati su E, se credete di poter mettere al riparo i VOSTRI spiccioli….

E, se credete di poter mettere al riparo i VOSTRI spiccioli….

LingottiNotizia che NON TROVERETE nei canali del NEO Istituo Luce (RaiSet)


Francia:proibite compravendite di oro e di argento sopra i 600 $

LEuropa si attiva per impedire ai suoi cittadini di difendere i propri beni
Le Banche Centrali sono plausibilmente così preoccupate del crescente numero di cittadini che si disfano di denaro contante in rapida svalutazione e che cercano di preservare i propri risparmi acquistando metalli preziosi, che i governi stanno ora bloccando gli acquisti anonimi di oro e di argento.

Set 17, 2011 - Economia, Finanza, Fisco, Giustizia    Commenti disabilitati su Fisco sempre più iniquo con i più deboli

Fisco sempre più iniquo con i più deboli

Siete una persona onesta che cerca, nonostante tutto, di mettersi in regola con quanto rpevisto dalla legge?
Beh, con la nuova manovra è in arrivo un’altro tentativo di FARVI DESISTERE. 
Fisco Iniquo

Manovra finanziaria e regime dei minimi: che cosa cambia

L’abolizione del regime fiscale per i contribuenti minimi, stabilito dall’ultima Finanziaria ormai legge,dimostra ancora una volta come scelte importanti prese nel “solo interesse del paese”, siano in realtà iniziative che testimoniano come il legislatore non conosca (o faccia finta di non conoscere) il paese in cui vive.

Proviamo a dimostrarlo.
Immaginiamo un architetto sopra i 35 anni, titolare di partita iva dal 2007 ,in possesso dei requisiti di contribuente minimo e  che attualmente possa contare su un reddito lordo annuo pari a 15.000,00 €. Molto probabilmente emetterà dodici fatture a cadenza mensile di 1250,00 € al suo “unico cliente”. Considerando l’attuale regime dei contribuenti minimi, proviamo a fare due conti in tasca al nostro amico. Bisognerà detrarre il 20% (aliquota sostitutiva IVA,IRPEF,IRAP e addizionali locali), il 12,5% per il contributo soggettivo inarcassa,365,00€ per il contributo integrativo minimo e 74,00€ per il contributo maternità. La retribuzione netta annuale sarà di 9686,00€ pari a 807,17€ mensili. Il tutto ,ovviamente, senza ferie, malattie, permessi, TFR e quant’altro.
Potremmo fermarci qui e discutere su come sia possibile vivere, o avere prospettive di vita con tali risorse, o sul perché il lavoro subordinato, che gran parte di noi svolge presso gli studi professionali, non debba essere regolamentato dal CCNL per i dipendenti degli studi professionali così come avviene negli altri settori lavorativi. Ma la Finanziaria incombe e quindi non divaghiamo. Con il passaggio al regime ordinario i conti in tasca del nostro amico cambiano. Al reddito di 15000 € sarà prima aggiunta e poi sottratta (in sede di versamento) la quota IVA pari al 20% e quindi 3000,00€. Inoltre vanno detratte:
IRPEF (23,0%): 3450,00€
Addizionale IRPEF (esempio Napoli 0,5%): 75,00€
Contributo soggettivo Inarcassa (12,5%): 1875,00€
Contributo minimo integrativo: 365,00€
Contributo maternità: 74,00€
Con una retribuzione annua di 9161,00 € pari a 763,42 € mensili.
In definitiva si avrà una perdita annuale di 525,00€ pari a 43,75 € mensili (-5,7%).
L’incidenza sembra minima, ma considerando anche l’applicazione degli studi di settore, non c’è da essere allegri. Inoltre i colleghi giovani che usufruiranno dell’aliquota sostitutiva del 5% per 5 anni potranno chiedere retribuzioni scontatissime falsando inevitabilmente il mercato. Provate a sostituirvi al nostro amico e simulate la vostra situazione. Buon divertimento.

Fonte: ivaseipartita.it
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