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Nov 14, 2011 - Bancocrazia, Economia, Finanza, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su A dimostrazione della BANCOCRAZIA VIGENTE…

A dimostrazione della BANCOCRAZIA VIGENTE…

MARRA: LE 6 LEGGI REGALA-SOLDI ALLE BANCHE

 

Sono 6 le leggi, 4 delle quali recentissime, con le quali sono stati regalati alle banche centinaia di miliardi di euro annuali.
E poiché (non so se stupisce) nessun partito si è opposto, non resta che il referendum.

-La più recente è il DL n. 7013.7.2011 (‘decreto sviluppo’), art. 8, secondo cui l’usura, che prima scattava quando il tasso medio veniva superato del 50%, scatta ora quando viene superato di 8 punti, o anche del 25% + 4 punti. Due criteri il secondo dei quali è in realtà ‘fumogeno’ (serve a confondere), perché è un po’ più vantaggioso per i cittadini solo con tassi molto alti, tipo 20%, come quelli dei crediti al consumo. Ma per fare invece l’esempio che interessa il maggior numero di italiani, nei mutui a tasso variabile, ora in media del 2,79%, prima, per verificarsi l’usura, la banca doveva praticare il 4,18%, mentre ora il 10,79%. Anche se, secondo la Banca d’Italia (un’illecita azienda privata di proprietà di quelle stesse banche che finge di controllare), andrebbe applicato il criterio del 25% + 4 punti, per cui l’usura sui mutui inizierebbe ‘solo’ dal 7.48%, contro il 4,18% di prima. Una posizione questa anch’essa rivolta a confondere, nel senso che Banca d’Italia ha per il momento indicato il criterio del 25% + 4 punti sapendo però che, di fatto, in sede penale, ove occorra, le banche hanno sempre la possibilità di difendersi invocando il criterio del +8%. Un innalzamento che, ora che la barriera del ‘tasso soglia’ è stata comunque elevata, innescherà un aumento strisciante del costo del denaro, e che serve inoltre alle banche per evitare le condanne per usura, da ultimo sempre più frequenti.

-La seconda è la L. n. 10, art. 2, comma 61, del 26.2.11, con cui, in contrasto frontale con decenni di giurisprudenza anche delle Sezioni Unite della Cassazione, si è stabilito che la prescrizione decennale nelle cause contro le banche, che decorreva dalla chiusura del conto corrente, ora decorra dall’annotazione dell’operazione. Significa che, ad esempio, in relazione a un conto durato venti anni e chiuso nove anni fa potevi recuperare tutto, mentre ora puoi recuperare solo un anno, ovvero solo le somme di cui la banca si è indebitamente appropriata tra oggi e dieci anni fa.

-La terza è il D. Lgs n. 11 del 27.1.2010 con il quale – ora che si stavano vincendo le cause sulla ‘valuta zero’, cioè sull’accredito immediato dei versamenti – è stato stabilito l’accredito al terzo giorno. Una guerra iniziata invero proprio da me nel 1980 (ottenendo il primo risultato positivo nel 2004) in base al semplice argomento che se Tizio dà a Caio un assegno di 1.000 euro il primo gennaio, e Caio lo versa subito sul suo conto, i 1.000 euro vengono stornati a Tizio il primo gennaio e accreditati a Caio dopo alcuni (o molti) giorni, sicché, nell’intervallo, gli interessi vanno alla banca, che non è mai stata proprietaria dei soldi.

-La quarta è il D Lgs 4.8.99, n. 342, art. 25, con cui si è stabilito che l’anatocismo (addebito trimestrale anziché annuale degli interessi) è legittimo purché venga praticato anche all’attivo, ‘dimenticando’ però l’enorme differenza tra tassi attivi e passivi. Una ‘amnesia’ che ha colpito anche la Corte Costituzionale vanificando la sentenza in cui si dilunga a illustrare la legittimità del ‘pareggiamento’ senza però aggiungere (lo ha dato per scontato?) che sarebbe occorso anche il ‘pareggiamento’ quantitativo dei tassi. Una ‘amnesia’ che, dal 22.4.2000, data di entrata in vigore di questo regime, al 31.12.2010, con un tasso attivo medio dell’0,87% e un tasso passivo medio del 13,32 (10,08% + lo 0,81% trimestrale = 3,24% annuo di commissione di massimo scoperto), ha causato – per ogni 100.000 euro – in dieci anni, un guadagno per i correntisti di 427 euro, ma un guadano per le banche di 203.576 euro.

-La quinta è il decreto legislativo 385 del 1993, art. 50, con il quale si è stabilito che è sufficiente una dichiarazione del direttore della banca (quindi ‘di parte’) per far diventare «certa, liquida ed esigibile» la somma scritta in fondo a un qualsiasi estratto conto bancario. Con la conseguenza, ove si rompano i rapporti, che la banca, anziché dover iniziare un giudizio civile con citazione, cosa che ti consentirebbe di difenderti adeguatamente, può depositare un ricorso per decreto ingiuntivo: decreti ingiuntivi che spesso i giudici (sempre larghi di manica con le banche per motivi meglio noti a loro) rilasciano in forma esecutiva, sicché la banca può subito pignorarti quello che hai. Una norma assurda (solo le banche possono ‘autocertificare’ i propri crediti), oggi divenuta grottesca perché quasi tutte le voci dell’estratto conto sono ormai oggetto di censura giurisprudenziale, per cui si sa a priori che il saldo, all’esito dei giudizi, risulterà errato.

-La sesta è l’art. 2 bis, comma 1, legge n. 2 del 28.1. 2009, con il quale il nostro incredibile ‘legislatore’, siccome la commissione di massimo scoperto, che in passato vigeva praticamente per prassi, è stata oggetto di clamoroso e generalizzato superamento giurisprudenziale, anziché prenderne atto e vietarla, l’ha ri-introdotta per legge, per di più raddoppiandola quasi.

Alfonso Luigi Marra

Fonte: signoraggio.it
Nov 13, 2011 - Abuso di Potere, Bancocrazia, Economia, Finanza, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su Ed ora, PREPARATE LA VASELINA!

Ed ora, PREPARATE LA VASELINA!

Cazzo, ci risiamo!
Ed ecco il consulente di Goldman Sachs (BANCOCRATA fino al midollo) che ci finirà di aporire il culo col placet di TUTTO l’arco parlamentare!!
In questi giorni i giornalai italici si sono sbracciati per dirci quanto è buono e giusto il Monti, che intanto un miracolo l’ha già fatto: si incassa il suo compenso da senatore a vita (pare di 25.000 euro mensili) ovviamente OLTRE ALTRI EMOLUMENTI E PROBABILMENTE ANCHE QUALCHE PENSIONE, ma al momento non ho trovato riscontri.
Temo che ci farà rimpiangere il CaiNano.

Qualche giorno fa a Radio24 ho sentito che il Monti è famoso per aver comminato una Megamulta a Microzozz!
Vero!
Ma non hanno completato l’informazione, infatti fino a tutto il 24 Aprile di quest’anno Microzozz NON HA PAGATO QUELLA MULTA E CREDO CHE MAI LA PAGHERA’.

Ott 23, 2011 - Abuso di Potere, Bancocrazia, Economia, Finanza, Fisco, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su Federal Reserve, BCE, Banca d’ITALIA???

Federal Reserve, BCE, Banca d’ITALIA???

Oggi, un meraviglioso CARTONE ANIMATO.

Beh, mi spiace per chi non sa una parola di inglese e dovrà leggerlo,

ma vi GARANTISCO che ne vale la pena.


… Bene attenti al passaggio verso il minuto 24 !

E vi sarà più chiaro il motivo per il quale il Signor OBAMA stia deludendo le attese

di quanti speravano fosse “la Svolta epocale”.

Beh, GODETEVI I VOSTRI RISPARMI 😉

 

Fonte: nocensura.com
Ott 2, 2011 - Abuso di Potere, Bancocrazia, Economia, Finanza, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su Salvataggi e COGLIONATE propinate via Media.

Salvataggi e COGLIONATE propinate via Media.

Salvataggio Euro

Desidero condividere un articolo del Corriere che conferma quanto assersco da anni: viviamo in una BANCOCRAZIA. Ed ora, con la “Lettera di Trichet e Draghi“, ne abbiamo avuto la definitiva ufficializzazione: la Banca Centrale (di proprietà delle Bance centrali Nazionali (a loro volta di proprietà delle BANCHE PRIVATE)) detta l’agenda politica ai FANTOCCI SEDUTI SULLE POLTRONE DORATE.


***Crisi: gli hedge fund scommettono sul recupero dei bond greci

Li comprano ai minimi in attesa del salvataggio di Atene New York, 29 set – La Grecia potrebbe avere difficolta’ a ripagare il suo debito, ma per gli hedge fund l’affare del momento e’ l’acquisto di titoli di stato di Atene. Secondo il New York Times, i bond ellenici vengono attualmente scambiati per meno di 36 centesimi su ogni euro di valore nominale, sperando di registrare significativi profitti nella convinzione che Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale non permetteranno il default del Paese. Stando all’accordo raggiunto a luglio tra governo greco e banche nazionali (parte integrante del piano salvataggio di Atene), una parte sostanziale dei bond esistenti dovrebbe essere convertita in nuovi titoli a scadenza piu’ lunga che potrebbero essere valutati a 70 centesimi su euro. Per il Times, circa il 30% degli investitori che prenderanno parte allo swap da circa 135 miliardi di euro hanno acquistato i titoli dopo il 21 luglio e non sono quindi i possessori originali (ovvero le grandi banche europee) ma speculatori. Per Otmar Issing, economista tedesco ed ex membro del Board della Banca Centrale Europea, “l’accordo non aiutera’ la Grecia, ma e’ un buon affare per le banche”. Si spiegano cosi’ le difficolta’ incontrate dal cancelliere tedesco Angela Merkel nel convincere il parlamento ad approvare il piano di salvataggio greco: i politici sono preoccupati dalla reazione dei loro elettori. Issing crede che una soluzione migliore sarebbe quella di obbligare i possessori attuali di debito greco ad accollarsi svalutazioni dei titoli in loro possesso fino al 50% in modo da ridurre il peso del debito greco, permettendo ad Atene di far fronte ai suoi obblighi.

Set 29, 2011 - Abuso di Potere, Bancocrazia, Economia, Finanza    Commenti disabilitati su E, se credete di poter mettere al riparo i VOSTRI spiccioli….

E, se credete di poter mettere al riparo i VOSTRI spiccioli….

LingottiNotizia che NON TROVERETE nei canali del NEO Istituo Luce (RaiSet)


Francia:proibite compravendite di oro e di argento sopra i 600 $

LEuropa si attiva per impedire ai suoi cittadini di difendere i propri beni
Le Banche Centrali sono plausibilmente così preoccupate del crescente numero di cittadini che si disfano di denaro contante in rapida svalutazione e che cercano di preservare i propri risparmi acquistando metalli preziosi, che i governi stanno ora bloccando gli acquisti anonimi di oro e di argento.

Set 17, 2011 - Economia, Finanza, Fisco, Giustizia    Commenti disabilitati su Fisco sempre più iniquo con i più deboli

Fisco sempre più iniquo con i più deboli

Siete una persona onesta che cerca, nonostante tutto, di mettersi in regola con quanto rpevisto dalla legge?
Beh, con la nuova manovra è in arrivo un’altro tentativo di FARVI DESISTERE. 
Fisco Iniquo

Manovra finanziaria e regime dei minimi: che cosa cambia

L’abolizione del regime fiscale per i contribuenti minimi, stabilito dall’ultima Finanziaria ormai legge,dimostra ancora una volta come scelte importanti prese nel “solo interesse del paese”, siano in realtà iniziative che testimoniano come il legislatore non conosca (o faccia finta di non conoscere) il paese in cui vive.

Proviamo a dimostrarlo.
Immaginiamo un architetto sopra i 35 anni, titolare di partita iva dal 2007 ,in possesso dei requisiti di contribuente minimo e  che attualmente possa contare su un reddito lordo annuo pari a 15.000,00 €. Molto probabilmente emetterà dodici fatture a cadenza mensile di 1250,00 € al suo “unico cliente”. Considerando l’attuale regime dei contribuenti minimi, proviamo a fare due conti in tasca al nostro amico. Bisognerà detrarre il 20% (aliquota sostitutiva IVA,IRPEF,IRAP e addizionali locali), il 12,5% per il contributo soggettivo inarcassa,365,00€ per il contributo integrativo minimo e 74,00€ per il contributo maternità. La retribuzione netta annuale sarà di 9686,00€ pari a 807,17€ mensili. Il tutto ,ovviamente, senza ferie, malattie, permessi, TFR e quant’altro.
Potremmo fermarci qui e discutere su come sia possibile vivere, o avere prospettive di vita con tali risorse, o sul perché il lavoro subordinato, che gran parte di noi svolge presso gli studi professionali, non debba essere regolamentato dal CCNL per i dipendenti degli studi professionali così come avviene negli altri settori lavorativi. Ma la Finanziaria incombe e quindi non divaghiamo. Con il passaggio al regime ordinario i conti in tasca del nostro amico cambiano. Al reddito di 15000 € sarà prima aggiunta e poi sottratta (in sede di versamento) la quota IVA pari al 20% e quindi 3000,00€. Inoltre vanno detratte:
IRPEF (23,0%): 3450,00€
Addizionale IRPEF (esempio Napoli 0,5%): 75,00€
Contributo soggettivo Inarcassa (12,5%): 1875,00€
Contributo minimo integrativo: 365,00€
Contributo maternità: 74,00€
Con una retribuzione annua di 9161,00 € pari a 763,42 € mensili.
In definitiva si avrà una perdita annuale di 525,00€ pari a 43,75 € mensili (-5,7%).
L’incidenza sembra minima, ma considerando anche l’applicazione degli studi di settore, non c’è da essere allegri. Inoltre i colleghi giovani che usufruiranno dell’aliquota sostitutiva del 5% per 5 anni potranno chiedere retribuzioni scontatissime falsando inevitabilmente il mercato. Provate a sostituirvi al nostro amico e simulate la vostra situazione. Buon divertimento.

Fonte: ivaseipartita.it
Ago 28, 2011 - Abuso di Potere, Economia, Politica    Commenti disabilitati su Politici afflitti da spese pasti.

Politici afflitti da spese pasti.

L’invito della Rete che diffonde tra commenti ironici il menu dei senatori

MILANO -«Andiamo a mangiare tutti lì?». L’«onorevole» menu spopola su Internet. Che i pranzi dei nostri politici facessero invidia, come costo s’intende, alle mense francescane si sapeva da tempo. Eppure fa una certa impressione vedere stampati nero su bianco, anzi blu su giallo, gli euro che i senatori (ma anche i giornalisti parlamentari) sono «costretti» a sborsare al ristorante di Palazzo Madama. Qualche esempio? Un piatto di spaghetti alle alici: 1 euro e 60 centesimi. Avete ancora fame? E allora buttatevi sul fresco pesce spada alla griglia, tanto bastano solo tre (3!) euro e 55. La realtà di lusso, simile situazione anche a Montecitorio, è stata svelata dal deputato dell’Idv Carlo Monai, attraverso il settimanale l’Espresso.

I COMMENTI – Ora però ci pensa la Rete a scherzarci sopra: «Un po’ troppo caro per le mie tasche…». I commenti ironici e gli sfottò si sprecano: «Chissà se ai peones come me è possibile abbonarsi. Tre persone con meno di € 100 mensili mangiano ben serviti! Se po’ fa!». In tempo di nuove misure economiche e di sacrifici per tutti c’è chi invoca la mannaia e chi fa notare che «ad integrare la differenza ovviamente ci pensano le tasse dei cittadini» (siamo in attesa della risposta dell’ufficio stampa, ndr). E non manca chi vuole investigare: «Lo scandalo sarà conoscere l’integrazione a carico del Senato. Chi è a conoscenza dei prezzi, li pubblichi ed allora potremo veramente indignarci!». Ma c’è anche chi non accetta il confronto: «Per un panino, una bottiglietta d’acqua e un caffè non spendo mai meno di 6 euro. Ma un po’ di vergogna non l’avete?». La Rete, con il suo carattere irriverente e dissacratorio, ha fatto centro ancora una volta. Quella carta, in pochi minuti, è diventata cento, mille, diecimila menu. E replicato impietosamente a futura memoria. Portandosi un dubbio perenne: «Ma non sarà troppo pagare 52 centesimi per pane e servizio di camerieri in livrea?».

LA RETROMARCIA DEL SENATO – Una volta ancora, però, la Rete si fa sentire anche nei palazzi del potere. Nel pomeriggio di giovedì, l’ufficio stampa del Senato ha annunciato «che in sede di approvazione del bilancio interno è stato approvato un ordine del giorno specifico (G100) che intende porre a carico degli utenti del ristorante del Senato il costo effettivo dei pasti consumati». Della cosa si è interessato il presidente del Senato, Renato Schifani in persona, che «ha già invitato i senatori questori ad assumere nel più breve tempo possibile tutte le necessarie iniziative e decisioni».

Fonte: corriere.it
Ago 24, 2011 - Abuso di Potere, Economia, Politica, Truffe    Commenti disabilitati su “Rimborsi” spese, e neppure se ne vergognano!!

“Rimborsi” spese, e neppure se ne vergognano!!

scrocconeQuanto vi fidereste di uno che

FA LA CRESTA sui rimborsi spesa?


Qualche tempo fa lessi su EFFEDIEFFE dei “Rimborsi patacca” di Giorgio Napolitano.
E’ vero, vi anticipo, che il regolamento parlamentare NON prevede la presentazione delle pezze giustificative, ma un’uomo col SENSO DELLO STATO acclamato da COMUNIONE & FATTURAZIONE (copyrigth Dagospia)…
… avrebbe dovuto vergognarsi almeno un po e emettere il rimborso alla Minzolini.

Oggi, la pubblicazione di Beppe Grillo mi da lo spunto per un post, giusto per farvi vedere il video (che su EFFEDIEFFE pare rimosso) che NESSUNA TV ITALIANA ha rimandato e si è anzi guardata bene dal menzionare minimamente.

Ah, e non disturbateli con domande inopportune!

Altrimenti chiamano la Polizia!!

Ago 20, 2011 - Economia, Finanza, Politica    Commenti disabilitati su La Finanziaria del Movimento a 5 Stelle.

La Finanziaria del Movimento a 5 Stelle.

E’ da anni che assistiamo ad un Governo becero (prima uno e poi l’altro senza soluzione di continuità) ed un’opposizione che dice solo NO e poi fa ammuina quando ci sono i “momenti importanti” (vedasi votazione per lo scudo fiscale).
Molti di voi NON seguono Beppe Grillo, lo so, ma se esistesse una realtà in parlamento che avanzasse proposte come queste che seguono, COM’E’ POSSIBILE NON CONDIVIDERLE AL 300%?
Vi attendo alle prossime elezioni, brutti menefreghisti appesi al carro dei Monatti, che insistete a votare PDL o PDmenoL!!
Mi perdonerete i copia/incolla tratti dal suo Blog (link in calce).


– Taglio delle spese militari e rientro delle missioni di guerra in Libia e in Afghanistan
Abolizione di tutte le pensioni parlamentari in assenza di un periodo di contribuzione pari a quello di tutti gli altri cittadini
– Abolizione immediata dei finanziamenti pubblici ai partiti a partire dal prossimo settembre
– Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali con effetto retroattivo al primo gennaio 2011
Contribuzione del 60% dei capitali regolarizzati con lo Scudo Fiscale
– Statalizzazione di tutte le concessioni in mano ai privati
– Abolizione immediata di tutte le province. Riduzione del 50% del numero dei parlamentari
Abolizione delle doppie e triple pensioni e delle Pensioni d’ORO
– Tetto massimo per ogni pensione di 3.000 euro al mese
Cancellazione delle Grandi Opere Inutili (Tav Val di Susa 22 miliardi, Ponte Messina 4, Gronda Genova 6, ecc.)
– Eliminazione delle Authority e degli stipendi dei trombati dalla politica lì collocati.

Introduzione dell’ICI per gli immobili del Vaticano
– Abolizione finanziamenti pubblici alle scuole private
– Abolizione finanziamenti ospedali privati
– Detrazione di tutte le spese documentabili per fare emergere l’evasione stimata in 130 miliardi
Aumento tassazione case e uffici sfitti per calmierare il mercato degli affitti e ridurre la speculazione edilizia e il riciclaggio dei soldi delle mafie
Recupero dei 98 miliardi di euro evasi dalle società di slot machines
– Eliminare ogni buonuscita per incarichi pubblici (esempio per i consiglieri regionali)
– Dimezzare i parlamentari o in alternativa chiudere il Senato
– Tassazione della prostituzione
– Cancellazione di tutte le auto blu
– Eliminazione delle pensioni multiple
Favorire il lavoro a distanza
– Obbligo di pareggio di bilancio per ogni ente pubblico
Abolizione fondi pubblici a attività venatorie o di carattere privato.

Ed ancora:
– il marchio Made in Italy deve essere utilizzato solo dalle aziende che producono in Italia, il marchio vale spesso quanto il prodotto, oltre ai capitali devono rientrare gli stipendi dei lavoratori
– le aziende che producono utili e li reinvestono in ricerca e sviluppo devono essere detassate
– i finanziamenti europei, pari a 9 miliardi di euro annui, ma che potrebbero salire a 13 se fossimo più efficienti nel predisporre i progetti da presentare, vanno investiti in società esistenti e start up votate alle nuove tecnologie in modo trasparente e dopo una discussione parlamentare
– i 22 miliardi della Tav in Val di Susa vanno destinati alla Ricerca Universitaria
– i 6 miliardi della Gronda di Genova vanno destinati all’eliminazione del Digital Divide e alla diffusione della Rete
– i 4 miliardi del Ponte di Messina vanno destinati allo sviluppo della Cultura, valorizzando i musei e i luoghi storici e d’arte
– la dorsale telefonica, oggi gestita da Telecom, deve essere resa disponibile da un ente terzo a qualunque azienda offra servizi attraverso la Rete
– la tassa CIP6 va erogata integralmente al finanziamento delle aziende di energie rinnovabili, non più a inceneritori e agli scarti delle imprese petrolifere
incentivazione agricoltura nazionale, in particolare prodotti a km zero, con l’obiettivo di rendere l’Italia autosufficiente dal punto di vista alimentare
– la distruzione dell’ambiente, dal capannone industriale abusivo all’inquinamento dei corsi d’acqua. deve diventare un reato contro il patrimonio comune, ogni (pesante) sanzione dovrà andare in un fondo apposito per lo sviluppo del Turismo.

Fonte: beppegrillo.it/la_manovra_economica_dei_cittadini e lo_sviluppo_dell’Italia

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