Lug 26, 2010 - Economia    1 Comment

FIOM CGIL – La morte del Sindacato

fiom-cgil.jpgUn articolo degno di Laurea ad Honorem in Nuova Politica Aziendale e Protezione dei Lavoratori.

Seguo da anni Uriel, ed apprezzo parecchie delle sue idee e COME le sviluppa.

Le sue origini evidenziano un passato di Sinistra (quella vera, però, mica quella di oggi) e dalla sua posizione MOLTO critica ne traspare un’Incazzatura Violenta, proprio nei confronti di quelli in cui ha creduto e VOTATO per anni. Un pò come succede a chi, come me, ha credito e VOTATO per anni a destra ed ora ne è VIOLENTEMENTE SCHIFATO.

Faccio un copia/incolla, non me ne vorrà, credo, in quanto citato e linkato.

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E’ molto interessante notare la strategia scelta da Marchionne, cioe’ l’allargamento della scala del conflitto. La strategia si compone di due fasi.

Innanzitutto, l’investimento a Pomegliano e’ stato parcellizzato in tantissime piccole spese. Questo, unito al fatto che FIAT discutera’ solo coi sindacati che hanno firmato, fa capire chiaramente che cosa succedera’: i lavoratori fiom rimarranno a fare quel che stanno facendo, poco e male, mentre gli altri finiranno sulle nuove produzioni. Tra qualche mese/anni, le vecchie produzioni chiuderanno, e avremo qualche migliaio di licenziamenti.

FIOM ha creduto, nella miserabile stupidita’ che e’ tipica del sindacalista, di poter allargare lo scontro minacciando agitazioni in altri stabilimenti, e la risposta di FIAT e’ stata di annunciare delocalizzazioni sugli altri esperimenti. Questo mostra semplicemente una cosa, ovvero il fatto che le strategie dei sindacalisti siano terribilmente obsolete.

Un tempo, la PMI poteva spostarsi soltanto in italia. la minaccia “chiudo qui e riapro a Venezia” veniva rintuzzata da CGIL dicendo ” ehi, ma io sono anche a Venezia”. Il sindacato, cioe’ , usava la propria struttura estesa per chiudere in un angolo le aziende.

Adesso, ci si scontra col fatto che la struttura della FIAT sia ancora piu’ estesa di quella del sindacato, e ovviamente adesso chi ha vantaggio in un fronte piu’ ampio sia FIAT. Risultato: fiom non sa cosa fare.

Qualsiasi stabilimento italiano nel quale minacci “ingovernabilita’” e’ automaticamente condannato a morte. Il risultato e’ che anche i lavoratori di quegli stabilimenti dovranno pensarci prima , perche’ se seguono i fondamentalisti di FIOM il risultato sara’ la fine.

Faccio presente ancora che FIAT non sta chiedendo di ridurre i salari, ma semplicemente di garantire che le macchine che vende siano fabbricate. Ma a quanto pare, per FIOM chiedere questo e’ troppo: intanto paghi lo stipendio, poi, forse, ti costruiremo le macchine che ti servono. Se ci va. Questo e’ il dicorso di FIOM.

Molti stanno cercando di tirare in ballo il governo, e l’unico ad avere abboccato e’ (e forse questa e’ strategia) Calderoli. Il quale, pur non essendo deputato a farlo, ha gia’ mostrato l’ostilita’ che il mondo degli imprenditori leghisti hanno per FIAT, dicendo semplicemente che dopo aver avuto degli incentivi , dovessero andarsene pagherebbero il conto. Il che, sia chiaro, non aumentera’ la voglia di FIAT a rimanere, e chiude per il governo la possibilita’ di intervenire.

Il governo probabilmente vuole veder sparire FIOM, visto che si tratta dell’ultimo grumo organizzato del vecchio PCI, quindi lasciera’ che la battaglia la conduca Marchionne. Il quale e’ sin troppo disposto a menare le mani, e quindi procedera’ come suo solito, cioe’ come un bulldozer.

Il problema , molto semplicemente, e’ che FIAT e’ estenuata, in italia, da una vera e propria mafia che impone dipendenti fancazzisti, comportamenti illeciti quando non illegali, abbassa appositamente la produttivita’ per poi discutere il suo ritorno a livelli appena sufficienti all’azienda.

Non ci vuole molto a capire che fiat fara’ di tutto per eliminarla.

Si stanno versando fiumi di inchiostro sul fenomeno della delocalizzazione e delle multinazionali, ma nessuno si chiede una cosa: perche’ i sindacati non sono multinazionali?

Perche’ un sindacato di solito considerato un mastino, come quello americano che era interno a Crysler, dice di si’ e FIOM dice di no, mentre fiat e’ sempre la stessa a Pomegliano e altrove? Perche’ i sindacati di Belgrado dicono di si’ mentre quelli italiani dicono di no? Perche’ una simile mancanza di unita’, di strategia, di visione internazionale?

Storicamente, i sindacati hanno avuto piu’ di una opportunita’ di essere strutture multinazionali, sovranazionali ed internazionali. Sin dagli albori i partiti socialisti e comunisti hanno avuto organizzazioni come l’Internazionale, e da sempre ci sono (in teoria) delle organizzazioni internazionali di sindacati.

Queste organizzazioni hanno iniziato a fare riunioni internazionali ben da prima che spuntassero fuori i primi segni della globalizzazione. Le multinazionali, almeno in Europa, sono una cosa recente, e comunque meno recente dei sindacati stessi.

Com’e’ possibile che le multinazionali non trovino nessuna organizzazione sindacale che sia multinazionale a sua volta?

La risposta e’ banale: se i sindacalisti fossero intelligenti e capaci quanto i grandi manager, dirigerebbero aziende e non sindacati.

La semplice verita’ e’ che finora i sindacati sono stati degli imbecilli con la pistola. A volte astuti , mai intelligenti. Qualsiasi imbecille con la pistola puo’ dirti “fai quel che ti dico o sparo”. Finche’ la pistola e’ efficace e il nostro cretino e’ l’unico dei due ad averne una, il risultato e’ che probabilmente vincera’.

Ma se analizziamo la sua vittoria, non ci troveremo alcuna abilita’ , alcuna intelligenza, alcuna capacita’: vedremo solo un cretino che fa il bullo perche’ ha una pistola.

Adesso, supponiamo pure che dall’altra parte ci sia qualcuno di piu’ capace ed intelligente. E che questa persona riceva, nelle proprie mani, una pistola uguale a quella dei nostro cretino. A questo punto abbiamo un cretino che probabilmente si sparera’ su un piede se prova a caricare l’arma, contro un tizio che ha gia’ previsto le sue mosse prima che lui le pensi.

Come credete che finira’ lo scontro?

Sinora, il sindacalista aveva lo sciopero, e aveva una posizione di “parte sociale” sancita dalla Costituzione. Con questa pistola, spesso usata in modo stupido, e’ riuscito a fare come il nostro idiota armato di prima: puntare la pistola e dire “se non fai come ti dico allora sparo”.

E non e’ che lo sciopero non sia un’arma efficace oggi: con le esigenze di produttivita’ delle industrie, lo sciopero e’ ancora piu’ dannoso di prima. Il guaio e’ che anche l’avversario oggi ha una pistola in mano, e guarda caso la sa usare meglio.

L’arma e’ la stessa: fermo la fabbrica. Esattamente la stessa minaccia: Marchionne minaccia di fermare la fabbrica, cosi’ come lo fanno i sindacalisti quando minacciano lo sciopero.

In un caso le perdite sono tutte dalla parte di FIAT, la mancata produzione, nell’altro tutte dalla parte degli iscritti di FIOM, il mancato lavoro.

A questo punto, la cosa potrebbe risolversi se FIOM sapesse usare la pistola su uno scenario grande, come fa FIAT. Se cioe’ i sindacati fossero una struttura multinazionale come FIAT, potrebbero minacciare fiat anche in Polonia (Solidarnosch e’ ancora fortino la’) e in Serbia. Ma non possono, perche’ essendo stupidi non si sono mai preoccupati di usare le strutture internazionali che pure hanno per poter condurre uno scontro con delle industrie multinazionali.

Morale: Solidarnoch (che non e’ certo un sindacato “morbido”) accetta le condizioni di fiat. I sindacati di crysler, che non hanno la fama di essere morbidi, le accettano. Tre lavoratori su quattro , in italia, le accettano. Uno non le accetta.

Non solo fiom non e’ una struttura multinazionale, ma non e’ nemmeno nazionale. L’unica arma che avevano era di minacciare l’ingovernabilita’ su scala nazionale, alla quale ha fatto eco la decisione di spostare in serbia una fabbrica. E adesso, in che modo scaleranno?

Il governo, approvate le ultime leggi, si prepara alle ferie estive. Il parlamento sta per passare all’ordinaria amministrazione estiva. Durante l’estate, manifestazioni e scioperi sono irrilevanti perche’ le citta’ sono vuote e i servizi lavorano a personale ridotto. Che cosa rimane da fare ai sindacati? Sapete cosa faranno? Vogliamo scommettere?

Annunceranno un “autunno caldo”.

L’ “autunno caldo” , come il “pericoloso balzo in avanti” , “prendere le mosse”, “un nuovo patto sociale”, “appello alla responsabilità per aprire una fase nuova” , le “convergenze parallele” , la “pausa di riflessione”, l “autocritica severa” e’ parte di un antiquato repertorio di minchiate , che si usavano molto nel secolo scorso, e che vorrebbe dire che in autunno ci sara’ il solito stillicidio di scioperini, dove per scioperino intendo lo sciopero che sui giornali ha il 90% degli aderenti, ma del quale ci accorgiamo solo se ne parlano i giornali.

Ovviamente ci sara’ anche la solita manifestazione italiana che ha un milione di aderenti per gli organizzatori e tredici (per tacer del cane) secondo la questura. E ovviamente, non cambiera’ una cazzarola di niente.

Tutto qui?

Certo: un sindacato che non ha avuto la capacita’ di organizzarsi pur vedendo che le aziende diventavano multinazionali, per dire, non puo’ fare altro. In termini militari, sembra quasi che diventando multinazionali le aziende abbiano guadagnato quella che si chiama superiorita’ dei cieli, ai quali i sindacati non sanno opporre altro che fanteria.

Hanno avuto 200 anni per organizzarsi, e ancora sono divisi in tremila sigle , persino in Italia: nemmeno uno zoologo americano saprebbe inventare tanti acronimi quanti ne hanno inventati i sindacati per indicare entita’ la Gilda Unitaria dei Lavoratori del Pescifrutticolo Disperso Che Lavorano Dalle Dieci alle Dodici di Sabato (G.U.L.P.D.C.L.D.D.S.), e altre amenita’.

Gli inglesi chiamano “Unions” i sindacati, e suppongo si tratti di un modo per prenderli per il culo, dal momento che sono tutto tranne che uniti.

Possibile , direte voi, che nessun sindacalista sia mai arrivato a capire che se le aziende diventano multinazionali ALLORA anche i sindacati devono farlo? Come sono arrivati, direte voi, ad assistere alla globalizzazione incapaci di difendersi come se si trattasse di una novita’, quando e’ stato un processo cui hanno assistito per anni ed anni?

Le ragioni sono molteplici, e vanno ricercate a mio avviso nella miserabile umanita’ dei sindacalisti.

  • Il sindacalista e’ astuto ma non intelligente. Sa ottenere obiettivi di miserabile e piccola entita’, usando mezzi altrettanto meschini e piccoli, ma non e’ capace di pensare in termini di obiettivi generali. Non e’ abbastanza intelligente da concepire qualcosa come una strategia che vada oltre il breve termine o la piccola scala.
  • Il sindacalista e’ una accurata selezione del peggio tra i lavoratori. Un lavoratore che lavori, che sia preparato o che sia perlomeno onesto e’ l’ultima persona che ha la possibilita’ di diventare un sindacalista. Dal momento che il furbetto, il fancazzista, l’assenteista sono individui eticamente simili ai criminali, nessuna persona onesta ha la possibilita’ di conquistare la fiducia di questo sottobosco di persone.
Voi direte: ma nel mondo del lavoro ci sono anche le vittime, le persone che subiscono vessazioni e altro. I sindacati difendono anche loro. Vi sbagliate di grosso, e chiunque ci abbia avuto a che fare ve lo potra’ confermare.

Se siete delle persone oneste , vi siete guadagnati sul lavoro l’odio e la diffidenza dei fancazzisti e dei furbetti. Se il sindacalista vi aiutasse, diverrebbe sospetto per la stragrande maggioranza della sua base di tesserati: chi e’ bravo al lavoro per i sindacati e’ un “arrivista”, un “arrampicatore sociale”. Se anche chiedete al sindacato di aiutarvi, vi diranno “faro’ quel che posso”. Poi non faranno niente, e vi prenderanno per il culo in mensa, servi dei padroni.

Se invece siete un fancazzista e avete preso due giorni di malattia per andare al mare, tutto cambia: innanzitutto avrete la solidarieta’ di tutti gli altri furbetti e di tutti gli altri fancazzisti, e quindi il sindacalista potra’ uscire allo scoperto senza paura di scontentare la propria base: il risultato sara’ che improvvisamente andare al mare a spese dell’ INPS diverra’ un diritto.

Non credo, e non ci credo neanche se me lo racconta Sarenna Lee (1) che i sindacati abbiano aiutato, negli ultimi 40 anni, qualcuno che non meritasse dieci volte quel che gli stava succedendo, cosi’ come sono certo che NON abbiano MAI aiutato chi invece aveva diritto di essere aiutato.

Il problema del sindacato e’ la scadentissima qualita’ umana delle persone che vi appartengono, dei loro quadri dirigenti, delle loro RSU: potete stare tranquilli che il vostro sindacalista sia, tra i colleghi, quello che vi pugnala alle spalle. Come disse un mio collega “quando entra il sindacato in azienda non serve a niente neanche camminare con le spalle al muro, anche i muri hanno la minchia, se ti interessa lavorare e’ meglio andarsene”.


Questo e’ il comportamento dei sindacalisti: essi pretendono che tutti si adeguino allo standard piu’ basso possibile, emarginano, mobbano, vessano , chiunque osi amare il proprio lavoro. E ditemi, quando ti vessa il sindacato a chi ti rivolgi?

Dico la verita’, mi sto divertendo. Mi sto divertendo perche’ finalmente l’occidente ha perso la posizione di superpotenza economica, e si trova a competere. Per cui non si possiamo piu’ permettere il lusso di mantenere parassiti , fancazzisti e assenteisti, e non ce lo potremo permettere mai piu’.

Il loro mondo sta crollando, e la loro stupidita’ li mette nelle condizioni di subire senza poter rispondere: ripeto, sono 200 anni che i sindacati hanno la possibilita’ di diventare sovranazionali e multinazionali, ben da prima che esistessero le prime multinazionali. Ma non lo hanno fatto, e non lo faranno MAI perche’ sono composti dai piu’ stupidi e inconcludenti dei lavoratori, e non sanno costruire nulla come una struttura multinazionale.

A furia di disprezzare le capacita’ individuali hanno evoluto una classe dirigente di sindacalisti privi di capacita’ individuali.La loro falsa ideologia ha prodotto la loro stessa inferiorita’ sul campo di scontro.

Quello che faro’, credo, sara’ di rimanere li’ mentre questi subumani vengono sconfitti, fatti a pezzi da avversari piu’ intelligenti e preparati di loro. Con estremo piacere, perche’ finalmente dopo duecento anni di distorsione economica il mondo sta tornando ad essere un posto meritocratico, finalmente i paesi occidentali hanno dei concorrenti e devono darsi una mossa, finalmente le aziende occidentali hanno concorrenti e devono darsi una mossa, finalmente le risorse deve prendersele il migliore, finalmente la meritocrazia non e’ piu’ una ciliegina sulla torta, non e’ piu’ la lode dopo il dieci, ma e’ il requisito minimo per la sopravvivenza.

Finora abbiamo vissuto in un mondo ove per vivere bastava la sufficienza. Il mondo nel quale ci apprestiamo a vivere e’ un mondo nel quale la sopravvivenza sara’ garantita solo dal dieci in poi, e la ricchezza a partire dalla lode.

Anni fa conobbi un coreano, un grafico bravissimo. Mi spiegava che per avere 10/10 a scuola dovevi fare TUTTO il programma scolastico, dalla prima virgola all’ultima, e per iscriverti all’universita’ dovevi avere dieci e lode, cioe’ aver studiato di tua iniziativa PIU’ del programma scolastico. Dieci su dieci era il minimo, la nostra sufficienza: si suppone che se la scuola ti insegna 10, tu sappia 10, altrimenti hai fallito.

Questi sono i competitori, gente. E questo e’ il mondo che ci aspetta. Anche a parita’ di stipendio, i parassiti non hanno scampo. Come succedeva prima del periodo delle grandi espansioni coloniali, del resto.
FIOM CGIL – La morte del Sindacatoultima modifica: 2010-07-26T12:45:00+02:00da geoline
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1 Commento

  • Dissento sulla tua frase”un passato di Sinistra (quella vera, però, mica quella di oggi) “, la sinistra italiana e’ una barzelletta tale alla frase che mussolini enunciava nei 8 milioni di baionette,in pratica solo propaganda. Sono riusciti persino a farsi fregare il mito delle brigate rosse,si sono fatti usare e non hanno avuto gli attributi per farsi valere. Non parlare delle battaglie in piazza con la polizia,la guerra deve essere fatta ai veri obiettivi e non agli obiettivi simbolici,non si va in piazza per distruggere le opere pubbliche mentre i colpevoli guardano gli scontri dei poveri in tv. Ormai i sindacati sono una leggenda metropolitana, mentre in america sono stati distrutti dai mezzi di informazione i nostri hanno fatto tutto da solo, meglio non hanno fatto niente. Oggi i capi dei sindacati sono l’emanazione della base,la base che sogna l’impunita’ e il potere. La fiom e’ una goccia nell’oceano e come tale verra’ trattata. Poi ricordati che l’uomo nasce bestia e muore bestia. Questa chi l’ha detta?